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Aveva rifiutato di rilasciare licenze di matrimonio a coppie omosessuali e un giudice federale ha ordinato il suo arresto. Kim Davis, impiegata dello stato civile in Kentucky, dovrà rimanere in prigione fino a quando non si adeguerà agli obblighi legati alla sua funzione. La decisione ha scatenato le proteste nella contea dove la donna lavorava, ma anche manifestazioni di gioia alla notizia della condanna. La donna ha confermato di non potersi adeguare alla decisione della Corte suprema, che ha legalizzato le unioni omosessuali, perché in conflitto con le sue convinzioni religiose. Ha preferito la prigione piuttosto che contraddire la sua fede religiosa.

Kim Davis, l’impiegata comunale del Kentucky che si era rifiutata di celebrare matrimoni omosessuali invocando il nome di Dio, finirà dietro la sbarre con l’accusa di oltraggio alla Corte. Lo ha deciso un giudice federale dopo la posizione perentoria della donna. Intanto l'America, si prepara a ricevere la visita di Papa Francesco. A New York, hanno preparato un grande murales, con la foto del Pontefice. Sembra quasi contraddittorio, parlare di libertà di pensiero, in una nazione dove le leggi stanno limitando fortemente la libertà religiosa. Vedremo quali saranno i risultati.

Nessuno Stato farà o metterà in esecuzione una qualsiasi legge che limiti i privilegi o le immunità dei cittadini degli Stati Uniti; né potrà qualsiasi Stato privare qualsiasi persona della vita, della libertà o della proprietà senza un processo nelle dovute forme di legge; né negare a qualsiasi persona sotto la sua giurisdizione l'eguale protezione delle leggi". Secondo voi, quando nel 1868 i rappresentanti del popolo americano scrissero queste parole del XIV emendamento alla Costituzione, avevano la più pallida idea che sarebbero servite a mandare in galera un funzionario eletto dal popolo per il fatto di rifiutarsi di eseguire l'ordine di 5 giudici costituzionali e firmare licenze matrimoniali omosessuali?

Staff allaquerciadimamre.it

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