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Ecco un’altra storia di eroismo silenzioso. L’Italia non è quella che i media propagandano ogni giorno. E’ costruita con sacrificio ed abnegazione da tanti uomini e donne che concorrono alla libertà e alla sicurezza dei cittadini, con senso del dovere a sprezzo della propria vita. Se ancora avvengono questi fatti, allora possiamo continuare a sperare in un mondo più giusto e fraterno.

L’appuntato Carlo Morresi della stazione di Falconara ha salvato una donna che voleva lanciarsi dal cavalcavia. “In un’Italia che annaspa tra problemi economici e voglia di rinascita, che non dà giusto merito a chi ci mette il cuore, costringendo persino giovani menti ad emigrare lontano dal calore del sole di casa e dagli affetti, ci sono ancora esempi di enorme umanità”. A Falconara ieri è successo qualcosa di eccezionale, qualcosa che farebbe stringere il cuore anche al più arido. Un carabiniere, che da 20 anni si sbatte in una caserma di una cittadina di provincia, autore più volte di gesti importanti e decisivi, un segugio vero nella lotta agli spacciatori di droga e ai violenti, venerdì pomeriggio non ha solo salvato la vita a una donna di 43 anni che voleva lanciarsi dal cavalcavia vicino alla stazione.

Ha fatto di più: ha salvato la coscienza di centinaia di persone. E non solo di quelli che tra Ancona e Falconara lo hanno visto nascere e lo conoscono bene. Questo carabiniere sta ricevendo applausi da tutta Italia, il web sta impazzendo per lui perchè individua nella sua figura, in quell’abbraccio così umano e caloroso alla giovane polacca che voleva farla finita e che probabilmente senza di lui lo avrebbe fatto, un essere profondamente umano. Come dovrebbe essere ogni carabiniere, come dovrebbe essere ogni cittadino che si sente parte di questo paese.

Il carabiniere verrà segnalato per un encomio dai suoi superiori, ma non ci sono abbastanza medaglie da appuntare al petto, per ringraziarlo della dimostrazione di grandezza. Specie per la motivazione con cui ha convinto la giovane polacca a non fare la sua più grande sciocchezza: «oggi è un giorno troppo triste per me» le ha detto tenendola per mano. «Proprio oggi, sette anni fa, ho perso una figlia, oggi non deve morire nessuno». Un carabiniere, un essere umano, un grande uomo.

 A cura dello staff allaquerciadimamre.it

Fonte: noirdadiomobile.org

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