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Che si tratti o meno di un messaggio choc noi non lo sappiamo. Quello che è certo è che, in 24 ore, ha calamitato l’attenzione di centinaia di persone su Twitter. E’ dal popolare social network, infatti, che don Dino Pirri, ha spedito un bel “vaffa”. Il messaggio, lanciato il 4 novembre, è il seguente: “Noi preti che stiamo in parrocchia e a stento arriviamo a fine mese, possiamo dire vaffanculo a un Cardinale? Oppure è peccato?”, riferendosi probabilmente alle vicende che hanno riempito le cronache degli ultimi giorni sugli affari vaticani. Non voglio entrare nel merito delle intenzioni con cui il sacerdote ha scritto quella frase; forse per attirare l’attenzione e denunciare un comportamento scorretto da chi deve dare l’esempio al gregge. Certamente la “qualità” sacerdotale non si misura con i “mi piace”, le condivisioni, e i retweet. Nella cultura odierna, le opinioni più “cliccate” nei social sono quelle che fanno tendenza, mentre quelle meno visitate, anche se hanno importanza maggiore, non vengono prese in considerazione perché, appunto, non hanno tanti “mi piace”. Scorrendo i motori di ricerca possiamo trovare addirittura siti a pagamento, che permettono di aumentare la “popolarità” e i "mi piace" alle pagine personali e ai relativi post o cinguettii. Questa operazione, però, falsifica la reale consistenza delle idee, e crea nell’immaginario collettivo posizioni che a volte non hanno una applicazione significativa nel vissuto della gente. La tentazione descritta, può portare a creare posizioni ed affermazioni che, pur avendo finalità di bene, aumentano il disorientamento nell’opinione pubblica e lo scandalo nella comunità dei credenti.

Mi pare che Gesù a Zaccheo, riconosciuto come un grande truffatore di denaro altrui, non gli abbia detto:“ci sono altri che non arrivano a fine mese, perché tu hai rubato”, ma “scendi giù dall’albero devo fermarmi a casa tua”. Tutti abbiamo bisogno di conversione. Tutti attendiamo la misericordia di Dio. Dal Signore non ci aspettiamo il dito puntato come gli scribi e i farisei, ma accoglienza e comprensione. La logica di Dio coniuga la verità con la giustizia: “misericordia e verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno e la verità germoglierà sulla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo”. Gli episodi contestati, che hanno fatto esplodere la denuncia di don Pirri, sono gravi, inauditi, soprattutto quando i protagonisti principali sono coloro i quali devono dare l’esempio e guidare il popolo nel cammino verso il regno. Cominciamo a costruire la giustizia, la trasparenza, l’onestà, dalle piccole cose, perché chi non è fedele nel poco, non potrà esserlo nel molto.

Per un corretto uso dei social e dei mezzi di comunicazione-. Dalla prospettiva citata, diamo uno sguardo al tema dei mezzi di comunicazione nella vita della Chiesa: “la religione cattolica non si esaurisce in pratiche di culto privato, ma investe l'uomo in tutta la sua vita interiore ed esteriore; polarizzandone interessi e comportamenti verso un fine personale e sociale ultraterreno, ma non per questo estraniandolo dalla storia, bensì impegnandolo a realizzare lo sviluppo umano integrale voluto da Dio, creatore e redentore di tutto l'uomo e di tutto il suo universo. La Chiesa ha dunque la missione, primordiale, essenziale ed irrinunciabile, di comunicare agli uomini il "messaggio della salvezza" non solo trasmettendolo loro nelle fonti scritte, ma anche mediante il suo magistero vivo”.

Quel che la Chiesa auspica è che i contenuti delle "comunicazioni sociali" rispettino sempre l'uomo nella sua integrale realtà esistenziale umana. Perciò che "l'informazione, nel suo contenuto, sia sempre vera e, fatte salve la giustizia e la carità, anche intera"; che nelle opere di ingegno o di arte si ricorra pure "alla narrazione, descrizione e rappresentazione del male morale..., che può indubbiamente contribuire ad una più profonda conoscenza ed analisi dell'uomo, ed a manifestare ed esaltare lo splendore del vero e del bene, oltre che a creare più felici effetti drammatici"; e che in ogni caso, anche "mediante l'uso di questi strumenti, si formino e prevalgano opinioni rette". Il mondo dei mezzi di comunicazione sociale a volte appare come un ambiente ancor più ostile all'evangelizzazione di quello pagano in cui agivano gli apostoli. I comunicatori cristiani hanno un compito profetico, una vocazione: parlare contro i falsi dei e idoli di oggi, il materialismo, l'edonismo, il consumismo, il gretto nazionalismo”.

Don Salvatore Lazzara

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