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Intervista Don Fortunato  Di Noto (fondatore Meter onlus,  Vicario foraneo di Avola e parroco moderatore). Negli ultimi giorni, alcuni utenti di Facebook lo hanno attaccato in maniera “ignobile”, perché il suo lavoro protegge i bambini e smaschera i pedofili. Ecco le sue risposte.

Il fenomeno della pedofilia assume nella società moderna, sazia e ripiegata in se stessa, contorni inquietanti. Alcuni paesi del Nord Europa, hanno dibattuto sull’eventuale sdoganamento della pedofilia come reato. Da cosa nasce l’accettazione di questa perversione, come “qualcosa di normale”?

‘Vinceremo questa battaglia di civiltà, noi pedofili, perseguitati dal perbenismo e da una società repressa e ingiusta dovrà ammettere la nostra presenza e il benessere che facciamofortunato1 ai bambini. Li amiamo, li proteggiamo, li custodiamo e senza violenza li educhiamo ad assumersi con responsabilità la facoltà di amare consensualmente un adulto. Nessuna violenza, ma consenso reciproco. Non c’è Paese al mondo che non ospita, in server e anche con sedi fisiche, una organizzazione che rivendica la naturalezza  e la pedofilia come ‘orientamento sessuale’, come possibilità accettata dai sistemi culturali e politici. Il fatto che esistano denota una ‘tolleranza’ e una ‘accettazione’, un pensiero attuato, una idea che ha la potenza di realizzare ‘un opera’. Chi legge queste brevi ma sconvolgenti parole, si trova di fronte ad una domanda: è tutto o vero? Da quelle censite da Wikipedia in una List of pedophile and pederast advocacy organizations – sono più di 52 le organizzazioni pedofile (di cui anche una italiana). Dal censimento di Meter onlus – formalmente denunciate – sono più di 700 (che si aggiungono quelle non conosciute e non scoperte dato che vivono nell’underground, oltre agli esponenti personali).

Si comprende che non può bastare solo una breve risposta per rappresentare quello che di fatto ‘esiste e vive’ nel mondo della pedofilia alimentata dalla pedopornografia (in 20 anni sono stati più di 3.000.000 i siti e riferimenti denunciati da Meter nel suo attento e unico monitoraggio della rete; oltre a 1400 vittime accolte e accompagnate e a decine di indagini compiute dalle forze di Polizia nazionale e internazionale. A scanzo di equivoci, abbiamo anche segnalato sacerdoti). Queste organizzazioni pro-pedofilia raccolgono fondi, sostengono manifestazioni e producono gadget. Si confondono con altre organizzazioni per i ‘diritti delle minoranze’ Ebbene, Meter onlus e il sottoscritto denunciamo queste organizzazioni da 20 anni – durissime battaglie, che non possono essere sottovalutate -  e una lotta continua, non solo culturale, ma investigativa da parte degli inquirenti. Il margine è talmente labile che non ‘esiste l’ideologo pedofilo che non attua un rapporto con un minore’ (e il pedofilo preferisce bambini prepuberi, sempre preadolescenti anche i neonati (definita infantofilia).

A monte di una presente massiccia di migliaia di sostenitori (anche economici) di questa ‘preferenza sessuale’ anche studiosi e pensatori, formalmente (pur condivisa ma non attuata nella sostanza, se non in Italia in alcune operazioni di Polizia) con la Convenzione di Lanzarote sono state formulate delle ‘fattispecie di reato’ per ‘apologia di delitto’. L’accettazione della pedofilia, risulterebbe il sintomo della ulteriore decomposizione della civiltà dato che si realizza l’accettazione di un mercato e l’utilizzazione degli essere umani come oggetti sessuali. Parliamo di bambini. E in nome della libertà si definisce Amore lo sfruttamento emotivo e sessuale da vivere con gli adulti. La Pedofilia è la perversione, anche criminale, della sessualità. Fare e vivere l’amore con un bambino è un crimine e non è dare l’amore vero autentico rispettoso dignitoso libero e realizzabile ad un bambino. Non a caso la pedopornografia, l’abuso sessuale sui bambini, il loro utilizzo per fini commerciali e non solo è una ‘nuova forma di schiavitù. In line di principio ci siamo, in linea di consapevolezza e operatività comune di lottare per la dignità dei bambini c’è ancora tanta strada da fare.

L’associazione Meter, recentemente ha denunciato alla polizia postale di Catania, 40 video che riprendono decine di bambine (legate e stuprate) da adulti, dentro “stanze di Hotel”. Quali sono le strategie per debellare questo tipo di visioni sul web?

Ciò che denunciamo è un fallimento della società. Significa che noi ‘gridiamo’ e confermiamo che già c’è stato una violenza e un abuso. Le foto e i video rappresentano i bambini che già hanno subito abusi. La vita virtuale è vita reale. Possiamo evitare di diffondere la prova del crimine, ma già il crimine è avvenuto. Possiamo auspicare che si cerchino di individuare le vittime, liberarle da questa schiavitù. Si tenga presente che nel 2014, Report Meter, abbiamo denunciato più di 700.000 video e foto pari a circa 450.000 bambini vittime di abuso. Un olocausto, una tragedia sotto gli occhi di tutti. Centinai di migliaia di ‘abusatori’ criminali che non risparmiamo la carne dell’innocenza. Chi tace acconsente. Chi rimane in silenzio fa vincere il male. Chi non grida soffoca il grido dei bambini. Perché i bambini gridano, anche i neonati gridano pur ‘farfugliando’. E nessuno ci tapperà la bocca, l’ho e lo abbiamo promesso alle vittime già incontrate. Informazione, promozione, incontri, percorsi di formazione devono coinvolgere tanti per una cultura del rispetto e per chiamare male ciò che è male, e bene ciò che è bene.  Parliamoci chiaro, si deve fare molto di più, questo dramma, assieme agli altri drammi dell’umanità.

Il politicamente corretto farcito di relativismo e soggettivismo etico e morale, provoca l’allentamento delle misure protettive nei confronti dei minori. Quali sono gli abusi a cui sono sottoposti i bambini, che potrebbero essere evitati con l’attenzione e la sollecitudine dei più grandi?

fortunato4Se la politica è a servizio del bene per l’uomo impegna tutti a superare i conflitti e le drammatiche situazioni che non nascono da un destino amaro: sono nato povero e devo rimanere povero. L’uomo che reprime il debole, che sfrutta il povero, che fa i conti in tasca a chi non possiede nulla, che permette disparità e disuguaglianza, che relativizza ciò che è male e non difende i piccoli e i deboli, che corrompe ed è corrotta,  non dico che è ‘fallita’ (sembra qualunquismo) ma non ha futuro e innesca la rivoluzione del pane, gli eccidi della disperazione, le violenze della dignità. Io mi vergogno, arrossisco, mi imbarazzo pensando a chi non posso aiutare, per questo sono sceso a lottare – spesso contro tutto e tutti – per dare, per quanto è possibile speranza e dignità… anche a un solo bambino lacerato e violato nella sua intimità fisica e psichica. E’ il vangelo che me lo dice. Non è una moda.

Quale ruolo occupa la famiglia nella protezione dei minori?

Dobbiamo ancora credere alla famiglia, minacciata da tante parti, ma anch’essa deve credere in quella che è. Gli abusi avvengono anche all’interno di essa, in aumento quelle delle ‘famiglie allargate’ e la conoscenza dei partner occasionali. Anche sono accaduti – si leggano i fatti di cronaca – nelle famiglie di fatto dello stesso sesso. Non risparmia nessuno questo crimine contro l’infanzia. Non generalizzo, ma basta un solo caso per farci sobbalzare e indignare. A me indigna. Un bambino amato ha maggiore possibilità di non essere abusato, di non trovarsi nelle catene dello sfruttamento.

Concretamente esiste un impegno serio, costante, limpido e incisivo delle Istituzioni nel combattere il fenomeno della pedofilia?

L’Italia ha delle buone leggi (norme importanti per la tutela e la difesa dei minori), ma una denuncia, le indagini, il processo (fino al terzo grado) durano ‘tantissimo’ e spesso con sfibranti e complesse situazioni. Spesso si agisce per emergenza, il fatto di cronaca che occupa attenzione nell’opinione pubblica. Non siamo all’anno zero, ma neanche nella piena azione e operatività. Non basta solo la legge che reprime serve una rete di azioni intelligenti contro un fenomeno che si consuma nelle periferie esistenziali e tecnologiche. I pedofili vanno dove sono i bambini, domandiamo se noi siamo nei posti a proteggerli e a custodirli. Essere custodi dell’altro è la prima azione di servizio per i deboli, anche se non è tuo fratello, un tuo parenti.

Quando sentiamo parlare di episodi legati alla violenza sui minori, spuntano come parte in causa i preti, mentre allo stesso tempo vengono tralasciate le vicende di pedofilia legate ad altri ambienti come la politica, lo sport, il mondo dello spettacolo. Quali sono i passi compiuti dalla Chiesa nella lotta contro questa terribile piaga?

Sono chiare i pronunciamenti in questi anni dei Papi (Benedetto XVI, Francesco): chiari, senza dubbi. La Chiesa deve diventare una ‘casa sicura’, e tante volte, a causa di alcuni (vescovi, preti, operatorifortunato3 pastorali, religiosi e religiose) non lo è stata. Si è difesa l’istituzione, il potere e non le persone, i figli di Dio, i prediletti del Signore. E’ stato scandaloso e ancora qualcuno vuole sempre mantenere questo profilo di scandalo. E’ intollerabile questa strada. Non ho voce per valutare ciò che sta facendo il Comitato per la protezione dell’infanzia (realizzato da Papa Francesco), spero sia non solo rappresentativo ma operativo. Che non si troni indietro. Le Conferenze episcopali in tutto il mondo stanno lavorando con le ‘linee guida’, anche in Italia, ma sogno che ogni diocesi inserisca nei suoi piani pastorali e di formazione anche questi ambiti così delicati e importante. Aiuterebbe molto i credenti e anche chi non crede a mettere al centro il ‘bambino’. Del resto non è partito tutto da un ‘Bambino’?

Vuole lanciare un ulteriore appello per risvegliare le coscienze sul tema spinoso della pedofilia?

Il silenzio è complice. Non raccogliere il grido dell’innocenza è barbarie e consolidare il sistema della nuova schiavitù. Comprendo che sono tanti i problemi dell’umanità ma ognuno deve contribuire – per quanto è in suo potere e disponibilità – a non chiudere gli occhi, a non tapparsi le orecchie, a non fare vincere l’indifferenza. Anche se è solo per un bambino. Solo per uno.

a cura di Don Salvatore Lazzara

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