Fidel Castro e papa Francesco

Dopo la messa a Plaza della Revolucion, il Papa, accompagnato dal Nunzio Apostolico Mons. Giorgio Lingua, si è recato nell’abitazione privata di Fidel, dove si è trattenuto circa 40 minuti, in clima di fraterna cordialità. All’incontro hanno partecipato la moglie e alcuni parenti. Francesco, ricordandosi della richiesta avanzata nella precedente visita di Benedetto XVI, ha regalato al lider maximo alcuni libri di spiritualità: del sacerdote italiano Alessandro Pronzato ha regalato un libro dal titolo “La nostra bocca si aprì al sorriso”; un libro e due CD di Padre Lorente; l’enciclica "Laudato si’", su cui hanno discusso per alcuni minuti. Durante il discorso di benvenuto a Cuba, il Santo Padre aveva chiesto al Presidente di portare il suo saluto augurale al fratello: “vorrei chiederLe di trasmettere i miei sentimenti di speciale considerazione e rispetto a Suo fratello Fidel”.

Ore 15,45, Papa Francesco si trasferisce, dalla Nunziatura Apostolica al Palacio de la Revolucion, in visita di cortesia al presidente del Consiglio di Stato e del Consiglio dei Ministri della Repubblica Cubana Raul Castro. Ricordiamo per l’occasione la storica visita di Giovanni Paolo II a Cuba. Ci sono incontri destinati a entrare nei libri di storia. A rimanere a lungo impressi nella memoria collettiva. Era la prima volta che un Pontefice metteva piede sul suolo cubano e stringeva la mano al leader comunista. Le foto di quell'avvenimento fecero il giro del mondo e divennero un simbolo dell'importanza del dialogo e della riconciliazione. L’incontro con Fidel Castro fu il primo seme di speranza di cui oggi vediamo i frutti, a partire dallo storico disgelo tra l’Havana e Washington. La mediazione della Santa Sede, insieme a quella del Governo del Canada, è stata importantissima per arrivare a questa svolta, ma è parte di un processo iniziato già con Giovanni Paolo II e portato avanti da Benedetto XVI con le visite dei due pontefici nell’isola caraibica.

Per quella visita del Papa di Roma, ormai consunto dalla fatica e avanti nell’età, Castro aveva liberato 106 detenuti, appartenenti a una lista di 260 prigionieri del regime, consegnatagli dall’allora segretario di stato Angelo Sodano. Ci sono poi altri fatti che ci fanno intuire la portata dell’evento: la scelta del Líder máximo di ricevere un’autorità internazionale per la prima volta senza la sua famigerata divisa militare. E la decisione di attribuire la festività ai giorni di Natale e di Pasqua dopo quasi 40 anni. Un annuncio arrivato proprio all’indomani della pubblicazione del programma ufficiale della visita papale.

La visita prevede la presentazione delle Delegazioni presso il “Sole d’America”, l’incontro privato, la presentazione dei familiari. Seguirà uno scambio di doni. Contemporaneamente avviene l’incontro del Cardinale Segretario di Stato Parolin, accompagnato dal Sostituto Mons. Becciu, dal Segretario per i rapporti con gli Stati Mons. Gallagher e dal Nunzio Apostolico Mons. Giorgio Lingua, con il Vice presidente del Consiglio di Stato e dei ministri, accompagnato da due collaboratori. Al termine, il Papa e il Presidente si affacciano dall’ingresso principale per salutare i mass media all’esterno del Palazzo. Infine il Papa riprende la papamobile per raggiungere la Cattedrale dell’Immacolata Concezione e San Cristobal de La Habana, per celebrare la preghiera del Vespro con sacerdoti, religiosi/e e seminaristi.

Don Salvatore Lazzara
farodiroma.it

La foto di Fidel Castro è di Antonio Milena - ABr (licenza Creative Commons Attribution 3.0 Brazil)

La foto di papa Francesco è di Jeffrey Bruno (licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic)

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