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Papa Francesco, nei quaranta minuti di dialogo con i vescovi statunitensi radunati nella Cattedrale di San Matteo Apostolo, ha pronunciato un discorso molto articolato, tracciando l’identikit del Vescovo; la necessità di non evadere o tacere su aborto, anziani, guerre, terrorismo, narcotraffico; e, per concludere, le due “raccomandazioni” sulla paternità spirituale dei Pastori del popolo di Dio e sull’immigrazione. Un vescovo che vive tra i suoi fedeli ha orecchie aperte per ascoltare sia ciò che lo Spirito dice alla Chiesa, sia la voce delle pecore, anche attraverso le organizzazioni diocesane che hanno il compito di contribuire ad un dialogo leale e costruttivo:

Siate Pastori vicini alla gente, Pastori prossimi e servitori. Questa vicinanza si esprima in modo speciale verso i vostri sacerdoti. Accompagnateli affinché continuino a servire Cristo con cuore indiviso, perché solo la pienezza riempie i ministri di Cristo. Vi prego, pertanto, non lasciate che si accontentino delle mezze misure. Curate le loro sorgenti spirituali affinché non cadano nella tentazione di diventare notai e burocrati, ma siano espressione della maternità della Chiesa che genera e fa crescere i suoi figli. Vegliate affinché non si stanchino di alzarsi per rispondere a chi bussa nella notte, anche quando già si pensa di aver diritto al riposo (cfr Lc 11,5-8). Allenateli affinché siano pronti a fermarsi, chinarsi, versare balsamo, farsi carico e spendersi in favore di chi, “per caso”, si è trovato spogliato di quanto credeva di possedere (cfr Lc 10,29-37)”.

Gli immigrati hanno bisogno di condividere con noi dolore, ansie e problemi: ecco perché è necessario andare loro incontro, come ha fatto Gesù. Le esortazioni di Francesco all’episcopato statunitense sono la sintesi completa ed accorata di quanto in questi mesi ha cercato di spiegare ai fedeli e alla comunità internazionale:

Chiedo scusa se in qualche modo parlo quasi “in causa propria”. La Chiesa statunitense conosce come poche le speranze dei cuori dei migranti. Da sempre avete imparato la loro lingua, sostenuto la loro causa, integrato i loro contributi, difeso i loro diritti, promosso la loro ricerca di prosperità, conservato accesa la fiamma della loro fede. Anche adesso nessuna istituzione americana fa di più per gli immigrati che le vostre comunità cristiane. Ora avete questa lunga ondata d’immigrazione latina che investe tante delle vostre diocesi. Non soltanto come Vescovo di Roma, ma anche come Pastore venuto dal sud, sento il bisogno di ringraziarvi e di incoraggiarvi. Forse non sarà facile per voi leggere la loro anima; forse sarete messi alla prova dalla loro diversità. Sappiate, comunque, che possiedono anche risorse da condividere. Perciò accoglieteli senza paura. Offrite loro il calore dell’amore di Cristo e decifrerete il mistero del loro cuore. Sono certo che, ancora una volta, questa gente arricchirà l’America e la sua Chiesa”.

Don Salvatore Lazzara
farodiroma.it

La foto di papa Francesco è di Catholic Church England and Wales (licenza Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic)

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