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Elena Giuffrida, il “Comitato Uniti per la Famiglia”, nasce come risposta alle inique e distruttive iniziative legislative, giudiziarie e politiche, che mettono in serio pericolo la sopravvivenza dell’istituto familiare. Puoi illustrarci le linee guida del Comitato?

Il Comitato Uniti per la Famiglia nasce da un’idea di un gruppo di persone che già da due anni si occupa di diffondere, nelle città di Acireale e Catania, cultura e informazione in contrapposizione alle politiche di governo e dell’Unione Europea tese a penalizzare se non distruggere l’idea stessa di famiglia, intesa come unione di un uomo e una donna e della loro prole. Le politiche fiscali prima, la quasi assoluta inesistenza di politiche a sostegno della famiglia naturale, e la diseducazione scolastica poi, con l’introduzione della teoria del gender nei corsi curriculari, sono tutte manovre distruttive che fondano la loro esistenza e divulgazione proprio sulla confusione, sulla frammentazione delle notizie e su un bombardamento mediatico di notizie false o montate ad arte. Il Comitato si prefigge proprio un risveglio delle coscienze attraverso una corretta informazione che parta proprio dal basso. Quasi una nuova alfabetizzazione del cittadino italiano, in cui mostriamo passo passo la verità.

Per questo abbiamo pensato ad un qualcosa di forte impatto come il 1° Meeting Regionale Uniti per La Famiglia che si svolgerà lungo l’arco dell’intera giornata del 25 ottobre, presso il palazzetto dello Sport Tupparello di Acireale. E’ stato pensato a moduli di un’ora nei quali i singoli oratori, (Avv. Giancarlo Cerrelli Segretario nazionale Comitato Sì alla Famiglia; il Rev.do Thomas Schirrmacher Presidente commissione teologica dell'Alleanza evangelica mondiale; Don Fortunato Di Noto Fondatore di Meter che si occupa della lotta e denuncia degli abusi su minori; Avv. Gianfranco Amato Presidente associazione Giuristi per la vita;Prof. Gilberto Gobbi Sessuologo psicoterapeuta psicologo; Pastore Giovanni Cereda Teologo; Dott.ssa Angela Grasso Pediatra, allergologa; Prof. Giuseppe Rizza Dirigente scolastico di Trento) tratteranno ognuno un aspetto di questo attacco alla famiglia, dal punto di visto giuridico, etico, medico e psicologico. Non mancheranno gli interventi del sen. Lucio Malan, dell’on. Alessandro Pagano, dell’on. Nello Dipasquale, del Prof. Giorgio Ponte insegnante e  scrittore, della giornalista Raffaella Frullone, nonché portavoce nazionale delle Sentinelle in Piedi e di Filippo Savarese portavoce della Manif Pour Tous Italia. 

Nei giorni scorsi l’iniziativa di ritrovarsi insieme per sostenere la bellezza della famiglia, è stata duramente attaccata dagli ambienti lgtb, che hanno usato parole dure e ingiuriose…

Non siamo nuovi a queste forme di “tolleranza” nei nostri confronti. Questi ambienti seguono pedissequamente ciò che viene illustrato nel libro “After the ball” in cui vengono proprio indicati una serie di atteggiamenti e parole da usare per demonizzare chiunque non abbia le loro stesse opinioni. A me dispiace solo non poter trovare spunti di dialogo perché dall’altra parte, spesso, non c’è un atteggiamento di ascolto: quello che stiamo cercando di trasmettere non è un’idea che escluda  o emargini le persone con pulsioni omosessuali. Tutt’altro! Prova ne sia che molte sono le persone con pulsioni omosessuali che ci seguono e ci supportano. Basta usare il raziocinio, basta essere onesti con sé stessi e con la realtà per capire che in fondo non stiamo dicendo nulla di offensivo o violento nei confronti di nessuno. Noi diamo voce agli unici soggetti veramente deboli ed indifesi in tutta questa battaglia ideologica: i bambini. Ogni nascituro ha il sacrosanto diritto a nascere in una famiglia formata da un padre e una madre. Ha il sacrosanto diritto alla vita e ad una vita sana ed equilibrata. E questo vale per tutti, nessuno escluso. I nostri desideri non possono essere considerati superiori al diritto di ogni bambino. Se veramente li amiamo allora non possiamo prescindere da questo. In caso contrario vuol dire che consideriamo più importante del bambino stesso, la soddisfazione di un nostro desiderio. E questo non lo si può concedere a nessuno, abbia o no pulsioni omosessuali.

Quale è la vostra posizione sulle ultime scelte politiche in materia di unioni civili?

Assolutamente contraria. Se parliamo di una regolarizzazione di unioni diverse da quelle matrimoniali, il Codice Civile italiano offre tutta una serie di articoli che possono benissimo essere utilizzati a tutela di diritti e doveri. E’ sufficiente recarsi da un Notaio per redigere un contratto tra due persone anche dello stesso sesso che decidano di convivere per qualunque motivo. Il matrimonio è un'altra cosa. In più questa legge apre alla cosiddetta Step Child Adoption, termine inglese usato ad arte per dare un connotato più esterofilo alla pratica barbara dell’utero in affitto. E’ una nuova forma di schiavitù sia della donna che del bambino stesso. La gestante viene usata come “incubatrice” e la si pretende  anaffettiva in modo da strapparle letteralmente la creatura che ha portato in grembo per ben nove mesi, con tutti i rischi annessi e connessi e con tutti i legami che inevitabilmente si sono posti in essere. Possiamo inventarci nuove ideologie, possiamo illuderci di non creare legami madre/figlio, in ogni caso quel bambino creerà un rapporto con la madre surrogata, da lei si nutrirà, con lei si relazionerà. Strappandolo a lei creiamo di fatto la seconda vittima di questa pratica orrenda! E spesso il bambino viene cresciuto distorcendo l’idea stessa di madre (se adottato da due uomini) o di padre (se adottato da due donne) fino ad arrivare addirittura ad affermare che “i figli sono di chi li cresce” o che “i padri hanno una mera funzione contenitiva”.

Parafrasando Giovanni Paolo II diceva che “bisogna alzarsi in piedi” ogni volta che la “famiglia” è minacciata…

Ed è quello che stiamo facendo. Gli italiani “in piedi” sono milioni e crescono ogni giorno di più. E non siamo soli! I francesi lottano insieme a noi sin dal 2012 attraverso le azioni de La Manif Pour Tous France e delle Veilleurs. Addirittura circoli La Manif Pour Tous sono sorti in tutto il mondo, segno che questo risveglio, questa presa di coscienza è a livello mondiale ormai. Per quanto i media tentino di nascondere le notizie, abbiamo certezza che ovunque si stia prendendo posizione contro nuove forme familiari, e contro l’utero in affitto, questo avvenga con sempre maggiore frequenza e con sempre maggiore fermezza. In Italia, il milione di persone in piazza San Giovanni ha fatto sentire forte e chiaro il suo NO a queste forzature, a capricci che calpestano le donne e i bambini. Inutile parlare di femminicidi (termine che aborriamo perché pretende di considerare gli omicidi secondo categorie di importanza) se poi sottoponiamo studentesse, o povere donne indiane o nepalesi a bombardamenti ormonali relegandole al ruolo di “vacche da riproduzione”, per non parlare del rischio di morire durante il parto. Questo purtroppo è il sogno eugenetico nazista che si avvera. Sembra proprio che Hitler abbia vinto. E questo non possiamo permetterlo.

Quale messaggio volete lanciare a tutti gli uomini e donne di buona volontà, che hanno a cuore il futuro della famiglia?

Abbiamo il dovere di riprenderci i ruoli di maschi e femmine, di padri e di madri, di educatori e di cittadini. Dobbiamo informarci e prendere posizione. Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia, non possiamo lasciarci vivere ma riprenderci la nostra dignità. Verrà un giorno in cui i nostri figli ci chiederanno: Tu, mamma, tu papà cos’hai fatto perché questo non accadesse? Cos’hai fatto per me? Cos’hai fatto per il nostro futuro?

Facciamo in modo che non si vergognino mai di noi.

Buon lavoro!

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