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Insieme all'Avvocato Giancarlo Cerrelli, conosciuto dal grande pubblico per la difesa della famiglia che ogni giorno sostiene, girando in lungo e in largo l'Italia, e mettendo a repentaglio la propria sicurezza, a causa di quanti si professano tolleranti, ma poi nei fatti diventano violenti ed aggressivi se non si condividono le loro idee, abbiamo discusso sui temi caldi del DDL Cirinnò, la spepchild adoption, la sentenza del tribunale di Roma, e tanto altro. 

Probabilmente il voto al Senato sul disegno di legge Cirinnà che intende regolare le unioni civili (leggi: omosessuali) arriverà tra gennaio e febbraio, ma già ora sono in atto le grandi manovre per arrivare a un testo che possa raggiungere il massimo della condivisione. Perché c’è tanta fretta nell’approvazione di questa legge ingiusta e liberticida?

La fretta da parte dei promotori del Dl sulle unioni civili ha una connotazione ideologica e simbolica. Quello che si sta tentando di fare è di ridefinire la famiglia; cioè tra qualche tempo non esisterà più un concetto univoco di famiglia e tutto ciò porterà a un depotenziamento della famiglia. Si vogliono creare tanti tipi di famiglia per distruggere la famiglia, quella vera.

Quali sono i risvolti della cosiddetta stepchild adoption?

È un modo artato per soddisfare il desiderio degli adulti ad avere un figlio, non tenendo conto del vero bene dei piccoli. Con questo tipo di adozione si dà il diritto al convivente di adottare il figlio naturale o adottivo del partner omosessuale. Con la pratica della stepchild adoption, peraltro, si apre la strada a quella pratica abominevole che è l’utero in affitto. È doloroso costatare di come si sia abbassato il livello di comprensione del bene umano oggettivo, per tendere a soddisfare soltanto i propri desideri.

Il Tribunale dei minori di Roma, ha emesso per la seconda volta in un anno una sentenza eversiva volta a destrutturare il concetto di genitorialità. Di cosa si tratta?

Sono state emesse in poco più di un anno due sentenze dal Tribunale dei Minori di Roma - una molto recente - che hanno ammesso per via giudiziaria la stepchild adoption; peraltro, si attende a giorni la pronuncia da parte della Corte d’Appello di Roma sull’impugnazione fatta dalla Procura. Al riguardo, però, non sono per nulla ottimista.  Non basta però una sentenza ideologica e simbolica come quella Tribunale dei minori di Roma a cancellare il dato naturale. Un bambino ha diritto ad avere un papà e una mamma e nessun giudice potrà mai cambiare questa verità inconfutabile per soddisfare il desiderio degli adulti. I giudici con questa sentenza hanno tradito il diritto e la giustizia.

Queste sentenze difettano di un presupposto ineludibile della norma costituito dalla situazione di abbandono del minore, infatti, non si evince quale sia realmente il concreto interesse del minore che i giudici hanno voluto tutelare mediante tale tipo di adozione. Non basta, infatti, riconoscere giuridicamente una situazione di fatto esistente, poiché il mero rapporto di convivenza e di assistenza esistente tra un terzo ed il minore, il quale non si trovi in stato di abbandono, non è sufficiente a far presumere l'esigenza del minore ad essere adottato da questi, essendo, altresì, necessario un concreto interesse del minore in tal senso

Come mai i giudici entrano a “gamba tesa nel dibattito parlamentare sulle unioni civili ed in specie sull'adozione da parte delle coppie gay?”

In alcuni casi vi è una motivazione ideologica alla base di alcune sentenze; in altri casi, i magistrati si adeguano supinamente alla dittatura del pensiero unico. È da osservare che chi, invece, non si piega alla dittatura del pensiero unico, rimanendo fedele al dettato della legge - com’è accaduto con la sentenza del Consiglio di Stato che ha sancito che il matrimonio omosessuale deve intendersi incapace, nel vigente sistema di regole, di costituire tra le parti lo status giuridico proprio delle persone coniugate proprio in quanto privo dell’indefettibile condizione della diversità di sesso dei nubendi, che il nostro ordinamento configura quale connotazione ontologica essenziale dell’atto di matrimonio – è aggredito e screditato da quella lobby culturale che vuole imporre la dittatura del pensiero unico a tutta la società.

Alla luce di quanto descritto, quali sono gli scenari che si aprono per la famiglia e la società?

Le prospettive non sono rosee. È importante fare rete e unirci per difendere la famiglia che non è un bene soltanto dei cattolici, ma è la base della società. Se non vogliamo che la famiglia sia ridefinita è necessario l’impegno di tutti a difesa dell’umano.

a cura di Don Salvatore Lazzara

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