Family Day - Nessun compromesso sulla Famiglia

Sabato, 30 gennaio 2016, un mare di persone e famiglie ha partecipato al Family Day per dire un NO categorico a tutto il DDL Cirinnà, come ribadito chiaramente anche dal portavoce Massimo Gandolfini, durante il discorso di chiusura.

Chi ha voluto vedere e ascoltare, ha di nuovo capito. Ha capito che cosa è un popolo che laicamente e responsabilmente va in piazza per far sentire la propria voce e lo fa con pacifica determinazione, con parole chiare eppure rispettose per tutti, anche per chi la pensa diversamente. [...] Tante, tantissime le famiglie presenti a comporre un popolo variegato e variopinto nel quale il filo conduttore sono le carrozzine con bambini al seguito. Non mancano poi gli anziani, i giovani e giovanissimi, i nonni con nipoti, i semplici cittadini. Ci sono state famiglie che hanno fatto sacrifici economici enormi: nessuno ha pagato loro il viaggio, non hanno sindacati, sigle o lobby che hanno inviato qualche bonifico. Hanno dovuto rinunciare magari ad una piccola vacanza di due giorni, ad una giacca nuova per il figlio per essere qui e insieme ad un corpo di cittadini dire: “La famiglia è una verità strutturale del bene comune di questo Paese”. [...]

Sembra incredibile. L’unica preoccupazione dei media schierati apertamente contro il raduno delle famiglie, nonostante abbiano costatato con i propri occhi e sentito con le proprie orecchie “cosa” realmente è accaduto, è stata quella di spostare l’attenzione sul numero dei partecipanti, generando nel dibattito pubblico, una guerra mediatica che sta perdendo di vista i contenuti forti della manifestazione. L’autorevolezza di chi dà lezione sui numeri trova facili riscontri nel fatto che coloro che oggi si atteggiano a ricercatori e custodi della “verità” sono gli stessi che da anni dicono: “i bambini inseriti in famiglie omosessuali sono 100 mila”, quando per l’Istat sono 530 scarsi, e da una settimana scrivono che nelle piazze arcobaleno di sabato 23 Gennaio, c’era un milione di persone: “proprio non ce la fanno. Hanno cercato di attaccare sulle idee, e puntualmente – ad ogni trasmissione, in ogni dibattito – hanno perso sul confronto culturale. Hanno cercato di far passare per fascisti, retrogradi, oscurantisti, musoni, tristi, catto-integralisti, quanti non vogliono sottomettersi ai poteri forti delle lobby, dimostrando nei fatti la loro intolleranza nei confronti di chi pensa in modo diverso. Dopo aver organizzato una grande  manifestazione che in tutta Italia ha raccolto si e no 30mila persone compresi passanti e turisti (e, a Venezia, pure i piccioni), stanno a contare i singoli metri quadrati di un catino sterminato come quello del ‪#‎CircoMassimo. Cari amici gay friendly, imparate ad accettare che i capricci di pochi non posso diventare leggi, e che i bambini hanno bisogno di un papà e di una mamma”. [...]

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A cura di Don Salvatore Lazzara

 

Galleria fotografica (a cura di Salvatore Tropea)

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