Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato che la Russia insiste per eliminare i tentativi di dividere i terroristi in buoni e cattivi dall'approccio per la lotta contro ISIS. Secondo un comunicato di sputniknews.com del portale Mosca insiste sul fatto che per combattere efficacemente i fondamentalisti dello "Stato Islamico" serva rinunciare al principio dei doppi standard, compresa la valutazione del presidente siriano Bashar Assad come alleato, ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.

"Abbiamo discusso con John Kerry (a margine dei colloqui in Qatar dell'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico "ASEAN") i problemi che sorgono dall'iniziativa del presidente russo Putin sulla necessità di formare un fronte unito contro ISIS. E proprio come in tutte le altre situazioni, proponiamo di ripulire e chiarire i nostri approcci, se non vogliamo dare la possibilità ad ISIS di realizzare i presupposti per la creazione di un califfato, dobbiamo purificare il nostro approccio dal criterio dei due pesi e due misure e dai tentativi opportunistici di dividere i terroristi in buoni e cattivi. Nel senso che se i terroristi agiscono dalla parte di chi vuole rovesciare un dittatore, possiamo chiudere gli occhi e lasciar loro realizzare questo compito, dopodichè faremo i conti con loro," — ha detto Lavrov al canale "Rossiya 1". Secondo Lavrov, "in questo modo non si ottiene niente." 

Tutto va esattamente al contrario. Abbiamo rovesciato Saddam Hussein e ci siamo trovati di fronte ad una minaccia terroristica in Iraq, che prima non c'era. Abbiamo rovesciato Gheddafi e le stesse persone armate dall'Occidente che lo hanno deposto usano ora le stesse armi e rappresentano una diretta minaccia terroristica e rafforzano ISIS e altre strutture terroristiche," — ha osservato il capo della diplomazia russa. Secondo Lavrov, la Russia "come in precedenza" crede che il compito della lotta comune contro la minaccia condivisa di ISIS "non sia impossibile."