(Redazione Tempi.it)-. Mentre negli Usa viene pubblicato il sesto video sulle malefatte della Planned Parenthood, monsignor Charles Chaput, arcivescovo di Filadelfia, in un editoriale apparso sul sito della diocesi, riflette sulla «uccisione deliberata di un vita innocente», un atto «particolarmente malvagio» e ingiustificabile. D’altronde, tutto il catechismo e il magistero della Chiesa non smette mai di ricordarci che la vita umana è sacra dal concepimento alla sua fine naturale e che dunque «non tutelare o difendere la vita nella sue fasi più vulnerabili rende sospetto ogni appello alla giustizia in altri settori, riguardanti i più poveri ed i più emarginati. Ogni attacco diretto alla vita umana innocente, come l’aborto e l’eutanasia rappresenta una violazione diretta ed immediata del più fondamentale dei diritti umani: il diritto alla vita».
Chaput – vescovo che non si è mai tirato indietro quando c’è da difendere la vita e la Chiesa nell’agone pubblico – ricorda il caso di Kermit Gosnell e definisce «ripugnanti» i video undercover che hanno svelato i traffici del colosso degli aborti Usa.
«Orribile e barbarico» è il suo sistema di «traffico di feti», scrive l’arcivescovo, che conclude riportando le parole della moglie “pro life” di Ruben Navarette, storico attivista statunitense “pro-choice”: «Si tratta di bambini che vengono uccisi. Milioni di bambini. E bisogna proteggerli. Questo è quello che fa un uomo: protegge i bambini, i suoi e quelli degli altri. Questo significa essere un uomo».
Fonte: Tempi.it