“La crisi in corso ha marcato le faglie etno-linguistiche, esaltate in chiave identitaria dalle forze più estreme. Resta che la popolazione si afferma per tre quarti ucraina, per meno di un quinto russa, pur se questa peculiarissima tassonomia si svela spesso forzosa. Le esigue minoranze bielorusse, moldave, ungheresi, romene, ceche, ebraiche, greche, bulgare, tatare eccetera sono a rammentarci le sedimentazioni multietniche di questa terra di frontiera. Se vuoi approfondire la notizia, clicca qui.