Una buona notizia sul fronte pro life arriva da Strasburgo. Secondo la Corte europea per i diritti umani, l’Italia non ha violato la Convenzione europea sui diritti dell’uomo per non aver permesso la donazione a scopo scientifico di embrioni umani ottenuti attraverso la fecondazione in vitro. Il caso nasce dal ricorso di Adelina Parrillo che, nel 2002 aveva ricorso alla fecondazione artificiale assieme al suo compagno, ottenendo cinque embrioni. Questi ultimi, tuttavia, non furono mai impiantati, essendo l’uomo morto nell’attentato di Nassyriah nel novembre 2003. Se vuoi approfondire la notizia, clicca qui.