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"Mio nonno si chiamava Egisto Sabatini e morì nella furiosa battaglia che si svolse nel Giugno 1917 sul Monte Ortigara. Di lui rimangono solo una piastrina di riconoscimento con il nome, una medaglia di bronzo attaccata a un nastrino con i colori della patria e una piccola foto in divisa militare, dove appare un bell'uomo con gli occhi buoni e onesti delle persone semplici, vicino ad altri commilitoni morti durante la Grande Guerra. Di lui so poco. Mia nonna piangeva se parlava del marito. Fu lasciata vedova a soli 26 anni, con due gemellini di tre: mio zio e mia mamma. Vendette alcuni campi che possedeva e s'improvvisò lavandaia per crescere i suoi figli. A entrambi assicurò un avvenire: sarta mia madre e finanziere mio zio. Soprattutto, inculcò loro un grande valore di onestà che mi è stato trasmesso e di cui sono fiera.

Quando iniziai a frequentare l'università ed appassionarmi alla storia, mi tornò in mente mio nonno e la volontà di sapere dove era stato sepolto o almeno dove riposavano i suoi resti. Insieme a mio zio cominciammo a scrivere al Ministero della Difesa senza ricevere risposta, finché grazie a un amico finanziere venimmo a sapere che la maggior parte dei poveri resti di quella sciagurata battaglia si trovavano in un ossario a Vittorio Veneto. Così ci siamo ritrovati di fronte ad una fredda lapide di marmo e abbiamo potuto dire una preghiera. Al mio paese, dove riposano anche le ceneri di Indro Montanelli, c'è una Cappella dei Caduti tenuta in un degrado incredibile. Ogni anno vado ad accendere un lumino alla memoria di mio nonno, il cui nome è impresso in una lapide di marmo e mi domando per quale patria sono morti tutti quei soldati. Indro diceva che un Paese che non ricorda il passato non ha futuro, e ce ne rendiamo conto oggi quando sentiamo fischiare l'inno nazionale. Il nostro mi sembra ormai un popolo senza identità. Davvero: per chi è morto mio nonno, e tanti come lui?" (Testimonianza di Mirella Ugolini, estratto dal libro di Aldo Cazzullo - La Guerra dei nostri Nonni).

La stima del numero totale di vittime, della prima guerra mondiale non è determinabile con certezza e varia molto: le cifre più accettate parlano di un totale, tra militari e civili, compreso tra 15 milioni e più di 17 milioni di morti, con le stime più alte che arrivano fino a 65 milioni di morti includendo nel computo anche le vittime mondiali della influenza spagnola del 1918-1919. Il totale delle perdite causate dal conflitto si può stimare a più di 37 milioni, contando più di 16 milioni di morti e più di 20 milioni di feriti e mutilati, sia militari che civili, cifra che fa della "Grande Guerra" uno dei più sanguinosi conflitti della storia umana.Il numero dei militari uccisi nel conflitto viene di solito stimato tra gli 8 milioni e mezzo e più di 9 milioni, con le stime più alte che arrivano oltre i 12 milioni e mezzo; le potenze Alleate ebbero all'incirca tra i 5 e i 6 milioni di soldati uccisi, mentre gli Imperi centrali ebbero più di 4 milioni di caduti militari. Le stime sui morti civili, causati sia direttamente dalle azioni belliche che da cause collegate come malattie, malnutrizione e incidenti vari, sono molto più difficili da calcolare, variando da un minimo di 5 milioni a quasi 13 milioni con valori medi attestati tra i 6 milioni e mezzo (una delle cifre generalmente più accettate), e i 9 milioni. Mai più guerra! Mai più violenza! Ma pace e concordia tra i popoli e le nazioni!

 

Don Salvatore Lazzara

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