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Papa Francesco incontrerà il Patriarca Kirill, l’annuncio è stato dato oggi in Vaticano con un comunicato congiunto, letto e commentato dal direttore della Sala Stampa: “la Santa Sede e il Patriarcato di Mosca hanno la gioia di annunciare che, per grazia di Dio, Sua Santità Papa Francesco e Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia, si incontreranno il 12 febbraio p.v. Il loro incontro avrà luogo a Cuba, dove il Papa farà scalo prima del suo viaggio in Messico, e dove il Patriarca sarà in visita ufficiale. Esso comprenderà un colloquio personale presso l’aeroporto internazionale José Martí dell’Avana e si concluderà con la firma di una dichiarazione comune. Questo incontro dei Primati della Chiesa cattolica e della Chiesa ortodossa russa, preparato da lungo tempo, sarà il primo nella storia e segnerà una tappa importante nelle relazioni tra le due Chiese. La Santa Sede e il Patriarcato di Mosca auspicano che sia anche un segno di speranza per tutti gli uomini di buona volontà. Invitano tutti i cristiani a pregare con fervore affinché Dio benedica questo incontro, che possa produrre buoni frutti”. Un abbraccio mai avvenuto prima tra un Vescovo di Roma e un Vescovo di quella che viene chiamata la “terza Roma”, dopo la sede del successore di Pietro e Costantinopoli, sede del successore dell’apostolo Andrea.

Per permettere l’incontro con Kirill, l’aereo che porterà il Papa in Messico, partirà in anticipo, alle 7.45 anziché alle previste 12.30, per fare tappa a Cuba. Quanto al programma del viaggio in Messico "non è minimamente cambiato”. Il 30 novembre 2014, sul volo di ritorno da Istanbul, dove aveva presenziato su invito del Patriarca ecumenico Bartolomeo alle solenni Celebrazioni per la festa di sant’Andrea, il Papa aveva risposto alla domanda del corrispondente da Roma dell’agenzia Tass Alexey Bukalov sulla possibilità di un incontro con il Primate della Chiesa russa: “Io gli ho fatto sapere e anche lui è d’accordo, c’è la volontà di trovarci. Gli ho detto: io vengo dove tu vuoi. Tu mi chiami e io vengo. E anche lui ha la stessa volontà. Tutti e due vogliamo incontrarci e vogliamo andare avanti”. Padre Lombardi ha anche riferito ai giornalisti, che "il patriarca ecumenico di Bartolomeo I informato del prossimo incontro tra il Papa e il patriarca di Mosca Kirill ha manifestato la sua soddisfazione e gioia per questo abbraccio tra il capo della Chiesa cattolica e quello della comunità ortodossa più numerosa del mondo".

E’ stato il "genocidio dei cristiani", che si sta compiendo soprattutto in Medio Oriente per mano del terrorismo, a permettere la realizzazione dell’incontro tra il papa e il patriarca di Mosca che “si preparava da quasi 20 anni. Davanti al “genocidio” Francesco e Kirill “non potevano non incontrarsi". Lo ha sostenuto il metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, che ha presentato l’incontro durante una conferenza stampa, a Mosca. "Nonostante gli ostacoli che ancora permangono di carattere ecclesiastico  - ha affermato - si è deciso di tenere con urgenza un incontro. Il tema della persecuzione dei cristiani sarà centrale in questo incontro".

Ai problemi legati alla Chiesa cosiddetta “uniata”,  ha fatto riferimento Hilarion, per il quale la "diffusione della missione della Chiesa greco-cattolica nelle terre tradizionalmente ortodosse dell'Ucraina del sud e dell'est" è stata uno degli ostacoli che ha impedito finora lo storico incontro e che ancora attualmente è impossibile da risolvere. Comunque, ha affermato il metropolita "ci auguriamo che possa aprire una nuova pagina nei rapporti tra le Chiese".  Di contro, padre Lombardi non ha parlato delle questioni che dividono Roma e Mosca, in primo luogo dei cattolici di rito orientale. Il problema, che storicamente ha avuto anche risvolti di persecuzioni e violenze, è stato ritenuto dal Patriarcato uno scoglio insormontabile contro un incontro tra papa e patriarca. Ma, in risposta ad una domanda, ha confermato che "il fatto che sia maturato questo incontro può significare che si pensa che su diversi punti ci sono i termini per un dialogo che riesce a maturare in senso positivo e a superare quelli che erano considerati ostacoli non ancora superabili".

L’ incontro tra il Papa e il patriarca di Mosca Kirill che si terrà nell'aeroporto Martin dell’Avana, a Cuba, il prossimo 12 febbraio, ha avuto, ha fatto sapere padre Federico Lombardi, “un paio d’anni di preparazione” e, ha aggiunto, “si era sempre pensato ad un luogo neutro che non fosse né la Russia né il Vaticano e chi ha un po’ di storia vaticana ricorderà che si erano fatti vari nomi già con Giovanni Paolo II, vari luoghi d’Europa... sempre si è pensato comunque a luoghi neutri e significativi per le due parti, e Cuba è certamente un crocevia nel mondo di oggi e nei suoi sviluppi ed evidentemente è un luogo ben conosciuto alla Chiesa ortodossa russa e ormai anche alla Chiesa cattolica, ricordiamo che tre Papi hanno visitato Cuba in tempo molto ravvicinato, Giovanni Paolo II nel 1998, Benedetto XVI nel 2012 e Francesco a settembre scorso”. Padre Lombardi ha anche detto che "il fatto che Cuba sia fuori dall’Europa è un aspetto interessante".

Nell’aeroporto “vi sono due sale importanti per l’evento: una è quella in cui avviene il colloquio privato, l’incontro privato del Patriarca e del Papa, (della durata di cue ore), e una attigua in cui c’è poi la firma della dichiarazione comune, l’incontro delle delegazioni. L’incontro avviene tra il Papa e il Patriarca in questa sala, preparata appositamente, e lì saranno accompagnati durante il colloquio privato dal metropolita Hilarion, per quanto riguarda il Patriarca, e dal cardinale Koch, per quanto riguarda il Santo Padre. Il dialogo si prevede che sia in russo e in spagnolo e quindi ci saranno due interpreti che parlano sia il russo che lo spagnolo”.

Al termine del colloquio, intorno alle 16.15 locali, avverrà lo scambio di doni. Dopo si trasferiranno nella sala attigua per la firma della dichiarazione congiunta. Saranno presenti il presidente Raul Castro, il metropolita Hilarion e il cardinale Koch. Gli originali della dichiarazione sono in russo e in italiano. Il Papa e il patriarca li firmano entrambi e poi se li scambiano. Poi sono previsti dei brevi discorsi sia del Patriarca Kirill sia del Papa. Attualmente – ha detto padre Lombardi – “sono previsti, non come discorsi preparati, con un testo lungo o complicato, ma più come un’espressione spontanea, personale, di sentimenti in questa straordinaria e bellissima occasione”.

Infine, rispondendo alla domanda di un giornalista che ha chiesto se l’incontro a Cuba apra le porte a un viaggio di Francesco a Mosca, il direttore della Sala Stampa, ha risposto che “ogni passo nella direzione del dialogo, della comprensione, della volontà di avvicinarsi, capirsi, camminare insieme rispetto un passato di lontananza, polemica divisione rappresenta un passo importante per il mondo. Si tratta infatti di due grandissime comunità di fede". “La notizia - ha aggiunto - era già grossa perché  Francesco e Kirill si incontrano. Poi cominceremo a sperare per un viaggio a Mosca".

Don Salvatore Lazzara

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