Buon inizio di settimana, Visitatore! Preghiera - "Ascoltate, o popoli, la voce del Signore; proclamate la sua parola sino ai confini della terra: il nostro Salvatore verrà, non abbiate timore". Amen! Dal Vangelo di San Matteo - In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli» (Mt 8,5-11). Commento al Vangelo di oggi - Il Vangelo odierno presenta la storia del centurione romano, nell'atto di chiedere al Signore un "miracolo" per il servo, anche se -come leggiamo nel racconto -, non ne chiede esplicitamente la guarigione. Si limita ad un appello disperato e, insieme, confidente. Gesù, non può restare insensibile, dinanzi alla richiesta, di un uomo che ha nel cuore la salute del suddito. Subito gli comunica la sua decisione: “Io verrò e lo curerò”. Così facendo, l'alto ufficiale, mostra un bel senso di rispetto, cosciente della sua indegnità: “Signore, io non son degno..., ma di soltanto una parola e il mio servo guarirà”. L’atteggiamento umile del soldato romano, è così profondo, che la Chiesa fa ripetere l'invocazione appena citata, prima di ricevere la Santa Comunione. Noi, quando viviamo situazioni drammatiche, come ci rivolgiamo al Signore Gesù, per essere guariti ed avere la vita eterna? Quello che i media non dicono** Per una lettura non conforme del femminicidio - In Italia si fa un gran parlare, negli ultimi tempi, della violenza sulle donne. Il femminicidio – termine ignoto sino a poco tempo fa – è oggi uno dei più inflazionati argomenti di stampa e tv. Esecrandi fatti di cronaca che raccontano di donne picchiate e uccise da uomini, sovente dai loro compagni/mariti, catalizzano le attenzioni dell’opinione pubblica, alimentano il dibattito e generano l’impegno a contrastare il turpe stillicidio per via legislativa. Posto che anche un solo omicidio – nei confronti di chicchessia, donna o uomo – è un atto intollerabile e meritevole di biasimo, è importante rilevare che il femminicidio, giacché divenuto un fenomeno mediatico, rischia di alterare la nostra percezione della realtà. L’idea che ci contagia, per via dell’onda emotiva creata dai media, è che il numero di vittime femminili della violenza maschile sia in esteso aumento. E che la causa sia riconducibile al maschilismo che alligna come un germe apparentemente inestirpabile nella cultura del nostro Paese. La prima vera notizia è che la violenza omicida sulle donne non registra un aumento, piuttosto sta diminuendo. Proprio così, una lettura scevra da condizionamenti, quella dei dati Istat, lo conferma: nel 2012 le donne uccise sono state 124, nel 2010 furono 156, 172 nel 2009 e ben 192 nel 2003, che rappresenta il picco degli ultimi dieci anni. Lutti degni di rispetto, dati forieri di costernazione – certo – ma che dimostrano in modo inequivocabile che il fenomeno non si sta estendendo come molti giornali e politici vogliono farci credere. Nonostante l’enfasi mediatica che, purtroppo ma inevitabilmente, può produrre in qualche folle la tendenza all’emulazione. (di Federico Cenci. Se vuoi approfondire la lettura dell'articolo, clicca qui). ** Siria: l'esercito riconquista un quartiere di Aleppo est. Fuga dalla Piana di Ninive del leader di Desh con il denaro ricavato dalla vendita del greggio - In Siria le truppe governative del presidente Bashar Al-Assad hanno riconquistato la zona “Massaken Hanano” nei pressi di Aleppo. Si tratta del più grosso quartiere della parte orientale della città, il primo ad essere occupato dai terroristi dello stato islamico e ruppi affiliati, nel 2012. Secondo la Tv di Stato sarebbero in corso le operazioni di sminamento delle strade. Più di 400 civili hanno già lasciato Hanano per raggiungere la parte ovest di Aleppo, controllata dal governo e dagli alleati iraniani e russi. Purtroppo, dopo l'operazione sono rimaste intrappolate nella città sotto assedio, ancora 250 mila persone, alle quali non giungono scorte di viveri. Intanto, fonti locali della provincia di Ninive hanno reso noto che il leader di Daesh di Tal Afar "accompagnato da quattro dei suoi deputati, tutti stranieri, tra cui il tesoriere del gruppo terroristico Abu Islam Uzbeko, sono sfuggiti alla città di Baaj e da lì in Siria con un sacco di denaro che avevano raccolto dalla vendita di greggio rubato e dalla riscossione delle imposte". Già qualche settimana fa, altri 5 alti comandanti del gruppo terrorista avevano rubato i soldi del gruppo fuggendo da Ninive nella speranza di sopravvivere all'avanzata dell'esercito iracheno. ** Demografia in calo: non solo meno nati, ma anche più morti - Siamo alla fine dell’anno: tra pochi giorni gli Istituti di statistica ci daranno le anticipazioni sull’andamento della demografia in Italia ed in Europa. Andamento che resta tragico, come quello degli anni precedenti: nel 2014 si era raggiunto il minimo storico di nati, picco rivisto al ribasso nel 2015: anno che ha visto il numero minimo di nascite dall’unità d’Italia. La situazione è stata ben riassunta in questo sintetico articolo della RAI del 15 maggio 2016: “L’Italia e il crollo delle nascite: 150 mila abitanti in meno”: I numeri sono eloquenti: solo 488 mila nati, 8 ogni mille abitanti, oltre 50 mila morti in più. Già, perché, nel frattempo nel 2015 si è visto un aumento inspiegabile della mortalità come denunciato dall’autorevole sito Neodemos: “Abbiamo avuto 150 mila invitati in meno al banchetto di Capodanno?” del 12 gennaio. Dati simili a quelli della I e della II guerra mondiale. Dati in parte dovuti, direttamente o indirettamente ad aspetti economici (povertà sanitaria: la gente spende meno per curarsi, tagli nei settori sanitari, ecc. suicidi di persone rovinate: non a caso la legge 3 del 2012 sul sovra indebitamento è chiamata legge “salva suicidi” ...). Ma la la crisi non spiega tutto. (di Augusto Truzzi. Se vuoi approfondire la lettura dell'articolo, clicca qui). Il Santo del giornoSan Giacomo della Marca, Religioso e sacerdote - E' nato a Monteprandone (Ascoli Piceno) nel 1394, fu discepolo di san Bernardino da Siena, dal quale ricevette a 22 anni il saio francescano. Come il maestro, anch'egli si diede alla predicazione, in Italia, Polonia, Boemia, Bosnia e in Ungheria dove si recò per ordine del Papa. Oratore ardente, si scagliò soprattutto contro i vizi dell'avarizia e dell'usura. Proprio per combattere quest'ultima, san Giacomo della Marca ideò i Monti di Pietà, dove i poveri potevano impegnare le proprie cose, non più all'esoso tasso preteso dai privati usurai ma ad un interesse minimo. Già debilitato per la vita di penitenza e colpito da coliche fortissime, morì a Napoli, nel 1476. Le sue ultime parole furono: «Gesù, Maria. Benedetta la Passione di Gesù». "Virgolettato"** La Cuba che lascia Castro: record di aborti, denatalità e divorzi - La morte, di Fidel Castro Ruz (1926–2016), sta portando molti ad interrogarsi sulla sua eredità politica. Un rivoluzionario o un tiranno? Padre della patria oppure un traditore delle aspirazioni del suo popolo? Personalmente, preferisco lasciare questi dilemmi ad altri e mettere in luce – sia pure in estrema sintesi – qual è, sotto il profilo della natalità e della nuzialità, la Cuba che lascia Líder Máximo, vale a dire un Paese semplicemente devastato. Cominciando con la natalità, i numeri del Paese che lascia in eredità Castro, come ha messo in luce il bioeticista Renzo Puccetti, sono a dir poco terrificanti: 91.500 aborti all’anno, con percentualmente 41,9 aborti ogni 100 gravidanze e 72,8 aborti ogni 100 parti. Cifre terribili ma – fa notare sempre Puccetti – da aumentare ancora di almeno un 30% aggiungendo le “regulaciones menstruales”, ovvero gli svuotamenti uterini entro 2 settimane di ritardo mestruale in donne che hanno avuto rapporti sessuali, almeno la metà dei quali sono aborti. Tutto questo, nonostante la copertura contraccettiva sia molto elevata (77,1%), tre quarti della quale mediante spirale e sterilizzazione. (Fonte: Anuario Estadístico de Salud 2015 pp. 166-167). Anche grazie alla diffusione degli aborti, a Cuba il tasso di natalità è in declino dal 1970, c’è la popolazione più anziana in tutta l’America Latina, tanto che gli esperti prevedono che fra cinquanta anni diminuirà di un terzo (di Giuliano Guzzo. Se vuoi approfondire la lettura dell'articolo, clicca qui). Dicono di noi - L'angolo del LettoreF.G.: "Buon Avvento carissimo Don a te e a tutti quelli che ti seguono. Il nostro parroco ogni domenica di questo Tempo fa accendere, prima della celebrazione, di volta in volta, le candele a qualcuno o a qualche famiglia. Questa mattina è stata particolare e commovente, non poteva iniziare meglio di così. Una famiglia, dopo anni, tanti sacrifici morali e materiali, la settimana scorsa hanno ottenuto finalmente l'adozione di due fratelli, un maschio ed una femminuccia, nati a Cernobil. I loro genitori sono morti a causa di quel disastro. E' stato davvero commovente soprattutto perchè ha rappresentato un vero gesto d'amore, proprio quelli che ci chiede il Signore. Mio figlio ha avuto la fortuna di averla in classe questa bambina e mi dice che gli sta trasmettendo tanto perchè lui può confrontarsi con chi nella vita ha dovuto conoscere presto il dolore. Buon Avvento ancora e un abbraccio forte"; F.F.: "Grazie. Santa Domenica di Avvento!"; I.E.: "Grazie mille don". Questo spazio è riservato ai vostri commenti! Clicca qui per scrivere un tuo pensiero, e lo pubblicheremo! Campagna promozionale - Perché non inviti un tuo amico a iscriversi alla newsletter “Adveniat Regnum tuum”? E' molto semplice: fagli sapere che basta scorrere qualsiasi pagina del sito "Alla quercia di Mamre" per trovare, verso il fondo, l'apposito modulo d'iscrizione. Ci contiamo! Visita il sito www.allaquerciadimamre.it per le ultime notizie!
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