Due anni addietro nella città siriana di Douma si è consumato una delle stregi più orribili delle tante della guerra ancora in corso. A rendere nota la storia, è stata Alice Assaf, una mamma del luogo, che ha raccontato come i miliziani dell'isis una volta occupata la città, avessero preso sei uomini che lavoravano in una fabbrica di alimentari, per poi gettarli vivi nel forno. Dopo di che si erano messi a sequestrare tutti i bambini: circa 250. Alcuni sono stati decapitati davanti ai loro genitori, la maggior parte invece li hanno buttati vivi nell'impastatrice della stessa azienda, facendoli morire in modo atroce. La più grande di loro, ha detto la donna, aveva 4 anni. Si trattava di bambini cristiani. Le ragazze più grand invece furono vendute come schiave al mercato del sesso. Il figlio della donna che ha raccontato queste terribili storie, venne ucciso, dopo essersi rifiutato di cambiare il suo nome, Giorgio, con uno islamico: "non voglio morire con una identità che non sia la mia, voglio morire con il mio nome Giorgio", disse il ragazzo alla madre, prima di essere trucidato. Alla richiesta di nascondersi, il giovane, rifiutando di farlo, rispose: "ci hai insegnato a seguire quello che Cristo ha detto: chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anche o lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli".
Siria. Assad attacca l'Occidente: “isteria su Aleppo per le sconfitte dei terroristi” - I Paesi occidentali discutono animosamente della situazione ad Aleppo non per le difficoltà e le sofferenze della popolazione civile, ma per il fatto che i terroristi sono circondati nei quartieri orientali della città, ha dichiarato il presidente siriano Bashar Assad in una intervista con il canale svizzero SRF1. "Tutta questa reazione isterica dei politici occidentali su Aleppo si basa su un motivo. Non perchè Aleppo è oggi sotto assedio. Aleppo è stata circondata dai terroristi per qualche anno, ma non abbiamo sentito una sola lamentela dai giornalisti occidentali su quanto avveniva in città. Non c'è stata nessuna dichiarazione dai leader occidentali... hanno iniziato a parlare di Aleppo solo perché i terroristi si trovano in una pessima situazione, è l'unica ragione," — ha detto il presidente. Ha poi aggiunto che, mentre l'esercito siriano avanza, gli Stati Uniti ed i loro alleati sentono di perdere il controllo e l'iniziativa, "dal momento la principale roccaforte del terrorismo oggi è Aleppo". E’ necessaria una precisazione: quando ad esempio il Papa parla di “Siria”, o di (tutta) “Aleppo", si riferisce non solo ad Aleppo est, che è quella parte della città di cui tutti i giornali ed il mainstream, parlano, comprese le diplomazie occidentali, ma anche ad Aleppo ovest, in mano ai governativi, oggetto di attacchi da parte dei terroristi di cui non si occupa nessuno, perché sono amici della coalizione internazionale. (Purtroppo la disparità di informazione avviene anche sui bombardamenti dei Sauditi in Yemen. Siccome sono compiuti dalla colizione Saudita alleata con l'occidente, nessuna testata giornalistica o televisiva se ne occupa).
All’inizio dell’esordio di Isis (o Daesh) in Siria e Iraq è apparsa la lettera “N” (iniziale della parola araba “Nasrani”, nazareno) con cui venivano segnate le case dei cristiani da sterminare o convertire con la forza. In questi giorni, con l’inizio della riconquista di Mosul da parte dell’esercito irakeno, sui muri e sulle case della città è apparsa un’altra lettera dell’alfabeto arabo, la “M” da “Muqawamah”, resistenza. Si tratta del modo in cui la popolazione della città, da due anni sotto il dominio del califfato, esprime il suo desiderio di essere liberata. La notizia è confermata da un sito di Daesh a Mosul, “Arab 21”, che riporta i nomi di irakeni colti in flagrante mentre scrivevano la lettera “M” sui muri. Per questo motivo sono stati condannati seduta stante e in loco, senza nemmeno la sentenza di un tribunale della sharia. I nomi citati dal sito sono: Yakzan Giuri, Baker Kassem, Hatem Ahmed, Ziyad Mohamed, Karam Zukayret, Mohamed Zukayret, Omar Yunes, Mohamed Hamed, Abdel Rahman Hamadi, Mohamed Imad ed Omar Hazem.
In un video diffuso da Daesh in Iraq, si vedono i cadaveri delle persone condannate con la fronte dipinta di nero per simboleggiare la loro appartenenza alle “forze delle tenebre” anti-islamiche. Ed è proprio in fronte che vengono colpiti condannandoli a morte. Nel video si sente il boia che grida in arabo la loro condanna: “Siete usciti fuori dalla vostra religione con una sola lettera, avete venduto la vostra fede per un vile mondo cosi che in una volta sola avete perso sia la religione che il mondo”. A Mosul, le fonti di AsiaNews mormorano che i combattenti di Daesh, incalzati dai soldati dell’esercito regolare, fuggiranno nella direzione di Raqqa e di Deir Ez Zor in Siria, con il beneplacito di molti Paesi coinvolti. In particolare, il passaggio dei miliziani di Daesh non potrebbe avvenire se non transitando per zone controllate dall’esercito turco in Iraq. Ciò sembrerebbe confermare una complicità fra la Turchia e lo Stato islamico. Alcuni giorni fa il presidente Recep Tayyip Erdogan, parlando all’università di Riza, nell’estremo nordest della Turchia, ha detto: “Noi non ci ritireremo dal territorio iracheno fino a quando non sarà definita la sorte di Mosul”. Erdogan e gli alti responsabili turchi nutrono sogni neo-ottomani e programmano future annessioni territoriali per inglobare la Siria del Nord, il nord dell’Iraq con Mosul, Erbil e Kirkuk, e una parte dell’Armenia. Su Twitter girano immagini della nuova carta geografica della Turchia, che ingloba questi nuovi territori. [Intanto ieri, in Iraq c'è stata una grande manifestazione davanti all'Ambasciata turca contro l'invasione della Turchia nel territorio iracheno, ndr].
Fonte: asianews, a cura dello staff allaquerciadimamre.it
"Considero davvero grottesco il tentativo del presidente americano di ergersi come il paladino della lotta contro l'Isis. Ci sono prove documentate, fornite anche dal New York Yimes, che la CIA e il Pentagono hanno armato e addestrato forze estremiste islamiche prima per rovesciare Gheddafi e poi trasferendole in Siria per demolire il governo e il regime di Bashar al-Assad. Quello che è accaduto negli ultimi tre anni in Siria, distruzione e morte, è il risultato delle scelte americane, in primo luogo. Senza dimenticare che, nel maggio 2013 il senatore USA McCaine incontrava in Turchia colui che sarebbe divenuto il califfo dello Stato Islamico, il cosiddetto Al Baghdadi. E' un tentativo propagandistico per perseguire la stessa politica. Visto che non sono riusciti a rovesciare il governo di Damasco, adesso ci riprovano fingendo di combattere l'Isis, ma sotto la condizione che, prima, Bashar al-Assad dovrà andarsene". La Russia ha più volte detto di non essere d'accordo con le accuse che l'Occidente le rivolge. Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha dichiarato che l'Aeronautica militare russa non attacca i civili, in quanto opera solo contro i terroristi ed esclusivamente nel quadro del diritto internazionale. Il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ha respinto le accuse per il bombardamento di un convoglio umanitario ad Aleppo, precisando che le accuse dei politici occidentali sono prive di fondamento. Dopo una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla Siria la settimana scorsa, il rappresentante permanente della Russia, Vitalij Churkin, ha detto che Mosca d'ora in poi avverserà tutte le mosse unilaterali atte a porre fine ai combattimenti in Siria, in quanto gli Usa hanno fatto ricorso a «espedienti tattici» che hanno permesso ai terroristi di riorganizzarsi.
Come mai gli Americani, gli occidentali alleati, appoggiati dal main stream mediatico, e la UN non hanno aperto bocca, quando i gruppi terroristici di Al-Nusra, stato islamico e sigle varie, hanno conquistato la periferia ovest di Aleppo dove vivono circa 1.5 milioni di persone, provocando centinaia di migliaia di morti tra i civili, e togliendo ad essi l'acqua e l'energia elettrica, nessuno ha aperto bocca, ne tantomeno si sono impietositi per la tragica fine di tantissimi bambini; guarda caso l'osservatorio dei diritti umani con sede a Londra, in quel periodo era in ferie e non poteva fornire dati del massacro; così come gli impianti satellitari militari, hanno visto avanzare i terroristi, senza intervenire, non hanno chiesto periodi di tregua per far respirare i cittadini. Ora invece sono preoccupati per la sorte degli indifesi che vengono uccisi dalle bombe? In questo momento in cui Damasco con la Russia ha deciso di riprendere la città invasa, per sferrare l'attacco definitivo contro i gruppi armati, lo stesso coro guidato dai noti burattinai, ha cominciato a urlare e parlare di diritti umani.