Alcune testate giornalistiche hanno riportato la notizia di una 13enne (quindi si tratta di una bambina-minore. Ricordiamo che in Italia si diventa maggiorenni a 18 anni di età), che dopo aver scoperto di essere incinta, il (suo), ragazzo maggiorenne (38 anni), l'ha lasciata. Nessuno ha evidenziato la gravità dell'episodio. Andiamo per ordine: una minore (13) anni, dai media è considerata "fidanzata", con un uomo di 38 anni! Come è possibile far passare questo orrore, come un fatto normale? A 13 anni si è ancora minori, non è possibile parlare di "fidanzamento"! Sembra quasi che ci stiamo avviando verso lo sdoganamento della pedofilia. Si può parlare di "relazione consensuale", tra una minore e un maggiorenne?
La conclusione cui è pervenuta la task force ministeriale inviata a Catania per far luce sulla morte di Valentina Milluzzo, la 32enne catanese deceduta il 16 ottobre dopo aver abortito spontaneamente due gemellini al quinto mese di una gravidanza ottenuta con la procreazione assistita, è del tutto inequivocabile: «Dalla documentazione esaminata e dalle numerose testimonianze raccolte dal personale non si evidenziano elementi correlabili all’argomento obiezione di coscienza». Naturalmente tutto ciò non placherà gli animi dei parenti della donna, i quali per primi avevano denunciato presunti ritardi nell’assistenza dovuti al rifiuto di uno dei medici del reparto di intervenire subito, prima della morte del primo figlio, perché obiettore di coscienza; ma questo, se ci si pone nell’ottica di chi perde una persona cara, è umanamente comprensibile.
L’11 dicembre 1979, madre Teresa (oggi Santa Teresa di Calcutta), ricevette il premio Nobel per la pace, un riconoscimento per il suo servizio per e con i poveri, per il tempo speso con quelli che il mondo considerava “intoccabili”. Madre Teresa ha lavorato per la pace in molti modi essenziali: “Una caratteristica del suo lavoro è stato il rispetto dell’essere umano, per la sua dignità e il valore innato, il suo impegno per l’inviolabilità della dignità di ogni uomo”, si legge nella motivazione del premio. A Oslo, ricevendo il prestigioso riconoscimento, la Santa però disse qualcosa di molto forte, che politicamente poteva suonare quasi ‘scorretto’, irripetibile: “Io sento che il più grande distruttore della pace oggi è l’aborto, perché è una guerra diretta, un’uccisione diretta, un omicidio commesso dalla madre stessa – disse la suora -. Oggi il più grande distruttore della pace è l’aborto. Tante persone sono molto preoccupate per i bambini in India, per i bambini in Africa, dove tanti ne muoiono di malnutrizione, di fame e così via, ma milioni muoiono deliberatamente per volere della madre. E questo... è il grande distruttore della pace oggi. Perché se una madre può uccidere il proprio bambino, cosa mi impedisce di uccidere te e a te di uccidere me? Nulla”. “Per favore non distruggete i bambini, li prenderemo noi”, aggiunse madre Teresa che con le sue suore accolse centinaia di migliaia d bambini e di madri.
"La ricostruzione dei familiari della vittima non ha alcun riscontro con la ricostruzione dei fatti". I magistrati frenano sul caso della morte all'ospedale di Catania di una 32enne incinta di due gemelli. Secondo le prime ricostruzioni dell'accaduto fatte dai familiari della vittima e dall'avvocato uno dei medici di turno la notte del dramma sarebbe stato definito come "obiettore di coscienza" perché si sarebbe rifiutato di far nascere uno dei due bambini che aveva difficoltà respiratorie. Stampa e tv hanno avuto l'ordine di usare questo sciagurato caso per scardinare il diritto alla obiezione di coscienza nella interruzione volontaria di gravidanza, ma, come al solito, hanno preso fischi per fiaschi ed il caso non c'entra nulla con la Obv. L'obiezione non può essere invocata quando si tratti di aborto terapeutico e non di Ivg. Inoltre pare che l'aborto sia stato praticato e la povera donna sia morta per complicanze seguite al parto, complicanze dovute, colpo di scena, al fatto che i gemelli fossero il frutto di fecondazione assistita, la quale provoca delle complicanze nella gravidanza, parto pre-termine ecc... (Sofia Sarti).
Dopo il discorso pronunciato ieri da Papa Francesco, sulla "guerra mondiale contro la famiglia", e la pericolosità della "teoria gender", sono iniziate le critiche non solo da parte dalla galassia lgt, ma anche del mondo cattolico, riportando all'attenzione dell'opinione pubblica il dibattito infuocato sulla teoria gender (che alcuni affermano essere una invenzione dei cattolici). Le forti perplessità sull'argomento, nascono dalle "ambiguità" che mettono in pericolo il sacramento del matrimonio, la famiglia (e la struttura antropologica dell'uomo). Ritornano quanto mai attuali le parole di Leone XII: "La legge naturale è iscritta e scolpita nell'anima di tutti i singoli uomini; essa infatti è la ragione umana che impone di agire bene e proibisce il peccato. [...] Questa prescrizione dell'umana ragione, però, non è in grado di avere forza di legge, se non è la voce e l'interprete di una ragione più alta, alla quale il nostro spirito e la nostra libertà devono essere sottomessi". Purtroppo dobbiamo constatare con amarezza che nonostante la dura presa di posizione del Santo Padre Francesco, alcune diocesi cattoliche hanno preso una direzione pro-gender. Come possiamo parlare di guerra mondiale contro il matrimonio se all'interno della Chiesa, dove esiste un dibattito molto forte sul sacramento del matrimonio, molti, interpretando secondo fantasia le parole di Amoris Laetitia, "permettono" -andando contro tutto il Magistero-, l'Eucaristia ai divorziati risposati? Il gender non è una colonizzazione ideologica. Questo termine è uscito dalle strategie di comunicazione studiate a tavolino. Il gender è purissima menzogna, venuta direttamente dall'inferno. Chiamiamo le cose con il loro vero nome, una volta tanto.