Buon inizio di settimana, Visitatore! Preghiera - "Ascoltate, o popoli, la voce del Signore; proclamate la sua parola sino ai confini della terra: verrà il nostro Salvatore, non abbiate timore!". Amen! Dal Vangelo di San Luca - Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose» (Lc 5,17-26). Commento al Vangelo di oggi - La sicurezza e la naturalezza con le quali Gesù concede al paralitico il perdono dei suoi peccati porta gli osservatori a chiedersi chi realmente è. Egli, appare agli occhi dei curiosi, come un impostore, che ha l’audacia di detenere l’autorità divina. Il Maestro, conoscendo l'intimità degli interlocutori, non risponde alle domande lanciandosi in spiegazioni teoriche, ma agendo, cioè guarendo il paralitico. Ecco come il Cristo offre al povero sventurato ed alle persone che lo scrutano, la possibilità di capire la sua missione per conto del Padre: il Messia, libera dalle sofferenze, dalla solitudine, chi crede e scommette in Lui; lasciandolo (il paralitico) uscire dall’ombra e dalle tenebre dell'esistenza, per condurlo alla luce. Il Figlio di Dio, gli fa dono della salute, trasformandolo in nuova creatura! Un tempo, come oggi, chi si rimette nelle mani di Gesù, e lo segue, sente sbocciare in sé delle possibilità insospettate -malgrado le deviazioni e gli abusi di questo mondo-; percepisce in definitiva, che il regno di Dio è vicino e sta bussando alla porta della coscienza e del cuore di ogni uomo e donna di buona volontà. Speciale Referendum** Referendum 4 dicembre: netta vittoria del NO. Renzi si dimette - Matteo Renzi annuncia le sue dimissioni, dopo la vittoria del No al referendum, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi che conclude con un ringraziamento a moglie e figli. Il popolo italiano "ha parlato in modo inequivocabile chiaro e netto", ha detto il premier. "Questa riforma è stata quella che abbiamo portato al voto, non siamo stati convincenti, mi dispiace, ma andiamo via senza rimorsi. Come era chiaro sin dall'inizio l'esperienza del mio governo finisce qui. Nel pomeriggio riunirò il consiglio dei ministri e poi salirò al Quirinale per consegnare al presidente della Repubblica le dimissioni". E' stata del 68,48% l'affluenza definitiva alle urne per il referendum. In base al quarto ed ultimo exit poll della nottata, elaborato ponderando anche i primi dati dello spoglio, il SI' è al 40-42% ed il NO al 58-60%. Una vittoria del No senza possibilità di appello. Renzi non convince il Paese e viene punito da Nord a Sud per la scelta di personalizzare la consultazione. La presunta rimonta degli ultimi giorni di campagna elettorale, sulla spinta dell’endorsement strappato all’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, si è rivelata un’illusione. L’Italia è andata in massa a votare per, di fatto, mandare a casa il governo. La mappa dei risultati rivela una vittoria del No quasi dappertutto con pochissime realtà in cui il Sì è riuscito a prevalere. Una sconfitta sul territorio che conferma le difficoltà già riscontrate durante le scorse amministrative e soprattutto mostra un disagio in alcune delle zone del Paese maggiormente colpite dalla crisi economica. Quello che i media non diconoSiria. Le bombe di mortaio e i missili arrivano anche su Aleppo Ovest - Il Prof. Emile Katti, Direttore dell’Ospedale La Speranza (AL Rajaa) di Aleppo (Siria), cristiano, lavora con uno staff di circa 70 medici, la maggior parte dei quali musulmani. La struttura è un modello di collaborazione fra professionisti di diverse fedi ed etnie, e anche per questo rappresenta un fattore di speranza per il futuro della nazione. Alessandro Monteduro, Direttore di Acs-Italia, lo ha incontrato nella sede romana della Fondazione pontificia. “Nella parte occidentale di Aleppo attualmente c’è carenza di elettricità ed acqua. Quest’ultima arriva ogni 10 giorni circa, anche se la costruzione di 130 pozzi da parte dello Stato ha permesso di evitare gli effetti dell’embargo. Gli ospedali pubblici funzionano, e ad essi se ne aggiungono altri 5 privati, con una disponibilità di 50-80 letti per ognuno. La sicurezza purtroppo non c’è: nei giorni scorsi, ad esempio, in quest’area sono cadute una ventina di bombe di mortaio. E le bombe non distinguono fra religione ed etnia...”. Katti ha parlato in particolare della parte ovest della città, perché “i media occidentali si concentrano sulla zona Est di Aleppo, sottovalutando le difficoltà della parte occidentale. C’è disinformazione, perché le bombe di mortaio e i missili arrivano anche su di noi”. In qualità di direttore di una struttura sanitaria ha fatto notare che “l’embargo pone problemi per i rifornimenti di materiale necessario a fronteggiare l’emergenza umanitaria. Farmaci e altri prodotti destinati al settore sanitario provengono da nazioni che non aderiscono all’embargo. Quando la situazione lo permette noi continuiamo a curare non solo i feriti a causa del conflitto, ma anche i malati cronici, senza badare al credo e all’etnia. Ma il rifornimento è comunque difficile, per cui faccio appello ai decisori politici, che debbono essere solidali con la popolazione!”. E in merito alle soluzioni per il futuro della nazione l’opinione di Katti è chiara: “tutte le comunità, indipendentemente dalla religione e dall’etnia, debbono godere gli stessi diritti per una pacifica convivenza. Vogliamo uno Stato che garantisca alle minoranze il diritto di esistere. Il Presidente Assad è stato legalmente eletto e, per quanto riguarda le prossime elezioni, deve essere il popolo siriano a decidere, non altre nazioni”. ** Siria. Il Vescovo Abou Khazen: cinque “rappresentanti” di Aleppo est scelti per trattare un accordo con l'esercito - “Nei quartieri di Aleppo ancora in mano ai ribelli e ai gruppi jihadisti sono stati nominati cinque rappresentanti che dovrebbero trattare con l'esercito siriano una sorta di accordo. Speriamo e preghiamo affinchè attraverso questa strada si possa arrivare a una soluzione che risparmi altre sofferenze e distruzioni per tutti”. Così il Vescovo Georges Abou Khazen OFM, Vicario apostolico di Aleppo per i cattolici di rito latino, riferisce all'Agenzia Fides, gli sviluppi più recenti delle operazioni militari in atto presso la martoriata metropoli siriana, dove l'esercito governativo sta progressivamente riconquistando i quartieri dell'enclave orientale che da anni erano controllati dalle formazioni paramilitari ribelli, comprese le milizie jihadiste come Jabhat al Nusra. Riguardo alla situazione di Aleppo, il Vescovo francescano dichiara che le informazioni riguardanti la Siria, si fa fatica a trovarle nei report del mainstream mediatico internazionale. “Almeno 20mila persone sono fuggite dai quartieri controllati dai ribelli e sono state accolte dall'esercito siriano e dalle organizzazioni di assistenza. Altre 70mila sono rimaste nelle zone appena riconquistate dalle forze armate del governo, che hanno distribuito viveri e favorito il potenziamento dei soccorsi sanitari. Tra tutti questi si registra il sollievo per la fine di una pressione che durava da anni. Nelle zone ancora in mano ai ribelli, quelli di al Nusra non vogliono fare uscire la popolazione civile. In alcuni casi lo hanno impedito usando le armi. Sappiamo che in alcuni casi ci sono state manifestazioni popolari per chiedere alle milizie dell'opposizione di ritirarsi. Adesso speriamo tutti in una trattativa per arrivare a un accordo, e possibilmente anche a una riconciliazione, attraverso i negoziatori che ovviamente sono stati scelti con il consenso dei gruppi armati”. Il Santo del giornoSan Saba Archimandrita, Abate - Nasce nel 439 a Cesarea di Cappadocia. La sua famiglia, cristiana, lo indirizza verso gli studi presso il vicino monastero di Flavianae. Ne esce con un'istruzione e con il desiderio di farsi monaco. Attorno ai 18 anni arriva pellegrino in Terrasanta. Sul cammino sosta sempre in comunità monastiche di diverso tipo: di vita comune, anacoretiche, nelle loro grotte o capanne. È così che trova una guida nel monaco Eutimio detto «il grande», col quale condividerà la vita eremitica in Giordania. Dopo la morte del maestro si ritira verso Gerusalemme, nella valle del Cedron. Qui, col tempo, si forma intorno a lui un'aggregazione monastica frequente in Palestina: la laura. Una comunità destinata a crescere fino ad ospitare 150 monaci e far da guida ad altri «villaggi» monastici di questo tipo. Nel 492, Saba viene ordinato sacerdote, e il patriarca Elia di Gerusalemme lo nomina archimandrita, capo di tutti gli anacoreti di Palestina. Muore, ultranovantenne, nel 532. "Virgolettato"** Gli ideologi del diritto di aborto - Gli analisti politici, che dopo l’ampio successo di François Fillon alle primarie del centrodestra domenica scorsa ora si trovano davanti alla resa del presidente Hollande che rinuncia alla candidatura all’Eliseo, rilevano nella discutibilissima riforma sull’aborto un segnale dei socialisti al loro elettorato in vista delle presidenziali della primavera prossima. Ma una Francia che mostra con diversi segnali di guardare con rinnovato interesse al suo patrimonio di valori umanistici non sembra più così sensibile a simili esibizioni di laicismo illiberale. L’esame del Senato, forse già nei prossimi giorni, potrebbe stoppare la legge, visti i diversi equilibri nella seconda Camera. Ma intanto il voto parlamentare, rimane come un segnale inquietante nel cuore dell’Europa, che in molte sue componenti politiche e istituzionali sembra non voler più sostenere la vita che nasce (di Francesco Ognibene). Dicono di noi - L'angolo del Lettore
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