Buon fine settimana, Visitatore! Preghiera - "Signore, sia la tua mano sull’uomo della tua destra, sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte. Da te mai più ci allontaneremo, facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome". Amen! Dal Vangelo di San Matteo - Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista (Mt 17,10-13). Commento al Vangelo di oggi - I seguaci di Gesù, non riescono a riconoscere nel Maestro, il Figlio di Dio, identificandolo con il grande profeta Elia. Il Signore, spiega ai discepoli che la nuova era messianica, consiste nella risposta sincera, leale e reale, all’appello alla conversione, come frutto primario dell'accoglienza del Vangelo. Ma le attese degli uomini che non sanno riconoscere i segni dei tempi, sono altre: essi contano su un potente che possa aiutarli automaticamente a realizzare i propri interessi. Ecco perché le parole di Giovanni Battista si sono perse nel vuoto. Su tale prospettiva emerge il mistero della violenza, che minaccia quanti indicano la venuta del regno Veniente: Giovanni Battista muore di morte violenta, e Gesù presagisce che anch’egli sarà colpito da un destino simile. Quello che i media non dicono** La tragedia dello Yemen, ignorata dal mondo - Centinaia di bambini combattono la malnutrizione, tra la vita e la morte, nelle corsie degli ospedali in Yemen. La guerra civile si protrae da quasi due anni e tre milioni di yemeniti sono stati costretti ad abbandonare le loro abitazioni. Trovare cibo e acqua spesso è difficile, per la catastrofica carestia causata dal conflitto. In due anni i tassi di malnutrizione tra la popolazione sono schizzati del 200 per cento. A essere in pericolo sono soprattutto i bambini: circa un milione e mezzo, secondo le Nazioni Unite, soffrono di forme di malnutrizione e 370mila sono in pericolo di vita. La Banca centrale dello Yemen non ha denaro da investire nelle importazioni alimentari e le principali vie di rifornimento sono frequentemente attaccate, rese inagibili dai bombardamenti della coalizione guidata dall'Arabia Saudita. Dopo un anno dall’intervento di Riad nel conflitto, le strutture ospedaliere nel paese hanno registrato una significativa carenza di medicinali. Milioni di persone non possono accedere alle cure mediche e a trattamenti specifici. Decine di altre strutture mediche, sono stati bombardate, mentre quelle sfuggite alla distruzione non ricevono fondi dal governo, non riuscendo a mantenere neppure i generatori elettrici in funzione. ** Siria: violata tregua ad Aleppo Est, fuggiti 8500 civili - L'artiglieria delle forze del governo di Damasco continua a colpire i quartieri di Aleppo ancora in mano ai ribelli. Intanto, l’Onu denuncia che in queste ore i gruppi dell’opposizione stanno impedendo ai civili di lasciare le zone orientali di Aleppo e segnala la scomparsa di centinaia di uomini e ragazzi in fuga nei giorni scorsi. Nei giorni scorsi, il ministro degli Esteri russo Lavrov aveva annunciato una pausa delle operazioni e circa 8500 civili, tra cui 3 mila bambini, hanno lasciato la parte Est della città. Intanto, sembra esserci il via libera delle truppe governative e anche della Russia per un’operazione umanitaria ad Aleppo est. L'amministrazione Usa uscente, quella di Barack Obama, sostiene che dal 2014 sarebbero stati uccisi almeno 50.000 jihadisti sunniti di Isis tra Iraq e Siria. La riconquista di Aleppo da parte delle forze governative siriane sarà "una vittoria" ma "non significa la fine della guerra in Siria". Lo ha detto il presidente Bashar al Assad in un'intervista apparsa oggi sul quotidiano Al Watan, aggiungendo che "la guerra non finira' fino a quando il terrorismo non sara' eliminato". ** Venezuela. “Giustizia e pace” denuncia la grave situazione: 12 giovani scomparsi e ritrovati uccisi - La Commissione “Giustizia e pace” della Conferenza Episcopale del Venezuela esprime profondo dolore per gli eventi accaduti nella regione di Barlovento, stato di Miranda, dove i corpi di un gruppo di 12 giovani, fermati dai soldati il 15 ottobre, sono stati ritrovati il 28 novembre in una fossa comune. Questi atti sono avvenuti in seguito alle cosiddette Operazioni per la liberazione e la Protezione del Popolo (OLP), portati avanti dalle forze di sicurezza dello Stato. "Denunciamo - si legge nel documento - il modo in cui vengono svolte le operazioni di liberazione del popolo (OLP) nel paese in cui le autorità statali non hanno adempiuto ai loro doveri per prevenire le violazioni dei diritti umani, garantire la libertà personale, il giusto processo e l'inviolabilità del domicilio. Denunciamo anche l'atteggiamento di orgoglio e di non ascolto dello Stato, che ha rifiutato e continua a rifiutare il diritto internazionale; l'inefficienza dello Stato nel suo dovere ineludibile di controllare la violenza sociale”. Il Santo del giornoBeata Vergine Maria di Loreto - A partire da papa Clemente V che con una bolla del 18 luglio 1310 confermò indirettamente l’autenticità della Santa Casa, i papi nei secoli successivi confermarono nuovamente la loro devozione alla Vergine Lauretana, specie in drammatiche circostanze. Ma le origini dell’antica e devota tradizione della traslazione della Casa dalla Palestina a Loreto, risalgono al 1296, quando in una visione, ne era stata indicata l’esistenza e l’autenticità ad un eremita, fra’ Paolo della Selva e da lui riferita alle Autorità. Ciò ci è narrato da una cronaca del 1465, redatta da Pier Giorgio di Tolomei, detto il Teramano, che a sua volta l’aveva desunta da una vecchia ‘tabula’ consumata, risalente al 1300. Si riportano alcuni passi più significativi, che poi sono stati tramandati nelle narrazioni, più o meno arricchite nei secoli successivi; “L’alma chiesa di santa Maria di Loreto fu camera della casa della gloriosissima Madre del nostro Signore Gesù Cristo... La quale casa fu in una città della Galilea, chiamata Nazaret. E in detta casa nacque la Vergine Maria, qui fu allevata e poi dall’Angelo Gabriele salutata; e finalmente nella stessa camera nutrì Gesù Cristo suo figliuolo... Quindi gli apostoli e discepoli consacrarono quella camera in chiesa, ivi celebrando i divini misteri". "Virgolettato"** Il Daily Beast negli USA da merito a don Di Noto (Meter onlus) che 25 anni fa scoprì per primo la pedofilia e la pedopornografia online: il prete cattolico siciliano “Aveva ragione!” - Non è di tutti i giorni che negli USA si parli di preti, non pedofili, ma che combattono la pedofilia e la pedopornografia; “aveva ragione” quel prete cattolico siciliano “quando più di un quarto di secolo avvertì che internet sarebbe diventato un parco giochi di vile pornografia per i pedofili. Lui aveva ragione. Il prete cattolico ha trascorso gli ultimi due decenni cercando i responsabili di pornografia infantile facendo avviare procedimenti penali e ha cercato di salvare il crescente numero di bambini vittime che sono coinvolti nel settore multi-miliardario di dollari. Spesso viaggia con una scorta di polizia a causa delle minacce di morte contro di lui, ma lui non ha paura”. Così scrive Barbie Latza Nadeau, giornalista report che scrive sulle testate americane più prestigiose (Newsweek, The Daily Beast, CNN, BBS e NPR). L’articolo che si può consultare per intero è stato rilanciato anche in Francia, oltre che negli USA e molto apprezzato da chi si occupa di pedofilia e pedopornografia online riconoscendo in don Di Noto il detentore una storia di lotta, fatica, indifferenza e spesso solitudine contro una delle tragedie che devastano la vita dei bambini. Un articolo lungo, intenso e veritiero che negli USA sta avendo grande risonanza, non solo mediatica. "I suoi sforzi hanno contribuito ad aiutare circa 1.300 giovani vittime e la sua vigilanza ha permesso la chiusura più di tre milioni di sporchi siti nel web. La pedopornografia minorile è un crimine contro l'umanità", dice, don Fortunato Di Noto e "dobbiamo guardare ai bambini che soffrono e dobbiamo farci carico per cercare di aiutarli". Dicono di noi - L'angolo del Lettore
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