In cammino verso il Signore Verrà come un gran vento, |
Buona e Santa Domenica, Visitatore! Preghiera - "O Padre, sostieni, con la forza del tuo amore il nostro cammino incontro a colui che viene e fa’ che, perseverando nella pazienza, maturiamo in noi il frutto della fede e accogliamo con rendimento di grazie il vangelo della gioia". Amen! Dal Vangelo di San Matteo - In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui» (Mt 11,2-11). Video: Commento al Vangelo in un minuto: Per ascoltare e vedere il video clicca sull'immagine qui sotto: Commento al Vangelo di oggi - Il testo evangelico della terza Domenica di Avvento, è centrato sulla figura del Precursore del Messia, Giovanni Battista. La voce che grida nel deserto, vuole accertarsi circa la persona e il ministero di Gesù. E' veramente Lui, l'atteso e annunciato dai profeti? Il Signore risponde all'invito di Giovanni non con dei concetti o descrizioni metafisiche, ma raccontando ciò che avviene: "i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i sordi odono, e a tutti è annunciato Vangelo". Il Figlio di Dio, risponde a Giovanni con la Parola eterna. Quando non comprendiamo, bisogna tornare alla fonti e accettare di mettersi alla ricerca umile e sincera del piano di Dio. E' indispensabile riconoscere nei segni dei tempi, la presenza di Cristo, facendo attenzione ai falsi profeti, o ai lupi travestiti da agnelli, imparando come il Battista a separare la pula dal grano, affinché il regno veniente possa manifestarsi in tutta la sua umile bellezza. Tempo di Avvento - Le antifone maggiori "O"Antifone Maggiori "O" - Dal 17 Dicembre, fino all'antivigilia di Natale, al canto del Magnificat dei vespri di rito romano si cantano sette antifone, una per giorno, che cominciano tutte con un'invocazione a Gesù, pur mai chiamato per nome. Questo settenario è molto antico, risale al tempo di papa Gregorio Magno, attorno al 600. Le antifone sono in latino e si ispirano a testi dell'Antico Testamento che annunciano il Messia. All'inizio di ciascuna antifona, nell'ordine, Gesù è invocato come Sapienza, Signore, Germoglio, Chiave, Astro, Re, Emmanuele. Nell'originale latino: Sapientia, Adonai, Radix, Clavis, Oriens, Rex, Emmanuel. Lette a partire dall'ultima, le iniziali latine di queste parole formano un acrostico: "Ero cras", cioè: "[Ci] sarò domani". Sono l'annuncio del Signore che viene. L'ultima antifona, che completa l'acrostico, si canta il 23 dicembre. E l'indomani, con i primi vespri, comincia la festività del Natale. Non possiamo sottolinearne una particolarità: le ultime tre antifone –quelle del "Ci sarò" dell'acrostico– comprendono alcune espressioni che si spiegano unicamente alla luce del Nuovo Testamento. L'antifona "O Oriens" del 21 dicembre include un chiaro riferimento al cantico di Zaccaria nel capitolo primo del Vangelo di Luca, il "Benedictus": "Ci visiterà un sole che sorge dall'alto per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra di morte". L'antifona "O Rex" del 22 dicembre include un passaggio dell'inno a Gesù del capitolo secondo della lettera di Paolo agli Efesini: "Colui che di due [cioè di ebrei e pagani] ha fatto una cosa sola". L'antifona "O Emmanuel" del 23 dicembre si conclude infine con l'invocazione "Dominus Deus noster": un'invocazione esclusivamente cristiana poiché soltanto i seguaci di Gesù riconoscono nell'Emmanuele il loro Signore Dio. Quello che i media non dicono** Orrore Isis, decapitati quattro bimbi cristiani: non volevano convertirsi - Non cessa di allungarsi, la lista dei delitti imputabili all'Isis: questa volta i tagliagole del Califfato avrebbero decapitato quattro bambini cristiani dopo che si erano rifiutati di convertirsi all'islam. Quattro piccoli martiri immolati per la loro fedeltà alla fede cristiana, mantenuta anche a costo della vita. A rivelare l'orribile storia, riportata tra gli altri da The Mirror, è stato Cannon Andrew White, religioso britannico residente a Baghdad. Secondo White la barbarie sarebbe andata in scena in un'enclave cristiana vicino alla capitale irachena, recentemente caduta nelle mani degli uomini del Califfato. "Le cose hanno iniziato a mettersi male a Baghdad, ci sono stati bombardamenti e sparatorie; hanno iniziato ad uccidere i cristiani e così molti di loro hanno iniziato a fuggire verso Ninive, da dove molti provenivano - spiega il religioso -, era più sicuro ma un giorno sono arrivati quelli dello Stato Islamico e hanno dato il via a una vera e propria caccia all'uomo. Ne hanno ammazzati moltissimi, hanno squartato i bimbi in due tagliando loro la testa." In molti sono stati posti di fronte alla terribile alternativa tra la conversione e la morte. "Uno mi ha chiamato -racconta White- e mi ha chiesto se Gesù avrebbe smesso di amarlo se avesse pronunciato la formula di abiura. Gli ho risposto che Gesù lo avrebbe amato per sempre". I quattro bambini, tutti di età inferiore ai quindici anni, hanno risposto di no, che avrebbero seguito Cristo fino alla morte. E per questo hanno pagato con la vita (di Giovanni Masini). ** Mezzi NATO vengono utilizzati dagli jihadisti per attaccare un ospedale ad Aleppo-Ovest - Il 5 dicembre gli jihadisti di Aleppo-Est hanno attaccato un ospedale militare che la Russia aveva appena installato ad Aleppo-Ovest per curare i bambini che fuggono dalla dittatura di Al Qaeda. L’ospedale era stato allestito il giorno stesso. Immediatamente, le autorità russe hanno accusato Stati Uniti, Francia e Regno Unito di aver fornito agli jihadisti le coordinate dell’ospedale. Diversi membri della NATO hanno risposto accusando la Russia di "bloccare il Consiglio di sicurezza dell’ONU". Dalle prime verifiche emerge che: Il Santo del giornoSan Damaso I Papa - Damaso è un nome di origine greca, con una storia antichissima, perché lo troviamo già nell'omerica Iliade. Deriva da un verbo che voleva dire "domare", ed è probabilmente forma abbreviata di un nome composto, come "domatore di cavalli" o simili. La familiarità del nome di Damaso è legata alla grande suggestione che da millenni, le Catacombe romane hanno esercitato sui cristiani. Perché Damaso, Papa del IV secolo e Santo della Chiesa, fu il più antico esploratore e archeologo delle catacombe romane. Spagnolo d'origine, ma probabilmente nato a Roma, Damaso venne eletto Papa, non senza contrasti, nel 366. Infatti, la sua elezione fu gravemente turbata dallo scisma di Ursino (o Ursicino). Su testimonianza di Ammiano Marcellino sappiamo che il popolo si divise in due fazioni, che lottarono tra loro con spirito irriducibile: basti pensare che in un solo giorno, nella basilica di Sicinino si contarono ben 137 morti. La pace costantiniana aveva consentito ai Cristiani di costruire liberamente chiese e grandi basiliche. Furono perciò abbandonati gli antichi e nascosti luoghi di culto che, vuotati dalle reliquie dei Santi sembravano destinati a cadere in rovina. Papa Damaso riportò la tradizione verso le Catacombe, facendo eseguire lavori dì consolidamento e di ampliamento. Egli impedì così gli effetti irreparabili del completo abbandono di quei sepolcreti sotterranei. Nella cosiddetta Cripta dei Papi, da lui esplorata nelle Catacombe di San Callisto, egli scrisse, alla fine di una lunga iscrizione: "Qui io, Damaso, desidererei far seppellire i miei resti, ma temo di turbare le pie ceneri dei Santi". Sì preparò infatti la sepoltura, con umiltà e discrezione, in un luogo solitario, lungo la Via Ardeatina. "Virgolettato"** Patriarca Kirill: "no alla legislazione che va contro la natura umana" - "Quello che sta accadendo dei paesi occidentali è che, per la prima volta nella storia umana, la legislazione va contro la natura morale degli esseri umani". Queste le parole del patriarca Kirill a proposito del matrimonio gay. "Non è la stessa cosa, certo, ma in qualche modo possiamo paragonarlo all'apartheid in Sudafrica o alle leggi naziste: erano frutto di un'ideologia e non parte della natura morale. La Chiesa non potrà mai approvarlo". Anzi, in una lunga intervista con Russia Today il patriarca si augura che "questa tendenza pericolosa si esaurisca e che l'ordine naturale delle cose prevalga". "Non voglio nemmeno pensare a cosa ci potrebbe accadere altrimenti" conclude. "Noi diciamo - sottolinea il sedicesimo patriarca capo della Chiesa ortodossa russa - che la Chiesa non può mai ridefinire il bene e il male, il peccato e la giustizia, ma noi non condanniamo le persone che hanno diverse preferenze sessuali. Grava sulla loro coscienza e sono affari loro: ma ciò non deve essere discriminato o punito, come era pratica comune in alcuni Stati". "Tuttavia -aggiunge-, in nessun caso questo dovrebbe essere accettato come norma sociale non diversa dalla norma sociale che deriva dalla nostra natura morale, cioè il matrimonio tra un uomo e una moglie per creare una famiglia e avere dei figli. Ecco perché crediamo che questa nuova tendenza costituisca una grave minaccia per l'esistenza della razza umana". "La Chiesa -continua- deve affrontare questo e dire che è una brutta cosa, ma abbiamo visto che le autorità di alcuni Paesi hanno cercato di mettere a tacere gli ecclesiastici. Un pastore protestante è andato in galera per aver chiamato nel suo sermone un matrimonio omosessuale un peccato. Questo ricorda molto quello che accadeva sotto il totalitarismo sovietico. Nei paesi che dichiarano il loro impegno per la libertà di parola, è possibile essere puniti per aver espresso la propria opinione. Questa è una tendenza pericolosa e io spero che si esaurisca e che l'ordine naturale delle cose prevalga: io non voglio nemmeno pensare a cosa ci potrebbe accadere altrimenti". La foto della settimanaPresepio allestito nella chiesa di Nostra Signora, che si trova nella Città Vecchia di Aleppo liberata dall'esercito siriano. Le forze governative, insieme alla colazione russa, nei giorni scorsi riconquistando la parte storica dell'antica città siriana, hanno scoperto le devastazioni compiute dallo stato islamico, contro il patrimonio artistico e religioso di Aleppo. Nonostante la palese perdita, gli Stati Uniti, continuano a sostenere i miliziani dell'isis, che si sono macchiati in questa guerra sporca per procura di crimini contro l'umanità. Infatti, secondo il ministero degli Esteri siriano la decisione di Obama di rimuovere le restrizioni sulla fornitura di armi all’opposizione è la prova del sostegno di Washington al terrorismo. Lo ha reso noto oggi l’agenzia SANA citando una fonte ufficiale del ministero: "revocando il divieto di fornitura di armi ai gruppi terroristici, gli USA hanno fornito una nuova prova del loro palese sostegno al terrorismo". Dicono di noi - L'angolo del Lettore
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