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Francia. L’oltraggiosa e caricaturale deformazione dell’autentica espressione di fede, travestita coi panni blasfemi della «libertà d’espressione», rappresenta la forma più avanzata e compiuta della cristianofobia contemporanea. Ne rappresenta una conferma quanto pubblicato da Leboncoin: si tratta di un sito Internet, leader in Francia nel campo degli annunci gratuiti. Ecco come descrive i manufatti qui riprodotti: «Veri oggetti da collezione, superbe Madonne stilizzate. In pietra, gesso... Si tratta di vecchie statue della Vergine restaurate, ridipinte e verniciate con cura. Sconti sulla Vergine ed il Bambino». A parte l’urticante resa biecamente commerciale dell’offerta, disturba constatar tradita la volontà originaria degli autori di queste opere, spinti all’epoca da autentica devozione nel dar della Madre di Dio l’immagine classica della Tradizione, per poi vedersi di fatto stravolgere intento e resa dall’intervento indebito di mani empie.

blasfemia2Italia. Nuovo, empio sfregio ai danni del crocifisso del lago di Fimon, ad Arcugnano, tra i colli Berici: i soliti ignoti lo hanno imbrattato con vernice rossa. Probabilmente hanno agito nottetempo, indisturbati, essendo questa, di giorno, una zona di pregio molto frequentata. Così, invece, non vi sono testimoni, in grado di fornire notizie sull’accaduto per rintracciare i responsabili. E’ la seconda volta che il blitz blasfemo viene perpetrato in meno di un anno: la volta precedente, alla fine del 2015, il crocifisso venne sporcato con vernice verde. Stessa dinamica, stessa modalità e, probabilmente, stessa mano, benché tutto ora sia al vaglio degli inquirenti. Con grande sconcerto hanno appreso la notizia i tanti fedeli, che qui si recano ogni giorno a pregare ed a collocare fiori ai piedi della croce, segno della forte devozione popolare della gente del posto. Un episodio analogo capitò, sempre al termine dell’anno scorso, nei pressi della chiesa di San Giacomo di Romano, a non molti chilometri di distanza. Un paio di capitelli di via Madonnetta, raffiguranti rispettivamente la Madonna l’uno, Giuseppe con Gesù Bambino l’altro, vennero imbrattati con vernice spray. In quel caso, gli autori del gesto blasfemo non si limitarono a questo: lasciarono anche escrementi nell’atrio di quella chiesa e scritte dissacranti sulle bacheche con gli annunci. Solo una coincidenza le analogie nelle modalità e nel periodo? 

(Fonte: nocristianofobia). 

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