Dopo aver letto con commozione la storia del neonato abbandonato per strada, dopo il parto dalla madre, e successivamente salvato da un cane, arriva un’altra notizia altrettanto significativa. Un sergente dell’esercito italiano, ha sottratto da morte sicura un nascituro, praticando la rianimazione. Nella società odierna, i più indifesi sono i bambini. Le istituzioni invece di tutelare e sostenere la loro crescita fin dal grembo materno, dispongono leggi che ne limitano lo sviluppo come l’aborto definito il nuovo genocidio del XXI secolo e l'eutanasia infantile. Per esempio: in Belgio nel 2002 l’eutanasia ai minori è diventata legale. È notizia degli ultimi tempi che la si riconosca anche in caso di depressione. Il dato sconvolgente è che dal 2002 ad oggi si calcolano circa 1.400 casi di decesso all’anno per eutanasia. In merito ai numeri, possiamo contare 18.200 decessi causati dalla cosiddetta “morte dolce”. La percentuale diventa inquietante se si pensa che una fetta sostanziosa di queste persone, sono state sottratte alla vita e alle sofferenze perché portatrici di handicap, ed è raccapricciante il fatto che gran parte delle indagini prenatali si eseguono in una fase gestazionale in cui, nel caso in cui si evidenzi una malformazione, è ancora permesso l’aborto nei termini stabiliti dalla legge 194/78.
Accanto alle tristi storie di morte, troviamo esempi di vita, che allargano il cuore alla speranza. Perché ci salva un bambino, salva il mondo: Premiato per aver salvato una vita appena iniziata. Si tratta di un giovane Sottufficiale dell'Esercito, in servizio nel 3° Reggimento Genio Guastatori di Udine, reggimento della Brigata di Cavalleria "Pozzuolo del Friuli", il sergente Davide Pillolla. Il militare ha ricevuto lo Scudo in Bronzo nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio a Firenze. Vi è stata infatti la solenne cerimonia di consegna degli “Scudi” e degli attestati di benemerenza da parte dell’“Istituto Scudi” di San Martino a quanti si sono distinti per impegno, spirito di sacrificio e coraggio a favore dei più deboli e di persone in grave pericolo. Presenti le massime autorità: il Generale di Divisione Flaviano Godio, comandante della Divisione "Friuli" con sede a Firenze; monsignor Vasco Giuliani in rappresentanza del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo della Diocesi di Firenze, e il sottosegretario alla giustizia Cosimo Ferri. Il riconoscimento dell'Istituto Scudi di San Martino (consegnato a chi si è distinto per impegno, spirito di sacrificio e coraggio a favore dei più deboli, dei bisognosi e delle persone in grave pericolo) gli è stato riconosciuto per aver salvato la vita a un neonato, nell'ottobre 2014. Libero dal servizio - nella sua abitazione di Udine - il guastatore venne attirato dalle urla di una vicina, disperata perché il figlio, neonato di appena due mesi, appariva improvvisamente privo di coscienza e di battito cardiaco. Dopo aver chiamato immediatamente i soccorsi, in attesa dell'arrivo dei sanitari, il sergente rianimò il neonato con manovre apprese in servizio con l'addestramento di primo soccorso. Pillolla è stato l'unico militare dell'Esercito italiano a ricevere quest'anno il riconoscimento.
a cura dello Staff allaquerciadimamre.it