"La ricostruzione dei familiari della vittima non ha alcun riscontro con la ricostruzione dei fatti". I magistrati frenano sul caso della morte all'ospedale di Catania di una 32enne incinta di due gemelli. Secondo le prime ricostruzioni dell'accaduto fatte dai familiari della vittima e dall'avvocato uno dei medici di turno la notte del dramma sarebbe stato definito come "obiettore di coscienza" perché si sarebbe rifiutato di far nascere uno dei due bambini che aveva difficoltà respiratorie. Stampa e tv hanno avuto l'ordine di usare questo sciagurato caso per scardinare il diritto alla obiezione di coscienza nella interruzione volontaria di gravidanza, ma, come al solito, hanno preso fischi per fiaschi ed il caso non c'entra nulla con la Obv. L'obiezione non può essere invocata quando si tratti di aborto terapeutico e non di Ivg. Inoltre pare che l'aborto sia stato praticato e la povera donna sia morta per complicanze seguite al parto, complicanze dovute, colpo di scena, al fatto che i gemelli fossero il frutto di fecondazione assistita, la quale provoca delle complicanze nella gravidanza, parto pre-termine ecc... (Sofia Sarti).
Secondo la direzione sanitaria dell'ospedale: "non c'è stata alcuna obiezione di coscienza Non c'è stata alcuna obiezione di coscienza da parte del medico che è intervenuto nel caso di Valentina Milluzzo, perché nel caso in questione non vi era una eventuale interruzione volontaria di gravidanza, ma obbligatoria, chiaramente dettata dalla gravità della situazione". Lo afferma il direttore sanitario Angelo Pellicano' dell'ospedale 'Cannizzaro' di Catania. "Io escludo - prosegue - che un medico possa avere detto quello che sostengono i familiari della povera ragazza morta, e cioè che non voleva operare perché obiettore di coscienza. Purtroppo nel caso di Valentina è intervenuto uno choc settico e in 12 ore la situazione è precipitata".
Intanto, durante l’ultimo dibattito televisivo per le elezioni presidenziali negli USA, la Clinton ha espressamente difeso il “partial birth abortion“, cioè l’aborto al nono mese di gravidanza, per effettuare il quale il bambino viene ucciso dal chirurgo nel momento in cui lascia il grembo materno. la Clinton ha affermato che l’aborto a nascita parziale è necessario per la vita o la salute della madre (per la stessa “salute femminile” per cui, secondo la candidata presidente, l’aborto andrebbe incentivato a livello mondiale): evidentemente non ha letto le statistiche che evidenziano il fatto che detta procedura molto spesso danneggia fisicamente – sovente uccide – le donne che vi si sottopongono. E neanche conosce i gravi danni fisici e psichici che l’aborto arreca alle donne. «La sentenza Roe v. Wade stabilisce molto chiaramente che non ci devono essere leggi che limitano l’aborto», ha detto la Clinton in TV. "Il Governo non deve immischiarsi nelle decisioni più intime e personali delle donne, né può limitare la vita o la salute delle donne", ha aggiunto, [“dimenticando” (volutamente?) i diritti dei bambini e il fatto che lei stessa ha ricevuto un notevole incentivo dalla multinazionale dell’aborto Planned Parenthood...].
In questo modo ha difeso il suo impegno e il voto dato a suo tempo per ripristinare e poi mantenere la legalità dell’aborto a nascita parziale che l’amministrazione Bush aveva vietato e che Obama aveva reintrodotto. E grazie al quale la PPF fa i soldi, vendendo il cervello dei bambini, come documentato nei video che hanno suscitato scalpore in tutto il mondo. Tutto il consesso medico sa perfettamente che la pericolosità dell’aborto – che è deleterio per la madre anche quando avviene all’inizio della gravidanza, anche quando avviene “in pillole” – aumenta esponenzialmente con il protrarsi della gravidanza. In più, nell’aborto a nascita parziale per procedere all’uccisione del bambino “legalmente”, cioè affinché tecnicamente la testa del piccolo sia ancora nel corpo materno, quando viene schiacciata, bisogna far rivoltare il bambino e farlo nascere podalico. Anche un somaro sa quanto questa procedura sia innaturale e facilmente comprende quanto possa essere pericolosa. Infatti, persino uno dei principali operatori di aborto della nazione ha detto che l’aborto a nascita parziale non è sicuro per la donna (parlando alla American Medical News, nel 1995, Warren Hern). Ma si sa: i sostenitori dell’aborto sono spesso usi a difendere l’indifendibile, accecati dall’ideologia e votati probabilmente al Male.
a cura dello staff allaquerciadimamre.it