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La vera risposta dell’Occidente alla questione siriana e mediorientale -dopo l’ondata emotiva che ha portato la Germania ad accogliere i profughi siriani e non di altre nazionalità e religione-, la possiamo rintracciare nei divieti imposti dagli Stati Uniti alla Grecia e Bulgaria, per non far transitare nei cieli dei paesi citati, gli aiuti che la Russia manda per sostenere il governo di Damasco nella lotta contro l’isis.

Sembra che la Merkel sia diventata all’improvviso Madre Teresa di Calcutta, ma non credo sia così. Qualcuno le chieda, infatti, perché accoglie solo i profughi siriani e non ad esempio anche quelli nigeriani. Verrebbe da pensare che, visto che la Siria è una Nazione molto colta e forma bene i propri professionisti, chi scappa dalla guerra può essere ottima manodopera a basso costo per i tedeschi. In Germania abbiamo visto entrare famiglie con donne e bambini, mentre in Italia vediamo arrivare barche piene di uomini in età da lavoro, che poi vengono mantenuti a spese degli italiani per non fare niente. È una scena molto diversa. Quanta ipocrisia! Fiumi di lacrime per il povero Aylan morto a causa della politica sbagliata propagandata come lotta per la democrazia, dalle potenze internazionali e poi, quando arriva il momento di aiutare concretamente la Siria, scattano le sanzioni verso i paesi che potrebbero favorire da un punto di vista logistico, l’annientamento dello stato islamico.

Su "La nuova Bussola Quotidiana", Gianandrea Gaiani scrive:

russia1Mosca ha sempre utilizzato queste rotte per portare aiuti umanitari e militari in Siria. Il Cremlino non nega l’invio di armi e consiglieri militari (pare una quarantina anche col compito di fornire a Damasco le informazioni d’intelligence e le immagini riprese dai satelliti russi) che non dovranno combattere ma “solo insegnare alle truppe governative  a impiegarle”, come ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, ribadendo che "la Russia non ha mai fatto segreto della sua cooperazione tecnico-militare con la Siria". La stessa portavoce ha poi affermato che la Russia potrebbe prendere inconsiderazione delle "misure extra per intensificare gli sforzi nella lotta al terrorismo" in Siria, "ma solo sulla base del diritto internazionale". La scorsa settimana Vladimir Putin aveva definito “prematuro” parlare di un intervento diretto di truppe russe nel conflitto siriano. (...)

Con il rafforzamento delle posizioni militari russe in Siria c'è il rischio di un "confronto" con le forze della coalizione internazionale guidata dagli Usa, ha detto ieri con estremo sprezzo del ridicolo il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest. "Gli Stati Uniti sono preoccupati per le notizie sul dispiegamento da parte della Russia di ulteriore personale militare e di aerei in Sira - ha affermato Earnest – queste azioni potrebbero far aumentare il numero dei morti, potrebbero far aumentare i flussi di rifugiati e il rischio di un confronto con la coalizione anti-Isis che sta operando in Siria". Se venisse intensificato il sostegno militare di Mosca al governo siriano, ha rincarato Earnest, "sarebbe destabilizzante e controproducente per gli interessi della comunità internazionale". Frasi che confermano come l’amministrazione Obama sia in stato confusionale oppure, come è più probabile, persegua un caos di cui stiamo già pagando il conto noi europei. Bashar Assad è in guerra con ribelli islamisti, qaedisti e Stato Islamico e ha finora consentito ai jet della Coalizione di sorvolare senza ostacoli il suo spazio aereo accettando una forte e umiliante limitazione alla sua sovranità. Se Washington teme che gli aiuti russi possano minacciare la Coalizione significa che gli alleati prevedono di attaccare Damasco e non l’ISIS che in un anno hanno colpito in modo così blando di consentire ai jihadisti di conquistare intere province siriane. (...)

Ostacolare il flusso di armi russe in questa regione, come fanno americani, turchi e arabi col complice silenzio dell’Europa, significa schierarsi con i tagliagole islamici e favorire il massacro di centinaia di migliaia di siriani sciiti. Del resto affermare, come fa la Casa Bianca, che le armi russe  destabilizzerebbero la Siria è ridicolo. La Siria è stata fatta a pezzi da turchi, arabi e americani che da anni armano e finanziano i ribelli. Abbiamo già dimenticato che l’anno scorso le milizie dell’ISIS hanno conquistato Mosul e il nord dell’Iraq imbracciando le armi che arabi e CIA avevano fatto arrivare attraverso la Turchia ai cosiddetti “ribelli moderati” siriani?

a cura di Don Salvatore Lazzara

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