scuole

Sono 21 le scuole che a settembre hanno deciso di attivare dei percorsi alla relazione di genere. Tutti i 21 istituti a settembre, faranno firmare alle famiglie e agli studenti il patto di corresponsabilità con il quale si svincoleranno dall’obbligo di dare puntuali comunicazioni alle famiglie sull’attività extracurricolare che ognuno di questi potrà intraprendere. Non è dato per il momento di sapere cosa succederà se qualche genitore deciderà di non far aderire il figlio a questo progetto. E crediamo che questo potrà succedere vista la netta frattura della comunità sul tema.

A Trento città le scuole che hanno fatto domanda per attivare il percorso sono solo cinque, l'istituto comprensivo 3 di via Vittorio Veneto, L'Enaip, l'istituto di formazione professionale S.Pertini, l'Istituto della Arti "Vittoria, Depero, Bomporti"e L'istituto tecnico tecnologico M.Buonarroti.

Le altre scuole sono: Istituto Comprensivo di Arco, Istituto Comprensivo Aldeno-Mattarello, Istituto Comprensivo di Mezzolombardo, Istituto tecnico economico e tecnologico "Carlo Antonio Pilati"(Cles), Istituto Comprensivo Valle dei Laghi, Istituto di istruzione Superiore "Don Milani", Istituto di istruzione "Guetti" (Tione), Istituto Comprensivo Levico Terme, Istituto Comprensivo Alta Val di Sole Istituto Comprensivo Dro, Istituto Comprensivo Isera-Rovereto, Istituto Comprensivo Bassa Val di Sole "G. Ciccolini", Istituto Comprensivo Altopiano di Piné, Istituto Marie Curie (Pergine), Istituto Comprensivo Trento 3, Istituto Comprensivo Giudicarie esteriori

La cultura gender insegnata negli istituti scolastici sta creando in Trentino e in tutta Italia un aspro confronto dialettico e di ideologia. Da una parte le associazioni e le potenti lobby di lesbiche, gay, bisessuali, e transessuali che intendono portare dentro la scuola, e alla società in genere, i valori che l’hanno fin qui guidata. Mentre dall'altra la famiglia tradizionale formata da padre, madre e relativa prole è il nucleo fondante della nostra società e si vorrebbe da parte di LGBT chiamare famiglia qualunque tipo di unione: uomo-donna, uomo-uomo, donna-donna, uomo con due donne ecc ecc.

È uno scontro sociale importante che per alcuni mina e mette in dubbio la nostra stessa storia e cultura. Baluardo che da sempre è attivo per la difesa estrema del valore della famiglia naturale è il movimento Fratelli d'Italia che da tempo a Trento e in tutta la provincia combatte «l'invasione Gender». Dopo la pubblicazione della lista delle scuole che intendono attivare il percorso della cultura Gender, il movimento si è subito messo a disposizione di tutti i cittadini per fornire tutto il materiale necessario per una migliore valutazione della proposta scolastica, mettendosi a disposizione - anche attraverso degli incontri - per chiarire qualsiasi dubbio e per far sì che la scelta che la famiglia opererà sia consapevole, qualunque essa sia (tel per info 0461 262334).

«E’ del tutto evidente che questo attacco deve essere fermato e lo si può fare solamente attraverso la conoscenza di una teoria farneticante, - scrive Fratelli d'Italia in una nota - costruita sul nulla ed al solo scopo di garantire ad una minoranza, a volte sparuta, dei diritti che, secondo lo scrivente, la società trentina non è disposta a concedere. La famiglia tradizionale formata da padre, madre e relativa prole è il nucleo fondante della nostra società e si vorrebbe da parte di LGBT chiamare famiglia qualunque tipo di unione: uomo-donna, uomo-uomo, donna-donna, uomo con due donne e chi più ne ha più ne metta. Fratelli d’Italia – AN desidera contribuire a fermare quest’ondata di follia, che sta pervadendo il nostro tempo, e difende con forza la famiglia tradizionale ed il diritto sacrosanto del bambino ad avere un padre ed una madre. Invitiamo tutti i genitori, e gli studenti stessi, a valutare attentamente i documenti che la scuola proporrà di firmare rifiutando tale firma se si avrà sentore che nel documento di corresponsabilità si celino aperture a fini educativi diversi da quelli approvati dalla famiglia».

Fratelli d'Italia parla anche di atteggiamento riconoscibile come “Cavallo di Troia“ che intende diffondere nella scuola la teoria del Gender che, in breve, vuole destrutturare la famiglia tradizionale asserendo che il genere biologico è secondario e che ognuno è come si sente di essere. Il movimento fa sapere che nei prossimi giorni è intenzionato ad intensificare il lavoro di volantinaggio e di sensibilizzazione della problematica.

Fonte: lavocedeltrentino.it

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