gender

Riporto l’intervento dell’Avv. Giancarlo Cerrelli (qui sotto è visibile nel video), lanciato due anni addietro su Rai Uno, nel programma Uno Mattina, per ricordare come è iniziata la lotta contro la teoria gender allora ai più sconosciuta, ma da tempo ben radicata e strutturata nelle menti di quanti avevano pianificato il progetto di decostruzione antropologica, di cui oggi vediamo purtroppo i risultati. Le recenti polemiche sull’introduzione del gender nel sistema scolastico, sono state soltanto la conclusione amara di ciò che già negli istituti educativi italiani accadeva: i libri  -cosiddetti anti discriminazione-, introdotti arbitrariamente nelle elementari di Venezia dalla Seibezzi, i “giochi del dottore” praticati ai bambini all’insaputa dei genitori, le linee educative emanate  dal fantomatico UNAR insieme alle disposizioni impartite ai giornalisti ad usare un linguaggio alternativo e liquido per non turbare l’opinione pubblica, e tante altre tristi storie, sono il frutto di una lunga stagione di manipolazione mentale e sociale. Non sono mancati gli attacchi a quanti hanno messo in luce la pericolosità del gender per il futuro dell’umanità. Ora siamo arrivati alla lotta a viso scoperto: quanti nel passato sono stati i fautori e i sostenitori della teoria gender, oggi, ne negano l’esistenza, attaccando la Chiesa Cattolica di aver inventato il gender per creare e seminare un clima di odio e disperazione. Ecco il resoconto dell’Avvocato Cerrelli:

“Sono passati esattamente 2 anni - era infatti il 20 agosto 2013 - da quando fui invitato dalla RAI, a partecipare alla trasmissione Uno Mattina, per parlare della legge anti-omofobia. Durante la trasmissione accennai anche alla pericolosità dell'ideologia "gender". È importante rilevare che 2 anni fa il termine "gender" era sconosciuto ai più. Il mondo cattolico era in gran parte parte ignaro del progetto di decostruzione antropologica a cui mira il "gender".  Dopo la trasmissione è stata presentata, contro di me, un'interpellanza alla Commissione di Vigilanza RAI da parte di gruppi LGBT. Credo che questo evento sia stato importante perché, da quel momento, si è iniziato a comprendere che era necessario reagire alla dittatura "gender".

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