Secondo il Corriere, sarebbe questo il compenso previsto in Spagna per donne fra i 18-30 anni (Ops... ritorna l'età fertile!) che accettino il bombardamento ormonale per farsi prelevare ovuli da utilizzare in caso di fecondazione eterologa. Dopo 2 anni e mezzo dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato parzialmente illegittima la legge 40, in Italia, dove il compenso è, giustamente, proibito, sono state solo 20 le donatrici. Dunque la storia che la donazione di ovuli fosse una passeggiata, si conferma una panzana. Non ci sono donne tanto sconsiderate da sottoporsi a trattamenti pericolosi in nome di un malinteso altruismo. Ci sono, purtroppo, invece, donne spinte dal bisogno che dietro compenso modesto si prestano a farlo e così alimentano un mercato che offre alle cliniche specializzate in fecondazione assistita, l'opportunità di guadagni molto elevati. Ma la liberazione della donna, (care le mie amiche femministe), non è innanzitutto liberazione dal bisogno? Scommettiamo che una donna libera sul serio non presta il proprio corpo e non lo mette a rischio neppure dietro compenso?
Danilo Leonardi