Il presidente della CEI è "fuori dal tempo"? Ascoltate bene: la critica al presule, arriva dal promotore delle legge bavaglio, Scalfarotto. Secondo l’illustre prestigiatore che vive "dentro il tempo", il Cardinale, dovrebbe non scontrarsi con l’evidenza, tenendo gli occhi aperti, perché già in altri paesi "progrediti" è stato approvato il matrimonio gay. E’ giunta l’ora di fare chiarezza: è possibile ricevere l’accusa di essere retrogradi, fuori dal tempo o peggio di ledere la laicità del parlamento solo perché si afferma un principio fondamentale della vita dell’uomo?
Fuori dal tempo sono quanti vogliono a tutti i costi modificare la natura delle cose. Sostenere la famiglia non è un affare religioso. E’ anzitutto una questione antropologica. La Chiesa che porta nel cuore il bene degli uomini, ha il diritto come qualsiasi altra organizzazione, di affermare la propria posizione sui temi caldi del dibattito pubblico. Perchè non è possibile in democrazia esprimersi in modo diverso, rispetto alla volontà aggressiva delle lobby, e di quanti con i mezzi economici, vogliono influenzare e dirottare la società verso lidi pericolosi e ambigui? Manipolando la vita dell’uomo, partendo dalla soddisfazione delle proprie voglie egoistiche non si fa altro che distruggere l’armonia che la natura ha impresso all’universo. Altro che questioni medievali!
“Bagnasco è oggettivamente fuori dal tempo - commenta Ivan Scalfarotto, sottosegretario ai rapporti con il Parlamento e alle Riforme -, la sua riflessione non tiene conto della realtà e si scontra con l’evidenza dei più grandi Paesi e dei più prestigiosi ordinamenti giuridici nel mondo, com Gran Bretagna, Francia, Spagna, Stati Uniti d’America”. L’esponente dell’esecutivo non ha gradito in particolare il passaggio in cui il numero uno dei vescovi italiani definisce scorretto applicare “gli stessi diritti della famiglia ad altri tipi di relazione. La famiglia è papà, mamma e bambini”.
Anche il governatore della Lombardia e tra i più influenti esponenti della Lega, Roberto Maroni, sembra in linea con le parole dell’alto prelato: "Questa è la Chiesa che mi piace" ha commentato sul suo profilo Twitter. E sostegno al numero uno della Cei arriva anche da destra: "Non serve essere credenti per condividere il pensiero di Bagnasco - dice Giorgia Meloni, leader di FdI -. Ci batteremo in Parlamento e continueremo a raccogliere firme contro il ddl Cirinnà". E Maurizio Gasparri, Forza Italia, riconosce a Bagnasco "parole nette in difesa della famiglia e sulle unioni civili un evidente no a soluzioni confuse visto che tutti i diritti sono già garantiti".
Riportiamo due significativi interventi del Cardinale Bagnasco sulla situazione della Chiesa in Occidente, con riferimenti all’aborto, all’eutanasia, l’uso commerciale del corpo umano, la famiglia. Gli interventi sono stati pronunciati, il primo nel giorno della festa di San Lorenzo il 10 Agosto 2015 nella Cattedrale di Genova, il secondo all’interno di una intervista rilasciata al quotidiano il “Corriere della sera”.
1) (…) Forse la Chiesa in occidente sta diventando minoranza, in mezzo ad un deserto di secolarismo diffuso che fa pensare ad altri momenti della storia. Secolarismo che sempre ha cercato di assimilare la Chiesa a categorie mondane, perché si trova spiazzato davanti ad una Chiesa che, indicando l’Invisibile e l’Eterno, sfugge ai parametri del mondo e, parlando di un altro Mondo, può meglio parlare a questo mondo. In alcuni Paesi occidentali gli edifici religiosi sono venduti, la partecipazione è molto bassa, la cultura contro la vita e la famiglia domina, basta pensare all’aborto, l’infanticidio, l’eutanasia, l’uso commerciale del corpo umano, il dominio del profitto, l’indifferenza pratica di fronte a esodi di disperati costretti da miseria, guerra, persecuzione a cercare fortuna altrove.
Se fosse questa l’ora presente, non dobbiamo temere: sarà la via dura che ci riporterà al centro spirituale, forse ad essere più semplici di strutture e di mezzi, ma più affidati al Signore. Sarà una comunità forse meno rilevante, ma più stretta attorno a Cristo, Chiesa di indigenti che confidano e tutto sperano da Lui. Essa potrà anche sparire dall’orizzonte visibile del mondo che conta, ma il travaglio passerà. E allora sarà il tempo del risveglio: gli uomini scopriranno di abitare in un mondo di indescrivibile solitudine, e – avendo perso di vista Dio – avvertiranno l’orrore della loro povertà. Solo allora volgeranno lo sguardo verso le piccole comunità cristiane, a quei piccoli resti di fede, e scorgeranno in quel piccolo gregge qualcosa di totalmente nuovo, qualcosa che forse non avevano mai incontrato o di cui si erano dimenticati, o che avevano guardato con sufficienza come a rimasugli di passato. Ma che improvvisamente vedranno come una perla preziosa, come un tesoro nascosto non perché tenuto segreto, ma perché i loro occhi erano diventati ciechi. Qualcosa che emergerà alla loro vista incuriosita e sorpresa, perché scopriranno delle comunità umili, segnate dalla benevolenza e dalla non paura della verità: benevolenza e verità che pulsano nel cuore e splendono sul volto di Gesù, volto che s’incontra nel “noi” della Chiesa.
2) Bagnasco al Al Corriere della Sera: “La famiglia è composta da un papà, da una mamma e dai bambini”
“La Chiesa non è contro nessuno. Crede nella famiglia come è riconosciuta dalla nostra Costituzione e come corrisponde all’esperienza universale dei singoli e dei popoli: papà, mamma, bambini, con diritti e doveri che conseguono il patto matrimoniale. Applicare gli stessi diritti della famiglia ad altri tipi di relazione è voler trattare allo stesso modo realtà diverse: è un criterio scorretto anche logicamente e quindi un’omologazione impropria. I diritti individuali dei singoli conviventi, del resto, sono già riconosciuti in larga misura a livello normativo e giurisprudenziale”. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, dice no alle unioni civili e, intervistato dal Corriere della Sera, affronta le polemiche sui rapporti Cei-politica e sull’immigrazione:
“Le polemiche non fanno mai bene a nessuno: esasperano gli animi e deformano la realtà. Mettere in evidenza alcuni aspetti problematici o critici non significa negare la complessità che è propria della vita, sia personale che sociale”, afferma Bagnasco. “Le comunità cristiane non vivono fuori dal mondo, ma respirano come tutti l’aria del tempo, di quella ’dittatura del pensiero unicò denunciata da papa Francesco. Formare le coscienze alla verità e alla bellezza del Vangelo rimane la missione a cui siamo chiamati. Le coordinate rimangono il pieno rispetto della libertà religiosa e di quella laicità che, nell’esperienza italiana, salvaguardia e valorizza il fenomeno religioso in tutte le sue dimensioni”.
In tema di immigrazione, “ho fatto riferimento all’Onu perchè il fenomeno con cui siamo chiamati a confrontarci è mondiale: è come se il Sud del Pianeta, costretto da circostanze ormai insopportabili, vedesse l’Occidente come l’unica sponda rimasta”, osserva Bagnasco. “La tragedia di gente che muore dentro a una stiva, in una valigia, cacciata in mare è talmente grave e complessa che non può essere risolta nè da un singolo Paese e neppure dall’Europa che, comunque, deve fare molto di più. Nel contempo, è urgente da una parte aiutare i Paesi di provenienza e, dall’altra, perseguire con rigore scafisti e altri oscuri decisori che speculano sulla pelle dei disperati”.
Lo staff di allaquerciadimamre.it