Nel viaggio verso Gerusalemme, Gesù camminava davanti a tutti, era Lui la Guida, il Pastore, la Luce, il Maestro che insegnava. Oggi non è più così, sono molti a camminare e a mettersi davanti al Signore, oscurandolo, ignorandolo e crocifiggendolo di continuo. Quanti si sono distaccati con il cuore di Cristo, non vogliono più adorarlo e mettono se stessi davanti a tutto. Operano con grande abilità manipolazioni bibliche e indicano una strada sbagliata a quanti desiderano conoscere invece la Verità. Noi non siamo la Verità, fungiamo da ambasciatori, da portatori della Luce divina. Chi si crede "la Verità", commette lo stesso peccato di Lucifero, che invece di servire Dio, lo ha usato per realizzare se stesso.
"E' unicamente a Gesù Cristo e all'unica Chiesa che dobbiamo restare fedeli, se vogliamo salvarci. E tale fedeltà è Gesù Cristo stesso che ci ha detto essere difficile da portare. Difficile perché prevede inderogabilmente la rinuncia a se stessi, alle proprie idee e convinzioni. Difficile, in quest'ora in cui tanti uomini di Chiesa anziché seguire Cristo vogliono trascinare Cristo dietro le loro idee, dietro i loro interessi, dietro le proprie voglie. Difficile ma, con la grazia di Dio non impossibile. A nessuno. Perché Dio non impone all'uomo nulla che gli sia impossibile fare."Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua" (Lc. 9, 23). Bisogna pregare per chiedere la santa perseveranza in questi tempi calamitosi in cui i sacri gerarchi anziché confermare nella fede instillano errori e dubbi e spingono, seppure magari solo indirettamente, a peccare, rendendo la religione di Gesù Cristo "fornita di tutti i comfort moderni. La religione di Cristo non è e non può essere né comoda né divertente" (don Camillo - Giovannino Guareschi, Don Camillo e don Chichì, pag. 97, BUR).
Don Salvatore Lazzara