Per cominciare, devo dire che fino a ieri, ero fortemente a favore dell’aborto. Sono uno studente pre-medico, ed essendo molto scientifico, capivo che la massa di cellule che forma il corpo del feto non è spesso capace di sopravvivere prima di 24 settimane nell’utero. Sono anche piuttosto liberal, e credevo che ogni donna dovrebbe avere il diritto di scegliere cosa fare del proprio corpo e di quello che potrebbe potenzialmente crescere dentro di lei. Questa estate sono stato accettato in un programma pre-medico nella città di New York in cui ci consentono di stare dietro ai dottori e vedere tutti i tipi di procedure mediche. Quando mi fu data la possibilità di vedere un aborto non ho esitato ad accettare l’offerta. Era qualcosa di nuovo, audace ed eccitante che non avevo mai visto. Quando entrai nella sala operatoria, sembrava come ogni altra in cui ero entrato. Vidi una donna, con le gambe alzate come se stesse partorendo, sebbene fosse addormentata. Vicino a lei c’era un vassoio di strumenti per l’aborto e un aspiratore per aspirare i tessuti fetali dall’utero. I medici si misero camici e maschere e cominciò la procedura. La cervice era tenuta aperta con uno strumento metallico grezzo e un largo tubo trasparente era infilato all’interno della donna.
Nel giro di pochi secondi fu acceso il motore della macchina e…sangue, tessuto e piccoli organi furono tirati via dal loro ambiente e per finire in un filtro. Un minuto dopo l’aspiratore ebbe una battuta d’arresto. Fu rimosso il tubo, e attaccato ad esso c’era un corpicino e una testa attaccata a caso ad esso, ciò che era formato dal collo spezzato. Le costole erano formate, con una sottile pelle che le copriva, gli occhi erano formati, e gli organi interni avevano cominciato a funzionare. Il cuoricino del feto, evidentemente un maschietto, si era appena fermato, per sempre. Il filtro dell’aspiratore fu aperto, e furono contati i piccoli bracci e gambe che erano stati strappati dal feto. Le dita delle mani e dei piedi avevano l’inizio delle unghie sopra. I medici, orgogliosi del loro lavoro, riassemblarono il corpo per mostrarmelo. I miei occhi si gonfiarono di lacrime mentre toglievano il bambino dal tavolo e mettevano il suo corpo in un contenitore per rifiuti. Da ieri alle 10,30 non sono stato capace di pensare ad altro che a cosa sarebbe stato quel maschietto. Non penso che le persone capiscano che cosa sia davvero un aborto finché non lo vedono accadere. Sono stato torturato da queste immagini, così reali e vivide, per due giorni, ed io ero solo uno spettatore.
Fonte: Testimony of a Medical Student