Lo Stato Islamico ha ucciso oltre 2.000 persone nella sola regione di Mosul e dintorni da quando lo scorso anno ha assunto il controllo di questa città dell'Iraq settentrionale. Lo hanno denunciato le autorità di Bagdad, secondo una nota diffusa dal quotidiano online asknews. La gravità della minaccia esercitata dalle milizie dell'Isis giunge a un anno dall'inizio dell'offensiva di bombardamento aereo contro le posizioni controllate dagli insurgent guidati da al Baghdadi, organizzata da una coalizione guidata dagli Stati Uniti.
Correva infatti l'8 agosto 2014 quando Josh Earnest, il portavoce della Casa Bianca, annunciava la decisione assunta dall'amministrazione Obama. Il presidente ha autorizzato interventi militari in Iraq, aveva detto nell'occasione Earnest, per rispondere alla minaccia che si annida nelle montagne dove sono presenti anche forze di sicurezza curde che cercano di rompere l'assedio di Sinjar. Se le truppe americane possono contribuire ad aiutare le forze curde allora dei raid di bombardamento potranno essere organizzati per raggiungere questo obiettivo".
Intanto sarebbe scaduto l'ultimatum posto dall'Isis al Cairo per salvare la vita di Tomislav Salopek, il croato 31enne rapito il mese scorso in Egitto. Il croato è apparso in un video diffuso sul web inginocchiato vicino a un miliziano a volto coperto e armato di coltello. Nel video al prigioniero è stato fatto legger un messaggio nel quale si davano 48 ore al governo dell'Egitto per liberare tutte donne musulmane rinchiuse nelle carceri egiziane.