Come colpire meglio il bambino per ucciderlo senza danneggiare il fegato? Quale prezzo contrattare? Perché ci impressioniamo a sentire manager di aziende sanitarie che parlano così? Perché troviamo disturbanti le infermiere che sollevano con le pinze braccia e gambe di bambini conservati in frigo, dentro una bacinella? Perché mai un medico non dovrebbe mettere le sue abilità – costruite dopo aver giurato con Ippocrate “neppure fornirò mai a una donna un mezzo per procurare l’aborto” – al servizio di una tecnica che gli permetta di prendere il cervello al bambino quando è ancora vivo? Dal momento che è possibile, legale, addirittura un diritto uccidere bambini, perché dovrebbe darci fastidio l’idea che i loro organi siano smistati e poi, tanto che si buttavano, pure venduti qua e là dalla maggiore organizzazione abortista d’America, dal sinistro nome di “genitorialità pianificata” e dall’ancora più sinistro fatturato (oltre un miliardo di dollari per uccidere innocenti)? Se vuoi approfondire la notizia, clicca qui.

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