Il Cardinale Bagnasco, Presidente della Cei, e Arcivescovo di Genova, rispondendo alla domanda posta dal giornalista (Come giudica il Ccee il segnale in controtendenza che giunge da Londra in merito al suicidio assistito?), durante l’intervista per il quotidiano Avvenire, torna a condannare l’ideologia gender:
“È un segnale molto positivo, che ferma una deriva terrificante e che speriamo sia di buon esempio agli altri Paesi europei, che sembrano invece rincorrere gli esempi peggiori. Un altro tema emerso durante i nostri lavori è quello della teoria del gender che si vuole far passare anche attraverso l’educazione nelle scuole. Lo vediamo nel nostro Paese e anche in altre nazioni. Questa è una violenza sui bambini perché già dalle materne si vuole imporre una visione delle cose per cui ognuno sceglie di essere sul piano dell’identità sessuale quello che ritiene e per quanto tempo ritiene. Questo significa gettare nella confusione più grande i nostri bambini, ragazzi e giovani in nome del principio "fai quello che ti pare", che invece viene ammantato da un concetto di libertà individuale come un diritto. Inoltre – è stato sottolineato – si tratta di un gravissimo attacco alla libertà educativa dei genitori, che hanno il diritto e il dovere di educare i loro figli secondo le proprie convinzioni. Non esiste autorità pubblica, che possa andare contro la volontà dei genitori. Dunque la teoria del genere non può essere imposta palesemente né contrabbandata in modo surrettizio come si sta facendo”.
Il Cardinale Vallini, Vicario del Papa per la diocesi di Roma, durante il Convegno pastorale della Diocesi di Roma, ha pronunciato a braccio un appello a tutti i presenti:
“Quella degli insegnamenti gender è una problematica che si sta sempre più sviluppando. Adesso si stanno attuando addirittura i corsi di formazione per gli insegnanti del Comune di Roma. Mi chiedo perché i genitori, che sono i primi e i più importanti educatori dei propri figli, non si riuniscono e non si battono per evitare questi insegnamenti? Anche noi possiamo intervenire in questo dibattito, ad esempio perché non portiamo proposte diverse ed innovative quando le scuole realizzano i POF, ovvero i Piani dell’Offerta Formativa? La teoria del gender non è una teoria scientifica del quale è impossibile fare a meno! La scuola deve apportare insegnamenti che rispettino la natura della famiglia. So che non si sono lette molte nostre dichiarazioni su questo tema, ma questo non significa che non ci stiamo lavorando. Vi prego fate qualcosa, aiutateci a combattere il gender!”. L’appello del Cardinale, ha suscitato il forte plauso da parte di tutti i partecipanti.
Intanto arrivano i primi avvertimenti del Ministro Stefania Giannini. Avverte un comunicato della Manif Pour Tous: “le minacce non ci sfiorano e non fermeranno la riscossa delle famiglie. Per difendere la libertà di educare i nostri figli ogni scuola sarà trincea. Siamo prontissimi a far valere i nostri diritti in ogni Tribunale d'Italia”. La Giannini, ministro della repubblica che si professa liberale, come tutti quelli che si professano liberali in Italia, minaccia querele contro chi manifesta preoccupazioni verso l'ideologia gender (che va da sé non esiste per il sol fatto che viene negata). Se questi signori fossero davvero liberali farebbero una cosa semplice semplice: ritornerebbero alla fonte, ovvero alla Costituzione che all'art. 30 - guarda un po' le coincidenze, dopo il 29 sulla famiglia viene il 30 sulla educazione dei figli, sempre perché le due cose non si tengono - assegna ai genitori il diritto/dovere di educare i propri figli. Garantire promuove e rinnovare l'impegno educativo della famiglia. E al contempo rigettare la possibilità che possa esistere una educazione di Stato che prevarichi le prerogative delle famiglie. Ma questi appunto non sono liberali. Si danno arie da liberali. E infatti all'atto pratico minaccia le vie legali al pari del libertario Scalfarotto che col suo ddl prevede la galera per chi non la pensa come lui.
Staff allaquerciadimamre.it