I cristiani in Iraq sono una razza in via di estinzione. Nel volgere di pochi anni sono passati da 1,5 milioni (stima del 2003) agli attuali 200.000. Ma non è solo l’ISIS a perseguitare i cristiani, in alcune aree i cristiani sono perseguitati da ben prima dell’avvento dello Stato Islamico. I cristiani in Iraq sono stati gli unici a mettere d’accordo sciiti e sunniti, divisi su tutto ma uniti nella persecuzione dei fedeli cristiani. La comunità cristiana in Iraq era una delle più antiche della terra, poteva vantare assiri, caldei e armeni e addirittura alcune comunità che parlavano l’aramaico antico, la lingua di Gesù. Ora i pochi rimasti sono in fuga, per lo più verso i territori controllati dai curdi perché se sfuggono ai terroristi del ISIS finiscono nelle mani degli sciiti e tra i due non c’è molta differenza.
«118 di Parigi, buongiorno», «Sì, buongiorno, c’è un’emergenza». «Siete per strada, signor…?». «Sì, sono per strada… ahhh! Sono all’aperto. Mi hanno sparato sul piede». «Sparato sui piedi! Con… con un’arma, signore?». Che cosa sarebbe successo se l’apprendista terrorista francese, Sid Ahmed Ghlam, non fosse stato così maldestro da spararsi su un piede e da dovere di conseguenza chiamare l’ambulanza?
STRAGE IN CHIESA. Predire il futuro è impossibile ma di sicuro lo studente 24enne di origine algerina sarebbe entrato quella domenica 19 aprile nella chiesa Sainte-Thérèse di Villejuif (Val-de-Marne) e avrebbe fatto una strage di cristiani identica a quelle che Boko Haram compie in Nigeria o Al-Shabaab in Kenya. Uguale, però in Europa: la prima strage di cristiani in Occidente.
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Nella guerra in Siria e nel resto del medio oriente, quando l’IS attacca per conquistare territori e pozzi petroliferi e di conseguenza zone strategiche, molta gente indifesa perde la vita nei modi più crudeli, difficili da immaginare. I terroristi islamici, non combattono solo per avere il dominio sul territorio, ma soprattutto per uccidere e decimare i cristiani, musulmani, yazidi, curdi, e altre minoranze, i quali sono costretti a fuggire, o nel peggiore dei casi come è avvenuto in tante città della Siria e dell’Iraq, pagare la tassa (giza), per non essere uccisi. Questo aspetto, è trascurato dai media. La politica sembra non curarsi troppo de centinaia di migliaia di cristiani (e minoranze) trucidati in odio alla fede o all’appartenenza sociale. Dietro il silenzio complice, si nasconde una subdola lotta contro il cristianesimo, che ha radici molto lontane. In Occidente cercano in tutti i modi di cancellare l’identità cristiana, per far avanzare silenziosamente l’Islam, e soprattutto tutto ciò che non ricorda le radici cristiane dell’Europa. Il risultato è disastroso. Propongo la chiave di lettura di Giuliano Guzzo: