“L’assalitore puntava ai cristiani”: accertate, con riferimento alla strage al college in Oregon, le intenzioni del killer, soggetto - ha detto la polizia - pieno d’odio. Poveri opinionisti politically correct, stavolta debbono ammettere che in Occidente quelli odiati a morte, almeno da alcuni, sono i cristiani. Sempre che non tentino – ne sarebbero capaci - di presentare la strage, riesumando Crociate e Inquisizione, come un regolamento di conti.
Esistono uomini, donne e bambini che in molte parti del mondo vivono quotidianamente una realtà molto particolare: la persecuzione anticristiana. La recente pubblicazione del dossier “Perseguitati, cristiani e minoranze nella morsa tra terrorismo e migrazioni forzate”, a firma della Caritas italiana, accende i riflettori su una dinamica di rilievo mondiale, spesso taciuta dalla stampa laica nazionale e internazionale oppure timidamente o parzialmente presa in considerazione.
La persecuzione dei cristiani nel mondo è sempre stata una realtà complessa e continua, anche se, negli ultimi anni, ha subìto uno spaventoso incremento. Una piaga che troppo spesso viene taciuta, insabbiata, banalizzata. Per alcuni è una semplice variabile sociale, per altri, invece, non è una novità: bensì una triste verità. Già durante il I sec. d.C., iniziarono i primi fenomeni persecutori che videro protagoniste le prime comunità cristiane formatesi nelle zone della predicazione di Cristo. Le prime testimonianze le troviamo negli Atti degli Apostoli, nei quali viene raccontato il martirio di Stefano, reo di aver professato la divinità di Cristo quando, “pieno di grazia e potenza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo” (At. 6, 8). Da quel momento in poi fino ai giorni nostri, peculiari sono state le modalità di persecuzione a seconda dei contesti.
Soltanto nei primi sei mesi dell’anno, nello Stato del Madhya Pradesh, in India, sono già stati una ventina i casi di violenza perpetrata contro i Cristiani. I Vescovi cattolici della regione si sono riuniti in sessione straordinaria per due giorni (nella foto) a Bhopal per trattare in modo approfondito la questione da loro definita «deplorevole». Lo scorso 13 agosto hanno lanciato un appello, chiedendo delle misure immediate, affinché abbiano a cessare le persecuzioni contro i fedeli, accusati di «proselitismo» dagli induisti per giustificare i propri attentati: «Noi non cederemo ad alcuna pressione, né ad alcuna minaccia», hanno affermato i prelati.
Pubblichiamo le interrogazioni del Vice Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, sulla persecuzione dei cristiani nel mondo. Lo Stato islamico, soprattutto in Siria e Iraq, ha decimato la presenza dei cristiani scatenando persecuzioni di inaudita crudeltà. Papa Francesco ha definito la situazione attuale “la più grande persecuzione contro i cristiani del nostro tempo”. Anche i cristiani di Terra Santa, vivono momenti drammatici. La presenza nel corso degli anni è diminuita vistosamente, tanto da far intervenire le più alte cariche ecclesiali del luogo, per chiedere di “non lasciare la terra di Gesù”, mettendo in atto strategie pastorali capaci di incoraggiare i cristiani a “rimanere”.
La situazione diventa più drammatica quando sono costretti a scappare e lasciare le case per paura di essere sterminati, lasciando interi villaggi vuoti e abbandonati. Non possiamo dimenticare i cristiani nigeriani, decimati dal gruppo fanatico-terrorista di stampo islamico Boko Haram. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto nel mondo si consuma un genocidio silenzioso di cui sono vittime i cristiani. Diciamo basta alla violenza e all'odio!