bandiera

Una tragedia nella tragedia, senza fine. Prosegue la persecuzione dei cristiani in Siria. Scene già viste dal nord al sud del Paese, con chiese dissacrate e cristiani siriani costretti in massa alla fuga. Ieri l’altro il bombardamento di Damasco per mano dei ribelli, nel giorno della visita al governo siriano di Assad del ministro degli Esteri iraniano, con in tasca la proposta del piano di pace per il Paese, è stato uno schiaffo alla democrazia e alla sicurezza nel mezzo di un passaggio importante per la stabilità siriana. Si parlava di cessate il fuoco, rimodellamento della costituzione in chiave democratica, di un governo di unità nazionale per la Siria, elezioni sotto osservatori internazionali. La risposta terroristica non si è fatta attendere, con il lancio dei razzi da parte dell’Isis su Damasco: tra le vittime anziani e bambini. Nell’ultimo periodo, nella zona dell’Al-Qaryatain, nel monastero di Mar Elian dedicato al profeta Elia, sono state rapite 230 persone tra cui diversi cristiani. L’Isis si è presentata alle porte delle case con la lista delle persone, «una specie di riproposizione del nazismo in chiave di terrorismo internazionale» commenta don Salvatore Lazzara, Cappellano della Legione Allievi Carabinieri di Roma. Ieri l’altro ne sono stati liberati 30, tutti cristiani.

A Maggio si è consumato il rapimento di padre Murad, priore del convento, ancora ostaggio dei rapitori. In una zona senza dubbio strategica, al confine dei territori controllati dall’Isis, nelle campagne orientali di Homs. Un’area che prima della guerra accoglieva 18.000 abitanti, tra cui molti sunniti, e 2.000 filo-cattolici, cristiani, cattolici e ortodossi. Oggi sono rimasti solo in 300. In ostaggio sono ancora anche diversi Vescovi, come Padre Dall’Oglio di cui non si hanno notizie da parecchi mesi. «La certezza è che sono tutti nelle mani dei ribelli, ma non sappiamo se ancora vivi o giustiziati. Il Coordinamento nazionale per la pace in Siria ha lanciato una petizione chiedendo all’Italia di togliere l’embargo e riaprire l’ambasciata italiana. Un modo per far rigirare l’economia, riavviando una via commerciale, anche sotto l’egida delle dichiarazioni dei Vescovi locali», dice ancora don Lazzara, in contatto con l’ambasciata siriana della S. Sede, l’unica rimasta aperta dopo lo scoppio della guerra civile nel 2013. A Racca, nel nord del Paese, i cristiani sono stati quasi del tutto decimati; quelli rimasti costretti a pagare dazio, secondo la legge coranica, per non essere uccisi. «Il mese scorso ad Homs in una chiesa distrutta è stato celebrato un matrimonio», aggiorna don Salvatore. «Un segno di speranza tangibile». Nelle chiese francesi, durante la Festa dell’Assunta, suoneranno le campane a festa per ricordare i cristiani d’Oriente.

Valentina Conti

____________________________

Fonte: iltempo.it

Per vedere i pulsanti di condivisione per i social (Facebook, Twitter ecc.), accetta i c o o k i e di "terze parti" relativi a mappe, video e plugin social (se prima di accettare vuoi saperne di più sui c o o k i e di questo sito, leggi l'informativa estesa).
Accetta c o o k i e di "terze parti"

N.B. - I commenti potrebbero tardare alcuni secondi prima di apparire.

Solo gli utenti registrati possono inserire commenti!

Siti amici

Da Porta Sant'Anna ZENIT - Il mondo visto da Roma Giuliano Guzzo Sponda Sud News Tempi Faro di Roma La Manif Pour Tous Italia La nuova Bussola Quotidiana Comitato Articolo 26 - Roma No Cristianofobia Sentinelle in piedi UCCR | Unione Cristiani Cattolici Razionali Notizie ProVita

Caro lettore, la gestione di questo sito comporta diverse spese (libri, riviste, connessione internet, dominio Web ecc.). Se apprezzi il mio lavoro, puoi contribuire con una libera donazione.
Grazie.

Fai una donazione
con PayPal

Alla quercia di Mamre

Visitatori online

Abbiamo 66 visitatori e nessun utente online