Coloro che raccontano l'ideologia gender come una invenzione dei cattolici solitamente subito dopo ammettono l'esistenza (non potrebbero fare altrimenti) dei "gender studies" o "studi di genere": elaborazioni e testi che in ambito accademico hanno cominciato dagli Anni Sessanta ad affermare, con l'obiettivo principale della "emancipazione e liberazione della donna", l'indifferenzialismo sessuale tra maschile e femminile. A partire dagli Anni Ottanta i "gender studies" si sono evoluti in "gay, lesbian, transgender, queer and intersexual studies", con l'obiettivo sempre di accompagnare fenomeni di "emancipazione e liberazione" sessuale e sociale delle categorie indicate. Potremmo dilungarci molto su questi studi accademici puramente ideologici e assolutamente a-scientifici, basterebbe riproporre il documentario "Il paradosso norvegese" per spiegare quanto questa ideologia sia fondata su basi medicalmente e scientificamente nulle, ma la questione ci porterebbe fuori strada. Oggi qui vogliamo rispondere a una semplice domanda: cosa afferma l'ideologia gender? I "comandamenti" di questa ideologia sono cinque e concatenati tra loro.
1. MASCHIO E FEMMINA SONO UGUALI-. La finalità originaria dei "gender studies" degli Anni Sessanta è affermare l'uguaglianza assoluta tra l'uomo e la donna al fine di liberare ed emancipare quest'ultima dalla "discriminazione". Negare la distinzione maschile-femminile, considerare "uno stereotipo" che esistano ad esempio mestieri tipicamente maschili e mestieri tipicamente femminili, negare la specificità del ruolo materno rispetto al ruolo paterno, sono gli elementi cardine dell'ideologia che afferma che l'uomo e la donna sono intercambiabili in ogni funzione, che solo una convenzione sociale e una oppressione di tipo storico-culturale ha cementato la donna in alcuni ruoli specifici, in particolare in ambito familiare, e da questo la donna va liberata.
2. IL SESSO BIOLOGICO E' MODIFICABILE-. L'ideologia del gender vede il sesso biologico come un dato originario modificabile, di fatto transitorio e "liquido", piegandolo alla scelta del "genere" a cui appartenere, che può essere compiuta a qualsiasi età a partire da dati comportamentali. Gli ideologi del gender incoraggiano dunque il transessualismo come prova di libertà ed emancipazione dell'individuo e sostengono che la definizione dell'essere umano anche a livello burocratico non deve limitarsi alle due sessualità biologiche universalmente riconosciute (maschile e femminile) ma adeguarsi ad infinite e fantasiose sfumature del genere, arrivando a contarne fino a 56. I social network come Facebook si sono piegati a questo diktat ideologico, mentre alcune legislazioni nazionali hanno riconosciuto accanto al genere maschile e femminile anche un fantomatico genere "neutro".
3. LA FAMIGLIA NATURALE E' UNO STEREOTIPO-. Secondo l'ideologia gender la famiglia naturale composta da padre, madre e figli non è altro che uno stereotipo culturale basato sull'oppressiva azione del maschio sulla femmina ormai rotto dalla liberazione sessuale femminile, accompagnata alla fine della "dittatura del maschio" ormai liberato anch'esso in una sessualità liquida che genera i 56 diversi generi. Dunque, rotto lo schema maschile-femminile, è rotta anche l'idea stereotipata di famiglia. Gli ideologi del gender dunque obbligano a usare il plurale: non esiste più la famiglia, ma "le famiglie", intendendo ogni aggregato sociale fondato su un generico "amore" che ovviamente arriva a comprendere anche le condizioni dei rapporti a più partner indicati come "poliamori". Di qui discendono una serie di rivendicazioni politiche e sociali che vanno dal cosiddetto "matrimonio egualitario", comunemente noto come matrimonio gay, fino al riconoscimento appunto dei rapporti a più partner chiamati "poliamori", visti anzi da alcuni intellettuali come Jacques Attali come l'inevitabile approdo della società della disintermediazione.
4. DESESSUALIZZARE LA GENITORIALITA'-. Se è uno stereotipo la famiglia naturale, il culmine dell'ideologia gender è inevitabilmente la desessualizzazione della genitorialità. I figli dunque non nascono più dal rapporto sessuale tra un maschio e una femmina, ma possono essere generati artificialmente da qualsiasi aggregato sociale. Viene dunque incoraggiata la fecondazione assistita omologa e soprattutto eterologa, le cui leggi regolatrici più sono prive di vincoli più sono emblema di liberazione. Si sostengono pratiche oggettivamente violente e brutali, come l'utero in affitto, pretendendo però formule linguistiche edulcorate possibilmente in forma di incomprensibile acronimo come gpa (gestazione per altri) o gds (gestazione di sostegno), necessarie in particolare per gli omosessuali maschi notoriamente non provvisti di uteri. La finalità della desessualizzazione della genitorialità, culmine dell'ideologia gender, porta come conseguenza una idealizzazione della omosessualità proposta modello di liberazione da condizioni sociali oppressive e, in passato, platealmente vessatorie.
5. CONQUISTARE SCUOLA E MEZZI DI COMUNICAZIONE-. Lo strumento con cui realizzare la "colonizzazione ideologica" denunciata da Papa Francesco è la conquista dei luoghi di educazione e di comunicazione. Dunque, scuola e mass media. Decisivo per gli ideologi del gender è drenare denaro pubblico per entrare negli istituti scolastici e formare le menti di bambini e giovani generazioni in particolare all'idea che la famiglia naturale sia uno stereotipo. Dunque falsi corsi contro la "discriminazione di genere" o il "bullismo omofobico" sono i cavalli di Troia con cui agevolmente penetrare nelle scuole di ogni ordine e grado, producendo testi soprattutto per bambini capaci di colpire l'immaginario più fragile e de-formarlo. Allo stesso tempo occupando ruoli chiave nei mezzi di comunicazione di massa, l'ideologia gender punta a formare più complessivamente l'opinione pubblica all'identificazione dei principi enunciati con un'idea avanzata di libertà, descrivendo gli oppositori come pericolosi retrogradi limitatori della libertà altrui motivati da pura malvagità. Le descrizioni manichee delle dinamiche in atto su questo terreno in tutte le società occidentali sono una caratteristica degli ideologi del gender che puntano a creare icone facilmente riconoscibili identificate nel mondo omosessuale e transgender, da contrapporre all'opinione pubblica che a queste forme di fascinazione ancora resiste intimidendola attaccando pesantemente persino la libertà d'espressione su questi temi. Di qui legislazioni punitive, arresti di oppositori e obiettori di coscienza, linciaggio mediatico di chi non si adegua la nuovo diktat ideologico.
Mario Adinolfi
Fonte: marioadinolfi
Commenti
1) la parità tra i sessi che viene rivendicata è un parità di diritti e di opportunità;
2) il sesso biologico è già modificabile oggi senza bisogno di nessuna ideologia nascosta. E non solo il sesso: se ammettiamo il cambio di organi vitali non capisco perchè non approvare il desidero di cambio degli organi sessuail di un sparuta minoranza di persone.
3) la famiglia naturale è certamente un modello dominante ma non esclusivo. Da sempre esistono gli orfani, le famiglie allargate a nonni9 e zii, le coppie divorziate. Vogliamo considerare tutti questi cittadini di serie B? Se volete abolire il divorzio perchè non lo dite chiaramente?
4) Allora l'adozione è un atto barbaro o la fecondazione assistita di genitori sterili perchè il bambino non è stato concepito da una "coppia naturale"?
5) quindi picchiare i gay è un fatto "naturale"?
Ringraziamo il commentatore per le sue precisazioni, a cui noi rispondiamo:
1) La parità tra i sessi, non appartiene alla natura. Il creato è ordinato secondo il sesso maschile e femminile. Dunque affermare che “la parità tra i sessi che viene rivendicata è una parità di diritti e di opportunità”, è contrario al punto 1): ogni essere umano ha una identità naturale che deve essere tutelata, non perché è un desiderio del singolo, ma per affermare l’opportunità di avere una vita ordinata. E’ contro i diritti umani affermare che se io voglio una cosa e non c’è devo esigerla perché a me piace e quindi faccio di tutto per trasformarlo in diritto. Poiché il diritto è dovuto, e il desiderio no, ecco l’astuzia: si trasforma il desiderio in diritto ed è obbligo che venga riconosciuto. Tra diritto e desiderio non c’è alcun punto di contatto, alcuna relazione.
2) L’ideologia del gender vede il sesso biologico come un dato originario modificabile, di fatto transitorio e “liquido”, piegandolo alla scelta del “genere” a cui appartenere, che può essere compiuta a qualsiasi età a partire da dati comportamentali. Gli ideologi del gender incoraggiano dunque il transessualismo come prova di libertà ed emancipazione dell’individuo e sostengono che la definizione dell’essere umano anche a livello burocratico non deve limitarsi alle due sessualità biologiche universalmente riconosciute (maschile e femminile) ma adeguarsi ad infinite e fantasiose sfumature del genere, arrivando a contarne fino a 56. Il desiderio non può modificare la natura. Se fosse così, immaginate cosa potrebbe accadere attorno a noi!
3) La famiglia naturale, non è solo un modello dominante, ma fondante. La natura ha creato un uomo e una donna, che insieme formano una famiglia, che è ordinata alla procreazione e alla continuazione della specie. Dunque è errato affermare che si tratti di un modello “non inclusivo”. Si può parlare di modelli matrimoniali diversi, ma in ogni cultura sono fondati sempre tra un uomo e una donna. Non esiste un diritto ad avere figli… Esiste invece il diritto del figlio ad essere il frutto dell’atto coniugale dei suoi genitori e anche il diritto di essere rispettato come persona dal momento del suo concepimento. C’è chi obietta che anche nell’adozione il figlio non è biologicamente proprio, ma comunque di sconosciuti, tentando così di equiparare l’adozione alla fecondazione artificiale.
La differenza è però oggettiva: nell’adozione di parla di un bambino già in vita, solo, senza famiglia, a cui si dà amore e non di un bambino che si “crea”, manipolando quel che non è in nostro potere. E’ difficile riuscire a rimanere nella logica delle cose se si cerca di distaccare la procreazione dal diritto naturale che è quello iscritto da Dio in ogni uomo.
4) La Chiesa Cattolica, come la comunità civile e le grandi organizzazioni che si occupano dei bambini, lodano e incoraggiano tutti coloro che non hanno figli, ad adottare. L’adozione è un vero e proprio «servizio alla vita, è espressione di fecondità”. L’adozione crea un vera paternità, «c’è una “generazione” che avviene attraverso l’accoglienza, la premura, la dedizione». Dunque l’adozione è l’estensione dell’amore familiare dei vincoli di carne e sangue, che caratterizzano una paternità biologica, e questo è un elemento importantissimo: permette infatti di non cadere nell’errore di intenderla come una semplice sostituzione, un mezzo atto solamente a risolvere i problemi dell’infertilità di una coppia. Correttamente intesa non ha nulla a che vedere con la compravendita di ovuli, con l’utero in affitto di povere ragazze indiane e nepalesi, trattate come incubatrici per nove mesi, per poi “cedere” a comando il bambino che portano nel grembo.
5) Nessuno ha mai dichiarato che picchiare i gay è un fatto naturale. Chiunque alza le mani contro i fratelli, non ha dignità. Qualsiasi sia la tendenza delle persone. Rispettare tutti, ma nella verità e nella chiarezza.
Staff allaquerciadimamre.it
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