La persecuzione dei cristiani nel mondo è sempre stata una realtà complessa e continua, anche se, negli ultimi anni, ha subìto uno spaventoso incremento. Una piaga che troppo spesso viene taciuta, insabbiata, banalizzata. Per alcuni è una semplice variabile sociale, per altri, invece, non è una novità: bensì una triste verità. Già durante il I sec. d.C., iniziarono i primi fenomeni persecutori che videro protagoniste le prime comunità cristiane formatesi nelle zone della predicazione di Cristo. Le prime testimonianze le troviamo negli Atti degli Apostoli, nei quali viene raccontato il martirio di Stefano, reo di aver professato la divinità di Cristo quando, “pieno di grazia e potenza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo” (At. 6, 8). Da quel momento in poi fino ai giorni nostri, peculiari sono state le modalità di persecuzione a seconda dei contesti.
Attualmente, le motivazioni per le quali questi efferati crimini vengono perpetrati sono due. La prima, forse la più importante, è certamente l’appeal che il cristianesimo ha nel mondo. Sono 2,3 miliardi i cristiani nel mondo, di cui 1,2 miliardi quelli cattolici, tantissimi rispetto ai musulmani che sono circa 1,7 miliardi: infatti, la pretesa egemonica del fondamentalismo islamico si dimostra la principale causa di persecuzione, ma, ad onor del vero, non certo l’unica. La seconda, invece, è la crescita lenta e costante del cristianesimo in oriente, percepita come una minaccia in paesi come, ad esempio, Cina e Corea del Nord: i due principali scenari di morte secondo la ONG protestante Portes Ouvertes France. Alcuni numeri: il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ha reso noti dati allarmanti: il numero di cristiani perseguitati, in continuo aumento, si aggira tra i 100 e i 150 milioni. Circa l’80% delle persecuzioni nel mondo vede come protagonisti i cristiani. Ora, tutto questo non può passare inosservato e impunito.
Fonte: www.acs-italia.org (Aiuto alla Chiesa che Soffre)
La dimensione religiosa è un aspetto fondamentale della personalità umana, richiede rispetto e un libero esercizio. Limitarne l’espressione significa annichilire la dignità dell’uomo. È assolutamente inaccettabile che la fede diventi causa di infami tribolazioni, sofferenze e oppressioni. “Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo schiaffeggiati, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi”(1 Cor. 4, 11-13). San Paolo docet.
Massimo Magliocchetti
(N.B. I dati presentati in questo breve articolo sono stati estrapolati da: G.P. SALVINI, Le persecuzioni dei cristiani nel mondo attuale, in La Civiltà Cattolica 2015 I, p.475-487 | n.3953). (Pubblicato in “Voxpopuli Lateranensis”, Giugno 2015).
Fonte: massimomagliocchetti