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“L’assalitore puntava ai cristiani”: accertate, con riferimento alla strage al college in Oregon, le intenzioni del killer, soggetto - ha detto la polizia - pieno d’odio. Poveri opinionisti politically correct, stavolta debbono ammettere che in Occidente quelli odiati a morte, almeno da alcuni, sono i cristiani. Sempre che non tentino – ne sarebbero capaci - di presentare la strage, riesumando Crociate e Inquisizione, come un regolamento di conti.

ass2Stando alle prime testimonianze raccolte, prima di aprire il fuoco il killer avrebbe chiesto agli studenti di alzarsi in piedi e dire quale fosse la loro religione. Alcuni media Usa riferiscono che si è riusciti a risalire all'identità di Chris Harper Mercer attraverso profili su social network legati a un indirizzo e-mail. A quanto si apprende, l’assassino non era uno studente dell'istituto e, al momento della sparatoria, indossava una camicia scura e jeans. Aveva con sé tre pistole e almeno un fucile, oltre ad una grande quantità di munizioni. Secondo alcune fonti aveva anche un giubbotto antiproiettile, ma non è chiaro se lo indossasse al momento della sparatoria. Si sa che viveva nella stessa zona dell'Umpqua Community College e abitava in un appartamento, probabilmente con la madre. Il giovane nei social network dichiarava di essere contro le "religioni organizzate". Mentre in un profilo MYSpace comparirebbe una sua foto con un'arma e immagini propagandistiche pro Ira.

Per loro nessuno scampo. Il killer è entrato classe per classe. Ogni volta - secondo una prima ricostruzione - ha fatto alzare in piedi le persone all'interno chiedendo loro di che religione fossero. "Ha chiesto loro se fossero cristiani. Se la risposta era sì, gli sparava alla testa, se era no, gli sparava alle gambe", ha raccontato una ragazza. L'omicida è quindi rimasto a sua volta ucciso nel corso dello scontro a fuoco ingaggiato con gli agenti di polizia intervenuti tempestivamente sul posto.

IMG 20151002 105954Mercer, aveva postato su Twitter un messaggio di avvertimento: "Domani non andate a scuola". Un copione purtroppo già visto in molti altri casi. Così l'America fa ancora una volta i conti con l'impressionante scia di sangue provocata, nel corso degli anni, da tanti assassinii di massa: dal massacro della Columbine School a quello del campus di Virginia Tech, dalla strage di bambini della Sandy Hook Elementary School alla carneficina nel cinema di Aurora. Una studentessa su Twitter: "Oh mio Dio, stanno sparando". La morte ingiustificata è descritta in diretta, quasi a esorcizzare la paura che negli istituti di formazione americana sembra essere annidata nel cuore degli studenti.

L’odio anticristiano in Occidente-. I crimini di odio contro i cristiani oggi non sono commessi solo in Africa, Medio Oriente e Asia. In Occidente ogni anno si segnalano centinaia di casi di chiese profanate, statue distrutte o decapitate, simboli religiosi banditi, aggressioni verbali o fisiche ai danni di laici e consacrati. Molti casi di violazione dei diritti oggi rimandano ad un conflitto di diritti. Casi come quello famoso del New Mexico, relativo ad una fotografa che è stata condannata per essersi rifiutata di fotografare il matrimonio tra due donne, mostra poi che questa libertà assoluta d’espressione, anche d’espressione artistica, poi di fronte a certi "diritti" – oggi molto di moda – viene meno. Nessuno dei media occidentali ha trasmesso il drammatico discorso del politico norvegese Christian Zybring-Gjedde sulla questione del multiculturalismo a senso unico, che sta annientando l’identità della capitale norvegese. La rivista online mattinonline.ch descrive la situazione ad Oslo: “le sacche di immigrati che non vogliono integrarsi nella società europea sono una realtà in molti paesi del vecchio continente e in Norvegia, dove l’immigrazione ha cambiato il tessuto sociale della nazione, la Polizia ammette di “…aver perso il controllo sulla capitale Oslo…”. Il quartiere centralissimo di Gronland, a due passi dal parlamento norvegese, è un luogo che sembra più Karachi o Bassora: qui i criminali vendono droga a scena aperta. Secondo molti nel paese questa porzione della città non è più Europa.

Esistono delle pattuglie di islamisti che controllano la zona, attaccando chi beve alcool, ragazze che non sono abbastanza vestite o le coppie gay di passaggio: in questo modo si crea un clima di paura che contribuisce all’ulteriore isolamento del quartiere. Alcuni migranti dell’area definiscono questo quartiere della capitale norvegese più islamico del Marocco o del Qatar: il tasso di criminalità è esplosivo e la Polizia attribuisce agli immigrati la maggior parte degli stupri perpetrati nella città: le vittime si sentono abbandonate dallo Stato e il sogno di un’Europa multiculturale è come il Titanic: destinato ad affondare alle prime difficoltà."

Certamente la libertà religiosa non è l’unico diritto, ma non deve essere considerata la “parente povera” rispetto a tutti gli altri diritti, come dimostrano anche dichiarazioni internazionali che considerano quella religiosa come una pietra miliare su cui si costruiscono molte altre libertà.

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Don Salvatore Lazzara

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