Oggi Papa Francesco ha tenuto la prima udienza generale post giubilare che si è incentrata sulle due opere di misericordia: consigliare i dubbiosi e insegnare a chi ignora. Durante la catechesi, ha affermato: "dubbi sulla fede? Ne ho anch'io, possono aiutare". Suona alquanto attuale la meditazione del Santo Padre, alla luce delle recenti richieste di chiarimenti, -venute all'attenzione dell'opinione pubblica-, dopo l'invio di una lettera da parte di quattro Cardinali, nella quale venivano manifestati appunto all'autorità suprema della Chiesa, alcuni "dubbi", a proposito dell'interpretazione del famoso capitolo 8 dell'Amoris Laetitia, che ricalcando quanto detto questa mattina, "possono aiutare", a ritrovare la strada smarrita.
I media certamente hanno raccontato un altra storia, presentando una Chiesa divisa e schierata: gli accoliti incalliti (che non hanno risparmiato parole durissime ai cardinali, colpevoli di aver minato il ministero petrino), e a quanti chiedono maggiore chiarezza su alcuni punti della dottrina cattolica sul sacramento del matrimonio, presentati come gli oscurantisti e manovratori occulti contro l'attuale Pontificato. Dunque: gli attacchi del mainstream da parte dei difensori del Santo Padre (ma il successore dell'Apostolo Pietro, ha bisogno davvero di taluni oltranzisti d'ufficio, che vogliono essere papi più del Papa?). Francesco stesso, ha manifestato durante la prima intervista ad Avvenire e a radio inBlu, una certa presa di distanza verso i "lecca calze", che non fanno altro che adulare, mistificare la realtà nascondendo i problemi per apparire solidali con il Papa, e ingraziarsi la sua benevolenza.
Il Santo Padre, è coerente, si limita ad essere fedele applicatore (come Lui stesso ha dichiarato) del Concilio Vaticano II e chi ha onestà intellettuale, e conosce i documenti dell’Assise pastorale, non può che ammettere questa coerenza. Se da un lato il Pontefice con le sue esternazioni procede velocemente nell’adempimento fattuale e consistente dei desiderata delle linee teologiche emerse durante il Vaticano II, allo stesso tempo le reazioni, sia silenti che pubbliche, prendono sempre maggior spazio, producendo "dubbi", a cui è necessario dare risposte!
Dunque a mio modesto parere, quale è la posizione di Francesco? Il Papa non ha risposto ai membri del Sacro Collegio personalmente, tuttavia, facendo uso dei media, egli parla, come si dice in gergo popolare «a nuora, perché suocera intenda». Titolo dell’articolo di Avvenire: "Papa Francesco: non svendo la dottrina, seguo il Concilio": "Il Giubileo? Non ho fatto un piano. Le cose sono venute. Semplicemente mi sono lasciato portare dallo Spirito. La Chiesa è il Vangelo, non è un cammino di idee. Questo Anno sulla misericordia è un processo maturato nel tempo, dal Concilio... Anche in campo ecumenico il cammino viene da lontano, con i passi dei miei predecessori. Questo è il cammino della Chiesa. Non sono io. Non ho dato nessuna accelerazione. Nella misura in cui andiamo avanti, il cammino sembra andare più veloce". Dalle pieghe delle numerose interviste e interventi, è possibile ricavare e combinare a piccoli tasselli, il mosaico della risposta ai Cardinali. Intanto il dibattito continua...
Don Salvatore Lazzara