Osservatorio gender

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A commento dell’articolo di Mario Adinolfi dal titolo “I cinque comandamenti del gender”, abbiamo ricevuto un commento interessante da parte di un lettore che volentieri proponiamo insieme alla risposta dello staff di allaquerciadimamre.it. Certamente, dopo le minacce del ministro Giannini di querelare quanti parlano di gender, è un  rischio molto forte. Ma siccome crediamo nella Costituzione, nella democrazia e nella libertà di pensiero e di espressione, vogliamo continuare quella dialettica culturale su uno dei temi d’attualità più scottanti. Distruggere il dialogo ricorrendo a metodi simili a quelli utilizzati dai regimi totalitari, è segno pericoloso che qualche cosa non va per il verso giusto.

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Il Cardinale Bagnasco, Presidente della Cei, e Arcivescovo di Genova, rispondendo alla domanda posta dal giornalista (Come giudica il Ccee il segnale in controtendenza che giunge da Londra in merito al suicidio assistito?), durante l’intervista per il quotidiano Avvenire, torna a condannare l’ideologia gender:

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Il Comune di Prevalle-. Lodevole iniziativa che si sta diffondendo a macchia d’olio nei comuni italiani. Alcune amministrazioni, hanno posizionato nel pannello elettronico, la scritta: “l’amministrazione comunale è contraria all’ideologia gender”.  Ha cominciato il comune di Prevalle, suscitando tanti consensi e qualche critica. Per il sindaco del paese, Amilcare Ziglioli, “è un messaggio per far capire da che parte sta l'amministrazione”. Il primo cittadino spiega poi di “aver già manifestato in passato di essere contro l'ideologia gender e visto che siamo vicini all'inizio della scuola, posso dire che a Prevalle non sarà assolutamente seguita la teoria gender che tanto piace a qualcuno”.

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Coloro che raccontano l'ideologia gender come una invenzione dei cattolici solitamente subito dopo ammettono l'esistenza (non potrebbero fare altrimenti) dei "gender studies" o "studi di genere": elaborazioni e testi che in ambito accademico hanno cominciato dagli Anni Sessanta ad affermare, con l'obiettivo principale della "emancipazione e liberazione della donna", l'indifferenzialismo sessuale tra maschile e femminile. A partire dagli Anni Ottanta i "gender studies" si sono evoluti in "gay, lesbian, transgender, queer and intersexual studies", con l'obiettivo sempre di accompagnare fenomeni di "emancipazione e liberazione" sessuale e sociale delle categorie indicate. Potremmo dilungarci molto su questi studi accademici puramente ideologici e assolutamente a-scientifici, basterebbe riproporre il documentario "Il paradosso norvegese" per spiegare quanto questa ideologia sia fondata su basi medicalmente e scientificamente nulle, ma la questione ci porterebbe fuori strada. Oggi qui vogliamo rispondere a una semplice domanda: cosa afferma l'ideologia gender? I "comandamenti" di questa ideologia sono cinque e concatenati tra loro.

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Le citazioni, riportate, sono tratte da un articolo di Franco Bechis su Libero che riporta alcuni passi del libro Dio o niente del cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, in uscita per Cantagalli:

sarah“Non ho timore di dire che la Chiesa dovrà sempre confrontarsi con le menzogne ideologiche. Oggi si trova ad affrontare l’ideologia del gender, che Giovanni Paolo II non esitava a qualificare come la “nuova ideologia del male”. D’altronde, il genere, frutto della riflessione degli strutturalisti americani, è un figlio deforme del pensiero marxista”.

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