Una tragedia nella tragedia, senza fine. Prosegue la persecuzione dei cristiani in Siria. Scene già viste dal nord al sud del Paese, con chiese dissacrate e cristiani siriani costretti in massa alla fuga. Ieri l’altro il bombardamento di Damasco per mano dei ribelli, nel giorno della visita al governo siriano di Assad del ministro degli Esteri iraniano, con in tasca la proposta del piano di pace per il Paese, è stato uno schiaffo alla democrazia e alla sicurezza nel mezzo di un passaggio importante per la stabilità siriana. Si parlava di cessate il fuoco, rimodellamento della costituzione in chiave democratica, di un governo di unità nazionale per la Siria, elezioni sotto osservatori internazionali. La risposta terroristica non si è fatta attendere, con il lancio dei razzi da parte dell’Isis su Damasco: tra le vittime anziani e bambini. Nell’ultimo periodo, nella zona dell’Al-Qaryatain, nel monastero di Mar Elian dedicato al profeta Elia, sono state rapite 230 persone tra cui diversi cristiani. L’Isis si è presentata alle porte delle case con la lista delle persone, «una specie di riproposizione del nazismo in chiave di terrorismo internazionale» commenta don Salvatore Lazzara, Cappellano della Legione Allievi Carabinieri di Roma. Ieri l’altro ne sono stati liberati 30, tutti cristiani.
Giovedì 12 agosto il ministro degli esteri iraniano Mohammad Jovad Zarif ha incontrato a Damasco il presidente siriano Assad. Nell' incontro, secondo Rainews24, avrebbero parlato di un piano di pace in quattro punti che l' Iran proporrà alle fazioni siriane in conflitto, questi i passaggi del percorso proposto:
1) Cessate il fuoco
2) Governo di unità nazionale
3) Revisione della Costituzione
4) Elezioni con osservatori internazionali
Sono tante le iniziative intraprese dalla Chiesa Cattolica, per sostenere, aiutare, incoraggiare i cristiani di Oriente. Lo Stato islamico, soprattutto in Siria e Iraq, ha decimato la loro presenza scatenando persecuzioni di inaudita crudeltà, tanto che papa Francesco ha definito la situazione attuale “la più grande persecuzione contro i cristiani del nostro tempo”. Anche i cristiani di Terra Santa, vivono momenti drammatici. La presenza nel corso degli anni è diminuita vistosamente, tanto da far intervenire le più alte cariche ecclesiali del luogo, per chiedere di “non lasciare la terra di Gesù”, mettendo in atto strategie pastorali capaci di incoraggiare i cristiani a “rimanere”. La situazione diventa più drammatica quando sono costretti a scappare e lasciare le case per paura di essere sterminati, lasciando interi villaggi vuoti e abbandonati.
Una nota redazionale di sputniknews.com, riferisce quanto segue: un gruppo di guastatori dell'esercito siriano ha sminato la strada a sud ovest che porta alla città di Palmira e che si trova in un'area archeologica, al cui interno ci sono diverse colonne poste all'ingresso della città. Lo riferisce una fonte militare di Damasco a Ria Novosti. L'esercito siriano ruppe l'assedio a Palmira lo scorso maggio per evitare di danneggiare il sito, patrimonio mondiale dell'Umanità dell'Unesco, una delle aree catturate dall'Isis.
Pubblico volentieri la segnalazione di Paolo Coveri: "nel video girato da Rodolfo Casadei per la rivista "Tempi" (che puoi vedere qui), proprio nei primi secondi, appare l'interno di una chiesa siriana che è stata quasi tutta ristrutturata. La parete ancora rovinata mostra però qualcosa di molto particolare, anzi, direi singolare. In basso a destra, dove il muro è scrostato, guardando attentamente si potrà scorgere un volto (nell'immagine catturata l'ho evidenziato con un segno e una freccia rossi) che a me pare somigli notevolmente a quello impresso sulla Sacra Sindone”.
Ora cerchiamo di comprendere dalla prospettiva cristiana, il significato dei "segni divini".