Papa Francesco tra qualche settimana visiterà il Messico, per portare in quel grande continente l’annuncio della misericordia di Dio. Il paese, di antica tradizione cattolica, più volte nel corso della storia ha subito ondate di persecuzioni contro i cristiani. Nel ricordare la gigante figura del Cardinale Ocampo, non è possibile trascurare e collegare alla sua figura, le innumerevoli tribolazioni che hanno subito migliaia di fedeli, per rimanere fedeli a Cristo, al Vangelo e alla Chiesa. Nel 1926 venne promulgata dal regime del Presidente Plutarco Elias Calles la Legge Calles, che proibiva la pratica pubblica della fede Cattolica. Vennero confiscate chiese e parrocchie, membri del clero vennero arrestati e molti di loro giustiziati nel tentativo di eliminare l'espandersi di una fede religiosa che in quel momento veniva sentita come minaccia al regime. I cattolici messicani furono costretti alla clandestinità; celebravano le messe all'interno di caverne, nell'oscurità, terrorizzati dalla repressione di Stato. I cattolici, ribellandosi alla dittatura, diedero vita al movimento di rivolta chiamato “Cristeros”. Miseramente armati e in inferiorità numerica, inflissero ripetute sconfitte all'esercito di Calles. Il quale ricorse all'inganno diplomatico, promettendo la restaurazione delle libertà religiose. Centinaia di Cristeros accettarono l'amnistia e deposero le armi: vennero presi, torturati e uccisi. Sebbene il Messico sia cattolico nella stragrande maggioranza, l'articolo 24 della Costituzione messicana, in vigore dal tempo di Calles, è tuttora parzialmente in vigore: è ancora oggi vietato pregare e insegnare religione nelle scuole pubbliche. È tuttora un argomento di appassionata discussione che divide l’opinione pubblica messicana.
IV Domenica del Temo di Avvento. La Liturgia della Parola –come ha ricordato Papa Francesco alla preghiera dell’Angelus-, ci invita a contemplare con “stupore” le opere che Dio compie per quanti lo amano: “… a Natale Dio ci dona tutto Sé stesso donando il suo Figlio, l’Unico, che è tutta la sua gioia. E solo con il cuore di Maria, l’umile e povera figlia di Sion, diventata Madre del Figlio dell’Altissimo, è possibile esultare e rallegrarsi per il grande dono di Dio e per la sua imprevedibile sorpresa. Ci aiuti Lei a percepire lo stupore - questi tre stupori l’altro, la storia e la Chiesa - per la nascita di Gesù, il dono dei doni, il regalo immeritato che ci porta la salvezza. L’incontro con Gesù farà sentire anche a noi questo grande stupore. Ma non possiamo avere questo stupore, non possiamo incontrare Gesù se non lo incontriamo negli altri, nella storia e nella Chiesa”.
A piazza San Pietro, “I Ragazzi del Papa” -gruppo nato su Facebook e inserito all’interno delle attività formative dell’associazione culturale “Symposium”-, che conta migliaia di iscritti da ogni parte del mondo, con tantissimi altri giovani e fedeli, ha ascoltato l’insegnamento del successore di Pietro, pregando per le necessità della Chiesa e dell'Umanità. In modo particolare ha invitato i presenti a compiere uno “slancio” sincero e duraturo verso la pace. Il pensiero del Papa in vista del Natale è andato alla speranza legata alle recenti intese per la riconciliazione, in Paesi sconvolti da violenze e tensioni, come la Siria e la Libia. “Una preghiera speciale per l’“amata Siria”, a pochi giorni dalla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sull'avvio di un processo di pace e per un cessate il fuoco duraturo nel Paese, sconvolto da oltre 4 anni di guerra e dall’avanzata dello Stato Islamico. Il Papa, ha espresso “vivo apprezzamento” per l’intesa appena raggiunta dalla comunità internazionale: “Incoraggio tutti a proseguire con generoso slancio il cammino verso la cessazione delle violenze ed una soluzione negoziata che porti alla pace”; e poi il riferimento alla Libia. Il recente impegno assunto tra le parti per un governo di unità nazionale “invita alla speranza per il futuro”. Non è mancato l’appello per il dialogo e la cooperazione tra Costa Rica e Nicaragua: “auspico che un rinnovato spirito di fraternità rafforzi ulteriormente il dialogo e la cooperazione reciproca, come anche tra tutti i Paesi della Regione”. Il Pontefice ha pregato infine per le popolazioni dell’India colpite da gravi alluvioni.
A termine dell’Angelus, Francesco, ha rivolto il suo saluto al gruppo "I Ragazzi del Papa" con queste parole: "Saluto il gruppo di preghiera “I Ragazzi del Papa” - grazie per il vostro sostegno! - ...". Eravamo in piazza con lo striscione AUGURI, che è stato inquadrato alla fine della preghiera dalla televisione. "I Ragazzi del Papa", oltre a prestare servizio come volontari, con altre associazioni e movimenti nei confronti dei più poveri e dei barboni, hanno assunto l'impegno di recitare -secondo le intenzioni del Santo Padre-, la preghiera del Rosario, come già perlatro è stato fatto lo scorso 17 Dicembre 2015, nella Parrocchia Pontificia di Sant'Anna in Vaticano in occasione del genetliaco del Pontefice.
Don Salvatore Lazzara
VIDEO DELL'ANGELUS
Dal minuto 18:46-54, il Santo Padre saluta "I Ragazzi del Papa":
Qualcosa a Palermo è cambiato. Il 05 Dicembre nella Cattedrale, mons. Lorefice è consacrato vescovo della metropoli siciliana. Tanti fedeli, in preghiera per chiedere al Signore di donare al nuovo Pastore, lo Spirito Buono, affinché possa guidare verso i pascoli della vita eterna il gregge affidato alle sue cure pastorali, nel segno della fedeltà al Vangelo e a don Giuseppe Puglisi, il sacerdote palermitano ucciso dalla mafia in odio alla fede. A termine della celebrazione saluta l'assemblea e ricorda ai presenti:"... Ricordiamoci delle parole di Pietro al tempio, di fronte al dolore dell’uomo storpio: «Guarda verso di noi […] Non ho né oro né argento, ma tutto quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina» (At 3,6). Non abbiamo altro da far vedere, da vivere e da dare al mondo se non la potenza di questo annuncio portato da Gesù di Nazareth nel cuore della storia umana: Dio ci ama, ama ogni donna e ogni uomo, prima e indipendentemente da ogni merito e da ogni virtù. Ci ama mentre siamo poveri e peccatori (cf. Rm 5,8). Per questo la Chiesa è la casa di tutti, la casa che per fedeltà al Vangelo del suo Signore accoglie tutti e non ha nemici, non alza barriere, non accampa diritti o privilegi".
Papa Francesco ha solennemente inaugurato l’Anno Santo straordinario della Misericordia aprendo e varcando, poco dopo le 11, la Porta Santa della Basilica vaticana, dopo aver presieduto poco prima in Piazza San Pietro, di fronte a 70 mila persone, la Messa nel giorno della Solennità dell’Immacolata.
In un tweet, Francesco ha condensato il suo auspicio per l’Anno Santo: “Che il Giubileo della Misericordia porti a tutti la bontà e la tenerezza di Dio!”.
Di seguito, nella galleria fotografica (a cura di Salvatore Tropea), potete vedere i momenti salienti della Celebrazione.
Mons. Nicolas Jean Renè Brouwet, vescovo di Tarbe-Lourdes, ha aperto nel Celebre Santuario Mariano, la “Porta Santa”. Con un rito semplice, ma solenne, ha intimato: “Aprite la porta della giustizia. Rendiamo grazie al Signore! Ecco la porta del Signore, entriamo per ottenere misericordia".