Dopo l’orazione di Comunione, il Santo Padre, indossa il piviale già usato da San Giovanni Paolo II, mentre il diacono esorta l’assemblea, ad aprire il cuore al Signore: “animati dalla fede in gesù, nostro Salvatore, e custoditi dalla Beata Vergine Maria Immacolata, inauguriamo il Giubileo Straordinario della Misericordia. Si apre davanti a oi la Porta Santa: è Cristo stesso che, attraverso il ministero della Chiesa, ci introduce nel consolante mistero dell’amore di Dio, amore senza misura che abbraccia l’umanità intera. Disponiamo il nostro cuore all’azione dello Spirito Santo, desiderosi di corrispondere, con gioiosa prontezza alla comune vocazione cristiana: la santità”.
Nella cornice di Piazza San Pietro affollata di fedeli in preghiera in attesa di aprire la Porta Santa, Papa Francesco dopo la lettura del Vangelo, rivolge la sua parola ai presenti spiegando il senso del gesto che traghetterà la Chiesa nel vasto campo del perdono e della misericordia del Padre “che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente”.
Il rito dell’apertura della porta Santa si inserisce nella Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria. Questa festa celebra il suo concepimento, avvenuto in modo del tutto naturale nel grembo di sua madre, come avviene per ogni nuova creatura umana; ma “immacolato” perché in quel momento stesso questa nuova creatura, a differenza di ogni altra, è stata preservata dalla macchia del peccato originale che misteriosamente si trasmette attraverso la generazione. Questo avvenimento, a cui la Chiesa guarda con stupore e gioia grande, è l’inizio di una storia nuova di cui anche noi siamo parte. Nel 1848 Pio IX mostra l'intenzione di chiudere la disputa sul dogma dell’Immacolata, in maniera autorevole e definitiva. Istituisce una commissione di teologi e una di cardinali, dalle quali però emergono pareri contrastanti sulla questione. Di conseguenza, il Papa decide di chiedere il parere collegiale dei vescovi, che nella tradizione ha valore “magisteriale” subordinato a quello pontificio, e lo fa con l'enciclica Ubi Primum del 1849. 546 dei 603 vescovi consultati si dichiarano a favore del dogma. Il Papa fa preparare la bozza dell'enciclica, che dopo 8 redazioni viene promulgata l'8 dicembre 1854 col nome Ineffabilis Deus.
Il Giubileo della Misericordia 2015-. Il Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco, (cliccando qui, potete leggere la bolla di indizione), inizia l'8 dicembre, anche se formalmente è partito dal 29 novembre, nel momento dell'apertura della porta santa a Bangui, durante il suo viaggio in Africa. A segnare ufficialmente l'inizio dell'anno santo sarà l'apertura della porta santa in San Pietro. L'evento potrà essere seguito da ogni angolo del mondo grazie all'iniziativa promossa dalla Segreteria per la Comunicazione. L'apertura della porta santa a Roma sarà trasmessa in diretta tv qui in Italia su Rai Uno a partire dalle ore 9.25 di martedì 8 dicembre. La programmazione Rai proseguirà alle 11.45, sempre su Rai Uno, con lo speciale a cura della redazione del Tg1. Quindi alle ore 15.55 nuovo collegamento da Roma per l'omaggio di Papa Francesco alla statua della Madonna Immacolata. Oltre alla Rai, si potrà seguire la cerimonia anche su TV2000, la rete che ogni giorno dedica lunghi approfondimenti sul Papa.
Come si fa a partecipare al Giubileo? I fedeli che vogliono assistere all'inizio dell'anno santo della Misericordia devono avere una prenotazione. Gratuita. Per averla occorre accedere al modulo per prenotare i biglietti presente sul sito ufficiale (www.vatican.va). Cliccando sul menu principale, e andando alla sezione che riguarda il giubileo, vi si aprirà la home page degli eventi in programma nei prossimi giorni. Ad esempio il 13 dicembre ci sarà l'apertura della porta santa della Basilica di San Giovanni e di San Paolo.
Il ministero episcopale del Vescovo Lorefice, inizia nel segno della preghiera. Senza il rapporto personale con Dio, tutto si trasforma in attivismo sterile. A tal proposito, la rivista “Panorama”, alla domanda sulla preghiera, il nuovo Arcivescovo, ha risposto: “È un rapporto di seduzione del cuore con il Signore. La mattina presto, quando recito le lodi e celebro la messa nel Duomo, guardo la luce che penetra dalle fessure del portone. Sono le gioie ei dolori della mia città, della mia gente. Allora so che devo uscire per incontrare Cristo in quelle persone. E sento che lui mi darà la forza”.
Le sfide che attendono il successore del cardinale Paolo Romeo saranno numerose e delicate: accoglienza degli immigrati, antimafia, povertà, disoccupazione, riscatto delle periferie, emergenza abitativa, attenzione alle famiglie, ai giovani, e agli ultimi della società. Don Corrado, dedicherà una specifica attenzione ai detenuti, che andrà a visitare il giorno dopo l'insediamento. Come ha sottolineato nel messaggio di saluto il giorno della nomina, avrà una particolare cura nei confronti dei sacerdoti, con i quali condividerà l’annuncio del Vangelo: “in questo mio delicato ruolo, –sottolinea in una intervista rilasciata a Famiglia Cristiana-, mi sentirò particolarmente legato a tutti i presbiteri, a me carissimi, ai quali intendo dedicare, nel dialogo franco e leale, un ascolto attento, alimentato dalla comune obbedienza al Vangelo e dalla condivisione dell’unico pane eucaristico, sacramento di carità e di unità che Gesù ha lasciato come eredità preziosa ai suoi discepoli. Ai diaconi, che saluto nel nome di Cristo servo, desidero, invece, porgere l’invito a mantenere vigile l’attenzione ai più piccoli, ai più poveri, agli ammalati, così da aiutare tutta la Chiesa ad abitare con verità le vie delle periferie umane”.
"Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della tua Chiesa!" (Card. Ratzinger). Ricordando queste parole profetiche dell’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Santo Padre Francesco, durante il volo di ritorno dallo storico viaggio in Africa, ha iniziato la sua spiegazione sui casi di corruzione che hanno investito la Chiesa.
L’elezione di Ratzinger contro la corruzione nella Chiesa. "Tredici giorni prima della morte di Giovanni Paolo II, l'allora cardinale Ratzinger - ha ricordato Bergoglio - guidava la via crucis del venerdì santo e ha parlato di sporcizia della Chiesa, lui l'ha denunciato - ha rimarcato il Papa - lui è stato il primo, poi nuovamente, quando Giovanni Paolo II è morto, nella messa 'pro eligendo pontifice'" ha parlato ancora. "Noi - ha scandito papa Francesco - lo abbiamo eletto per questa libertà di dire le cose: è dal quel tempo che in Vaticano c'è la corruzione, e su questo giudizio io ho dato ai giudici le accuse concrete". Ora, ha detto papa Bergoglio, la palla passa a giudici e avvocati, la difesa deve presentare le eccezioni, "sono cose concrete e tecniche - ha detto - non le ho lette, avrei voluto che il processo fosse concluso per l'8 dicembre, per l'anno della misericordia, ma credo che non si possa, vorrei che tutti gli avvocati abbiano tempo di difendere, c'è il diritto alla difesa, ma - ha rimarcato - la corruzione viene da lontano". Come evitare che queste cose si ripetano? "Ringrazio Dio - ha risposto papa Francesco - che non ci sia Lucrezia Borgia, non so, ma con i cardinali continuiamo la pulizia".
L’errore delle nomine-. "Credo che è stato fatto un errore" scegliendo Balda e Chaouqui per la Cosea, lui è stato scelto perché era segretario della Prefettura, "e lui ha scelto la donna". Lo dice il Papa su Vatileaks 2. E' un vicenda che "non mi ha tolto il sonno", e ha fatto vedere il che "con il C9 è cominciato un lavoro" che va avanti. Il Papa rispondeva alla domanda se non fosse stato commesso un errore a scegliere per la Cosea due persone come gli imputati dell'attuale processo. Ha spiegato che Balda è stato scelto per il ruolo che ricopriva e che lui ha presentato Francesca Chaouqui. "Non sono sicuro, ma non credo di sbagliare", ha detto, "poi hanno cominciato a lavorare, quando è finito il lavoro i membri della Cosea sono rimasti in posti in Vaticano, Balda sì, la signora no, alcuni dicono che si è arrabbiata e per questo" è successo, "ma i giudici ci diranno la verità sulle intenzioni con cui lo hanno fatto. Per me - ha proseguito - non è stata una sorpresa, non mi ha tolto il sonno, perché hanno fatto vedere il lavoro che è cominciato con il C9".
Don Salvatore Lazzara