Famiglia e Vita

ma11

Qual è la strategia di Renzi sul nuovo DDL Cirinnà? Come mai il governo ha accelerato la discussione, senza passare dalla commissione, in esplicita violazione dell’articolo 72 che stabilisce: “ogni disegno di legge, presentato ad una Camera, è secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una Commissione e poi dalla Camera stessa, che l’approva articolo per articolo e con votazione finale”.

A Renzi in persona non interessa nulla di unioni civili né di stepchild-adoption. Si pronuncia solo se chiamato pubblicamente a farlo e sol perché le associazioni LGBT premono su alcuni esponenti del Pd che a loro volta pongono la questione all’interno del partito. Questo cinismo opportunista però è molto grave e irresponsabile (certamente non cristiano), perché stiamo parlando del diritto di famiglia, una parte delicatissima dell’ordinamento che incide sulle fondamenta della società: matrimonio, adozione, genitorialità, filiazione. L’arrivo delle unioni civili in Aula senza passaggio in Commissione è gravissimo, ma è un atto sostanzialmente propagandistico per calmare le fregole degli elettori LGBT. La questione politica resta rovente, la partita è del tutto aperta e peraltro soggetta alle altre intemperie della legislatura. Ncd, forza di Governo, è a un punto di svolta: Giovanardi e Roccella hanno detto che non si sentono più in dovere di votare la fiducia, e Gaetano Quagliariello ha chiesto espressamente di chiudere il “capitolo Renzi”. Le associazioni devono continuare a premere su questi rapporti di forza per far pendere la bilancia a favore della famiglia.

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famiglia11

La macchina governativa ha accelerato, con un certo disagio e stupore, l’approvazione del nuovo ddl sulle unioni civili che prevede la “stepchild adoption”, e di conseguenza l’apertura della pratica dell’utero in affitto, come nel precedente documento legislativo presentato dalla Cirinnà. Da dove nasce questa priorità assoluta?

E’ una domanda che andrebbe rivolta a chi preme da anni perché si giunga a questo risultato. La priorità è esclusivamente di natura ideologica, come affermano i sostenitori del ddl. Scrive l’on. Paola Concia - fonte insospettabile -, su Il Foglio del 7 luglio scorso:“(…) la legge contiene una piccola, per il momento necessaria, ipocrisia: è infatti una legge che di fatto introduce il matrimonio tra cittadini dello stesso sesso, ma senza dichiararlo esplicitamente (...). La legge adesso in discussione nel nostro Parlamento, che assomiglia alla legge in vigore in Germania, e ad altre leggi approvate in Francia, in Inghilterra e in Belgio, può essere considerata una specie di ‘cuscinetto’, un ponte: serve cioè a far capire che due persone dello stesso sesso possono essere benissimo considerate una famiglia. Una volta sperimentato che le unioni omosessuali (...) sono ‘famiglia’ (..) poi queste unioni vengono chiamate ‘matrimonio’, com’è accaduto in Inghilterra o in America per intervento della Corte suprema, vengono cioè equiparate anche sotto il profilo nominalistico. E si risolve così l’ipocrisia.” Ergo: il ddl Cirinnà introduce il matrimonio gay, quel che manca sarà aggiunto dai giudici! Con analoga chiarezza in una intervista a la Repubblica del 16 ottobre 2014 il sottosegretario del Governo Renzi on. Ivan Scalfarotto aveva affermato che “l’unione civile non è un matrimonio più basso, ma la stessa cosa. Con un altro nome per una questione di realpolitik”. Non c’è dubbio che sia così: sono trascorsi due anni da quando la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha stabilito che nessun Paese europeo è obbligato a introdurre per le coppie omosessuali istituti simili al matrimonio; se però il singolo Stato provvede in tal senso, non può poi “discriminare” queste coppie, escludendo alcune opportunità, in primis l’adozione.

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destruttura11

Onorevole Roccella,  impressiona la velocità del governo nel varare il "nuovo" ddl Cirinnà, che  è rimasto identico al vecchio decreto legge: una operazione gattopardesca, -così come ha affermato in un post su FB-, che serve soltanto a troncare il dibattito sugli emendamenti in Commissione…

Certamente. La Cirinnà ha annunciato un nuovo disegno di legge, che, nei fatti, è identico al “vecchio” ddl Cirinnà. Si tratta, appunto, di una operazione gattopardesca, che serve soltanto a troncare il dibattito in Commissione. E’ un trucco per bypassare il lavoro in Commissione, dove il vecchio disegno di legge è sostanzialmente bloccato per l’esame dei numerosi emendamenti presentati in gran parte da Ncd. Lo scopo del Pd è andare direttamente in Aula, forzando i tempi. Questa per noi è una violenza che umilia il Parlamento, che si chiama così proprio perché su una proposta di legge prima di tutto si discute, si parla, soprattutto quando il tema - come in questo caso - vede gli italiani profondamente divisi. Il voto è l’ultimo atto di un percorso legislativo, andare in aula senza esaminare gli emendamenti e svolgere un dibattito è semplicemente vergognoso.

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sarah11

Dal blog del vescovo polacco mons. Gadecki, apprendiamo qualcosa dell’intervento che il cardinale Robert Sarah ha tenuto nell’aula sinodale. Il cardinale africano,  -riferisce una nota de lanuovabq.it-, autore del best seller “Dio o niente” (Ed. Cantagalli), ha sottolineato che sono due le principali minacce globali che oggi si accaniscono contro l’umanità: il relativismo morale e il fanatismo islamico. La prima di queste due minacce, avrebbe detto il porporato, ha la sua punta dell’iceberg nella cosiddetta “ideologia del gender”, mentre la seconda nel fanatismo rappresentato dai diversi movimenti jihadisti.

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davide11

E' il più giovane partecipante al Sinodo: Davide, 4 mesi, figlio di una delle coppie che partecipano come uditori al Sinodo dei vescovi sulla famiglia in corso al Vaticano. I genitori, riferisce l’agenzia ANSA-, Patrizia e Massimo, impegnati insieme nella pastorale missionaria della famiglia, hanno varcato l'Aula del Sinodo con la carrozzina. Sotto la copertina color verde acqua il piccolo Davide. La carrozzina resta nell'atrio mentre nell'austera aula dove si sono riuniti i vescovi il piccolo resta in braccio alla mamma. Con il ciuccio in bocca e gli occhi vispi, la sua foto ha fatto il giro del mondo. E' il simbolo di questo primo giorno del Sinodo. Sullo sfondo il Papa che parla, le relazioni dei cardinali, i grandi temi legati alla famiglia, e tra i banchi una mamma col 'borsone' tipico di chi si muove con i bambini. Carico verosimilmente di biberon, pannolini, cambi e bavaglini.

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