Questa mattina, sono stato taggato su FB da un amico, il quale mi poneva la seguente domanda: “se Tobia Antonio (bambino nato con il seme di Eddy Testa compagno di Vendola. L’ovulo è di una donna californiana, mentre la donna che ha portato in grembo il nascituro con la pratica dell’utero in affitto è una donna indonesiana residente negli Stati Uniti), viene presentato alla vostra parrocchia per ricevere il Battesimo, voi glielo amministrereste?”. Risposta: “certamente e senza esitazioni. I bambini, non devono pagare per le colpe dei presunti “genitori”. La Chiesa, come Madre, alla luce del Vangelo, non può rifiutare nessuno, tantomeno una creatura senza colpa.
La notizia della “paternità” rocambolescamente raggiunta da Nichi Vendola – seme del compagno, ovulo di una californiana, utero di una indonesiana (facoltosa assai, c’è da immaginare) e neonato strappato dal seno materno dietro pagamento, pare, di 135.000 euro – ha scatenato polemiche al punto che più di qualcuno si è detto infastidito per il numero e il tono delle critiche vibrate contro l’ex Governatore della Puglia. Non solo: sui social network e sulla stampa sono fioccate, in queste ore, tutta una serie di osservazioni ed argomenti a favore dell’utero in affitto. Ora, dal momento che si tratta di tesi in genere inconsistenti, ancorché rilanciate con una certa frequenza, e dato che è facile prevedere che il tema rimarrà oggetto di discussione per alcuni giorni, conviene provare ad esaminarle attentamente per verificare se, per caso, qualcuna di queste abbia una qualche solidità.
Sabato, 30 gennaio 2016, un mare di persone e famiglie ha partecipato al Family Day per dire un NO categorico a tutto il DDL Cirinnà, come ribadito chiaramente anche dal portavoce Massimo Gandolfini, durante il discorso di chiusura.
Chi ha voluto vedere e ascoltare, ha di nuovo capito. Ha capito che cosa è un popolo che laicamente e responsabilmente va in piazza per far sentire la propria voce e lo fa con pacifica determinazione, con parole chiare eppure rispettose per tutti, anche per chi la pensa diversamente. [...] Tante, tantissime le famiglie presenti a comporre un popolo variegato e variopinto nel quale il filo conduttore sono le carrozzine con bambini al seguito. Non mancano poi gli anziani, i giovani e giovanissimi, i nonni con nipoti, i semplici cittadini. Ci sono state famiglie che hanno fatto sacrifici economici enormi: nessuno ha pagato loro il viaggio, non hanno sindacati, sigle o lobby che hanno inviato qualche bonifico. Hanno dovuto rinunciare magari ad una piccola vacanza di due giorni, ad una giacca nuova per il figlio per essere qui e insieme ad un corpo di cittadini dire: “La famiglia è una verità strutturale del bene comune di questo Paese”. [...]
Nel percorso sinodale sul tema della famiglia, la Chiesa ha “indicato al mondo che non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo nella Sala Clementina giudici, officiali e avvocati della Rota romana, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Il Santo Padre ha ricordato che la Rota “è il tribunale della famiglia” ma anche “il tribunale della verità del vincolo sacro”, due aspetti “complementari” perché la Chiesa mostra l’”amore misericordioso di Dio” verso le famiglie, “in particolare quelle ferite dal peccato e dalle prove della vita”, e allo stesso tempo proclama “l’irrinunciabile verità del matrimonio secondo il disegno di Dio”.
A pochi giorni dal dibattito in Aula del ddl Cirinnà sulle unioni civili, il Comitato “Difendiamo i nostri figli” ha ufficializzato per il 30 gennaio una manifestazione di protesta a Roma. Un nuovo “Family Day” dopo quello dello scorso 20 giugno, quando arrivarono in Piazza San Giovanni quasi un milione di persone. Anche il Presidente della CEI ha dato il suo sostegno alla manifestazione definendola “condivisibile e dalle finalità assolutamente necessarie”. A margine della messa per la giornata dei migranti e dei rifugiati, il Porporato genovese ha detto che "é una iniziativa dei laici, con la loro responsabilità, come il Concilio Vaticano II ricorda", e che l'obiettivo della manifestazione "é decisamente buono perché la famiglia é il fondamento di tutta la società". Massimo Gandolfini, presidente del Comitato promotore, spiega al microfono di Radio Vaticana il significato di questa nuova manifestazione: