A me i derby laici contro cattolici non entusiasmano troppo. Però è un fatto che sulle questioni etiche, a scavare per bene, ci si accorge che le "ragioni laiche" hanno i piedi d'argilla. Lo diceva un laico come Norberto Bobbio in na serie di riflessioni che hanno ancora straordinaria attualità. E questo è un problema, perché lasciare al monopolio della fede l'indagine razionale su cosa sia l'uomo è una sconfitta per tutti. L'eutanasia è cattiva morale, cattiva medicina, ma anche cattiva logica. La difesa della vita di una persona vale quando devi salvare un africano in mare, vale quando devi ti trovi davanti a una persona malata. C'è differenza tra il morire e l'essere uccisi? Il diritto a morire semplicemente non esiste. Il principio su cui si basa l'eutanasia non è basato sul "diritto individuale" a morire ma su una mal posta responsabilità del sano a decidere sulle sorti del malato, ivi incluso quello di dichiarare come autentica la sua volontà di morire.
Primo caso al mondo di eutanasia su un bambino in Belgio, dove nel 2014 è stata approvata una legge che consente ai genitori di scegliere “la morte” per i figli malati terminali. Lo riporta il quotidiano fiammingo Het Nieuwsblad. Non vengono specificati dettagli, né sull’età né sulla malattia del minore ma solo che è avvenuta nelle Fiandre “nella più assoluta discrezione”. La legge impone l’autorizzazione del Dipartimento di controllo federale e valutazione dell’eutanasia e una forma di consenso da parte del minore. Il Belgio è il solo paese al mondo ad aver esteso la pratica dell’eutanasia ai bambini, senza porre limiti di età, contrariamente ai Paesi Bassi che hanno fissato la soglia minima a 12 anni. La legge si applica a minori “capaci di intendere e di volere”, che soffrono di una malattia incurabile allo stadio terminale, cui si aggiunga “una sofferenza fisica costante e insopportabile che non può essere alleviata”. Il bambino o l’adolescente deve farne richiesta, che viene poi valutata da un’équipe medica e da uno psichiatra o psicologo. I genitori devono dare il proprio consenso a che venga praticata l’eutanasia. Se vuoi leggere l'articolo per intero clicca qui: "Eutanasia di un minore. Un incubo che si materializza".
In diretta con Mirko De Carli, candidato Sindaco di Bologna per il popolo della Famiglia. Colloqui a margine del Family Day per discutere su Famiglia, DDL Renzi-Alfano, utero in affitto, adozioni gay, e tanto altro... Per vedere la puntata clicca qui sotto:
Per cominciare, devo dire che fino a ieri, ero fortemente a favore dell’aborto. Sono uno studente pre-medico, ed essendo molto scientifico, capivo che la massa di cellule che forma il corpo del feto non è spesso capace di sopravvivere prima di 24 settimane nell’utero. Sono anche piuttosto liberal, e credevo che ogni donna dovrebbe avere il diritto di scegliere cosa fare del proprio corpo e di quello che potrebbe potenzialmente crescere dentro di lei. Questa estate sono stato accettato in un programma pre-medico nella città di New York in cui ci consentono di stare dietro ai dottori e vedere tutti i tipi di procedure mediche. Quando mi fu data la possibilità di vedere un aborto non ho esitato ad accettare l’offerta. Era qualcosa di nuovo, audace ed eccitante che non avevo mai visto. Quando entrai nella sala operatoria, sembrava come ogni altra in cui ero entrato. Vidi una donna, con le gambe alzate come se stesse partorendo, sebbene fosse addormentata. Vicino a lei c’era un vassoio di strumenti per l’aborto e un aspiratore per aspirare i tessuti fetali dall’utero. I medici si misero camici e maschere e cominciò la procedura. La cervice era tenuta aperta con uno strumento metallico grezzo e un largo tubo trasparente era infilato all’interno della donna.
Cosa è la “maternità surrogata” (o gestazione per altri o gestazione d’appoggio, GDA)? E’ il procedimento inumano e schiavizzante, per cui una donna mette a disposizione per fini economici il proprio utero e porta avanti la gravidanza per conto dei committenti ricchi, che possono essere single o coppie, sia eterosessuali che omosessuali. Esistono diversi tipi di surrogazione: da quella tradizionale, che prevede l’inseminazione artificiale dell’ovulo della madre surrogata, che è quindi anche madre biologica del bambino; a quella gestazionale, in cui la madre surrogata si limita a portare avanti la gravidanza dopo che le viene impiantato nell’utero un embrione realizzato in vitro, che può essere geneticamente imparentato con i genitori committenti o provenire da donatrici. Tutti questi procedimenti, sono indicati dal politicamente corretto, come conquiste di civiltà.